Magnetotermico e fusibili
Cosa succede se due conduttori danneggiati vanno in corto-circuito, cioè si toccano?
Passa una grande quantità di corrente, poiché questa non trova alcun ostacolo (resistenza) durante il suo percorso.
Questa corrente intensa genera molto calore nel suo passaggio, tanto da poter surriscaldare i cavi o addirittura incendiare gli oggetti vicini.
Non c’è alcuna dispersione, perché tanta ne entra e tanta ne esce dall’impianto, dunque l’interruttore differenziale non interviene.
Cosa si può fare? Gli Elettrotecnici hanno inventato un altro apparecchio: l‘interruttore magnetotermico, che interrompe il passaggio di corrente quando rileva un corto-circuito.
Nel dettaglio, è la parte “magneto-” del magnetotermico a preoccuparsi di questo problema.
La parte “-termico” del magnetotermico, invece, si preoccupa di proteggere l’impianto elettrico e gli apparecchi dai sovraccarichi, ovvero consumi di corrente troppo elevati che alla lunga possono porre rischio di danneggiamento o incendi degli apparecchi e degli impianti.
Analoga funzione della parte -termico ce l’hanno i fusibili, che sono degli oggetti che, in caso di passaggio di corrente sopra ad una certa soglia, si fondono, aprendo il circuito e interrompendo la corrente.
Dunque il fusibile e l’interruttore termico assolvono la stessa funzione, si differenziano solo per il fatto che il fusibile, una volta fuso deve essere generalmente sostituito; il magnetotermico può essere riattivato.
Inoltre, solitamente il fusibile protegge un singolo apparecchio elettrico, mentre il magnetotermico protegge un’intera abitazione, o comunque una grossa parte dell’impianto.
Solo negli impianti più vecchi ed obsoleti possiamo trovare dei fusibili a protezione di tutto l’impianto: per questioni di sicurezza e per avere protezione anche dai corto-circuiti, i magnetotermici sono oggi obbligatori nelle abitazioni.
Magnetotermici, fusibili e acquario
Supponiamo succeda un guasto di questo genere in acquario, ad esempio che si tranci il cavo della pompa immersa (succede con le pompe vecchie, poiché i cavi in gomma si irrigidiscono stando immersi).
Il salvavita non scatta, poiché non c’è alcuna dispersione verso terra, tuttavia scatterà immediatamente il magnetotermico, in particolare la sua parte magneto-, che rileva i corto-circuiti.
Per quanto riguarda la protezione termica, invece, in acquario solitamente non si pongono problemi a tal riguardo. Infatti, in caso di guasti, interverrà la parte –termica dell’interruttore, a protezione dell’impianto.
È quindi evidente che non servono protezioni aggiuntive, quindi niente fusibili messi in serie all’alimentazione del riscaldatore o altro! Si rischia solo di aggiungere un elemento di rischio, anziché di protezione aggiuntiva.