Abbiamo visto quali siano i tipi di lampade fluorescenti disponibili in commercio, quali siano gli spettri luminosi emessi e come funzioni il tutto.
Passiamo ora ad illuminare il nostro acquario!
Quanta e quale luce per il nostro acquario dolce?
Quanta luce?
Poiché, a differenza, ad esempio, dei LED, la resa delle lampade fluorescenti è abbastanza costante nei vari modelli (T5, T8, CFL, PL) è relativamente facile dare delle indicazioni di massima per l’illuminazione dei nostri acquari con queste lampade.
Un tipico rapporto che funziona abbastanza bene con le lampade fluorescenti è quello dei watt/litro, ovvero bisogna prendere la potenza totale delle lampade installate e dividere tale numero per i litri d’acqua.
Ad esempio, se nel mio acquario da 150 litri ho due T8 da 30 watt, la potenza totale installata sarà di 60 watt e il rapporto watt/litro sarà di 60 ÷ 150 = 0.4 watt/litro.
Si è soliti creare degli intervalli del rapporto per capire quanto si stia illuminando.
Ecco i valori più comuni del rapporto per gli acquari d’acqua dolce:
- minore di 0.2 watt/litro – illuminazione molto bassa, insufficiente per molte piante;
- tra 0.3 e 0.5 watt/litro – illuminazione modesta, adeguata per piante lente o non molto esigenti;
- tra 0.5 e 0.7 watt/litro – illuminazione buona, adeguata per quasi tutte le piante;
- maggiore di 0.8 watt/litro – illuminazione forte, adatta per le piante più esigenti.
Tali rapporti non vanno comunque presi per legge, poiché ci sono vari fattori che possono alterare l’efficacia di tale rapporto, ad esempio: la presenza di riflettori, l’altezza della colonna d’acqua, l’ambratura dell’acqua, la presenza di piante galleggianti e così via.
Pertranto è importante non focalizzarsi ciecamente nel raggiungere un numero piuttosto che un altro del rapporto! Bisogna considerare la situazione nel suo insieme e usare il rapporto solo come indicazione di massima (troppa poca o troppa troppa luce per l’allestimento).
Quale luce?
Se per il quanto con poco ce la si fa, per il quale si potrebbero spendere fiumi di parole.
Partiamo da alcuni punti noti per poi discutere sulla tipologia di lampada da inserire.
- La temperatura di colore media del Sole, ai tropici e con cielo sereno, è di circa 5500 K.
- Lo spettro di emissione del Sole è abbastanza continuo, nel campo del visibile.
Alla luce di queste due osservazioni, si può intuire che le lampade da usare debbano avere uno spettro più o meno completo e con una temperatura di colore complessiva non altissima.
Pertanto, possiamo iniziare a considerare come utilizzabili le lampade da illuminotecnica con temperatura di colore attorno ai 4000-6500 K, per citare le più diffuse, sbilanciandosi verso le 6500 K (860-864-865-965 come codici), per questioni di resa con le piante.
Un’illuminazione effettuata solo con lampade a 6500 K circa può dare ottimi risultati; volendo, si può installare anche una lampada a 4000 K (840, come codice) per dare una tonalità leggermente più calda all’acquario e incrementare leggermente lo spettro dalla parte del rosso.
Se invece volessimo usare lampade apposite per acquari, non ci sono grossi problemi per quanto riguarda le temperature di colore, tuttavia conviene comunque rimanere relativamente vicini ai valori visti (non a caso, sono rare le lampade con temperature di colore elevate o basse, per acquari d’acqua dolce).
Conviene inoltre evitare di usare solo lampade fitostimolanti o esaltanti i colori, che hanno, di fatto, un’emissione limitata al rosso e blu. Queste lampade possono andare bene come integrazione di altre lampade complete, ma non danno grandi risultati se usate da sole.
In questo caso, quindi, si può partire dalle lampade cosiddette day, solitamente tra i 5000 e i 7000 K per poi aggiungere altre lampade, se necessario, per le proprie esigenze (piante, colori dei pesci e così via).