Protocollo Seachem – Guida

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Come usare il protocollo Seachem?

L’utilizzo del protocollo è relativamente semplice, nonostante siano presenti molti prodotti.
La principale difficoltà è quella di dover usare correttamente un protocollo ad elementi separati, ovvero capire quanto dare di ogni elemento e quando.

La fertilizzazione si può iniziare partendo con il solo Flourish, con i dosaggi raccomandati. L’uso di questo prodotto garantisce l’inserimento di una base di elementi fertilizzanti, quelli che solitamente sono più carenti negli acquari (nella fattispecie, potassio, ferro e microelementi).
Salvo casi molto rari, l’uso del Flourish dovrebbe essere continuo, eventualmente aggiustando i dosaggi, ma mai sospeso.

Dopodiché, in base ai risultati dei test e, soprattutto, all’aspetto delle piante, andremo a dosare gli altri elementi. Non a caso, per tutti i fertilizzanti diversi dal Flourish, non vengono dati dosaggi regolari. Vengono invece forniti una breve spiegazione dei sintomi della carenza e quanto prodotto inserire per risolverla.
Questa è la forza di un protocollo ad elementi separati: fornire solo quello che serve.

Ad esempio, se abbiamo tante piante e poco carico organico, quasi sicuramente saranno necessarie integrazioni con azoto e fosforo, che potremo fare, rispettivamente, con i Seachem Nitrogen e Phosphorus.

Ricordiamo comunque che se trovate difficoltà, abbiamo un forum a disposizione dove chiedere suggerimenti e aiuto per fertilizzare con questo ed altri protocolli. Vi aspettiamo!

Come non usare il protocollo Seachem…

Ho visto e sentito consigliare dei “calendari di dosaggio” che consigliano somministrazioni giornaliere dei vari fertilizzanti componenti il protocollo, con tanto di calcolatori e applicazioni per smartphone.

Questo modo di somministrazione non è molto convincente per (almeno) due motivi:

  • si perde il vantaggio di avere gli elementi separati, poiché inserire tutti gli elementi del protocollo regolarmente equivale – idealmente – a fare un unico bibitone con il mix dei fertilizzanti;
  • non si indirizzano le somministrazioni a seconda delle necessità dell’acquario: attenendosi a una rigida somministrazione, si possono avere comunque carenze e, più probabilmente, si andrà in eccesso con qualche elemento.

Bisogna usare tutti i prodotti del protocollo?

Come abbiamo visto, il protocollo è composto da molti prodotti ma non sono tutti necessari: vanno usati in base alle esigenze (ed è un vantaggio non da poco).

Se ci limitiamo a fertilizzare, con i soli Flourish, Flourish Iron, Nitrogen, Phosphorus e Potassium inseriamo tutti gli elementi necessari alle piante.

Se il nostro acquario ha particolari esigenze di quantità di elementi, possono venire in aiuto il Flourish Trace (integrazione aggiuntiva di elementi traccia) e le Flourish Tabs.

Il Flourish Advance è un prodotto opzionale, che si può usare se si vuole spingere ulteriormente con la crescita delle piante. Non apporta, infatti, alcun elemento nutritivo essenziale non introdotto da altri prodotti.

Il Flourish Excel è anch’esso opzionale, specialmente se è presente un impianto di iniezione di CO2. In tal caso, l’effetto di Excel diventa meno evidente.
Come meglio spiegato nell’articolo sull’impianto CO2, in acquario, anche senza erogazione, è presente comunque del carbonio disciolto. Prodotti quali l’Excel aumentano questo carbonio disciolto, ma senza raggiungere l’efficacia di un impianto CO2.
Un’altra funzione importante dell’Excel è quella di essere un agente riducente, ovvero rallenta la precipitazione degli elementi nutritivi, che nel protocollo sono non chelati.
L’uso di Excel può essere quindi opzionale – inviterei comunque a fare una prova e valutare la resa sullo specifico acquario.

Per quanto riguarda i sali (Equilibrium e i due Buffer), questi sono necessari solo se si parte da acqua demineralizzata o di osmosi. Se abbiamo un’acqua di rete utilizzabile, il loro uso non è obbligatorio.
In particolare, non vanno usati i sali per i rabbocchi (ma solo per i cambi).

Infine, per quanto riguarda i fondi, non è necessario usarli in unione ai fertilizzanti.
Quindi si possono utilizzare i concimi Seachem con fondi di altri tipi e marche e, viceversa, usare fondi Seachem con concimi di altre marche.

Osservazioni sull’uso del protocollo

Evidenzio alcuni fattori di cui tenere conto quando si utilizza questo protocollo di fertilizzazione.

Elementi non chelati

Seachem non usa alcun chelante forte (EDTA, DTPA etc) nei suoi fertilizzanti. Usa infatti il ferro come gluconato mentre, per gli altri oligoelementi, usa i sali (solfati, cloruri etc).

Questo significa che gli elementi non rimangono a lungo in acqua e precipitano con più facilità; il vantaggio è, invece, un più facile assorbimento degli elementi nutritivi da parte delle piante.
Questa differenza è spiegata in maniera molto più dettagliata e approfondita sul nostro articolo sui chelanti.

In particolare, poiché il ferro è gluconato, esso non è rilevabile dai test se non per poco tempo dopo la somministrazione.
Non deve quindi destare preoccupazione il fatto di trovare il ferro a zero con i test per acquario.

Dosaggi giornalieri (o quasi)

Poiché gli elementi non sono chelati fortemente, non si possono compattare i vari dosaggi in un’unica dose, ad esempio settimanale.

Questo perché dosare una grossa quantità di elementi non chelati non solo può essere dannosa (gli elementi non chelati sono più tossici) ma non aiuta le piante, poiché quando l’elemento è precipitato, è di difficile assorbimento.

Se si sceglie di usare questo protocollo (o comunque uno analogo, non chelato), vanno fatti più dosaggi di modesta entità, giornalmente o quasi.

Azoto

L’azoto contenuto nel Flourish Nitrogen è per metà in forma ureica e per metà in forma nitrica (non c’è azoto ammoniacale, invece).

Il test dei nitrati può misurare immediatamente la parte di azoto inserita come nitrati mentre la forma ureica non è misurabile né dal test dei nitrati né dal test dell’ammonio/ammoniaca.

La forma nitrica viene assorbita dalle piante e o usata subito o immagazzinata.
La forma ureica, invece, o viene assorbita direttamente dalle piante oppure entra nel ciclo dell’azoto, venendo decomposta in ammonio e anidride carbonica.

Potassio

Se si usano i sali (Seachem Equilibrium) per remineralizzare l’acqua, questi apportano di loro una buona quantità di potassio – almeno 30-40 mg/l già con durezze basse (2-3 dGH).

Non devono quindi stupire misure di conducibilità apparentemente sballate (il potassio influenza molto la conducibilità).
Analogamente, se si è usato il Seachem Equilibrium, si può sicuramente omettere la somministrazione del Potassium, quantomeno nei giorni successivi al cambio.

Conservazione

Poiché gli elementi sono debolmente chelati, è raccomandabile conservare i flaconi ben chiusi e al buio e acquistare flaconi di dimensioni adeguate all’uso.

Nonostante le confezioni più grandi siano economicamente più vantaggiose, c’è il rischio, se non consumiamo i concimi abbastanza in fretta, che gli elementi si ossidino o precipitino nel flacone.

Seachem, ad esempio, raccomanda di conservare in frigorifero il Flourish, se rimane aperto per più di un paio di mesi.

Considerazioni generali

Documentazione e informazioni

È molto interessante e apprezzabile il fatto che sulla maggior parte dei componenti del protocollo sia indicata non solo la composizione (percentuale di elemento inserito) ma anche gli ingredienti di partenza.
Ad esempio, è interessante sapere che il Flourish Potassium contiene circa il 4% di potassio ma è utile anche sapere che è potassio come solfato (e non nitrato, carbonato o altro).

Sarebbe bello che anche le altre aziende pubblicassero la composizione dei loro prodotti, anche per una forma di trasparenza e garanzia di qualità del contenuto [fine breve desiderio vano😅].

Resa

Il fatto di avere un protocollo ad elementi separati consente di risolvere ogni esigenza dell’acquario, salvo casi estremamente particolari.
Se si è quindi in grado di gestire la fertilizzazione ad elementi separati, la resa è sicuramente buona. In particolare, il fatto che gli elementi siano tutti non chelati garantisce ottime rese anche con le piante più esigenti (pur essendo tranquillamente adattabile a piante più rustiche e lente).

Prezzo

Il prezzo delle componenti del protocollo è abbastanza in linea con la media dei prodotti per acquariofilia. Questo è specialmente vero per gli integratori di oligoelementi e per i fondi.

Gli integratori di macroelementi, invece, sono nella parte costosa dei prodotti, anche considerando la concentrazione (Phosphorus, guardo te per primo).

Giusto per dare qualche numero, un kit di fertilizzazione base di 5 flaconi (Flourish e tre integratori di macroelementi più il ferro) da 250 ml costa circa 70 euro.
Questa quantità di concimi è sufficiente per fertilizzare con il Flourish e il ferro per circa un anno un 100 litri, mentre i macroelementi finirebbero abbastanza presto.

Se si vuole ridurre la spesa, è possibile ricrearsi gli integratori di macroelementi acquistando i sali singoli e diluendoli. Essendo la composizione nota, è assolutamente fattibile prepararseli, se si ha un po’ di manualità con le diluizioni e le pesature dei sali.
In tale frangente, i soli Flourish e Flourish Iron costano sui 14 euro ciascuno, riducendo sensibilmente la spesa annuale.

Si tratta solo di una possibilità che suggerisco, poi ognuno si fa i conti con le proprie tasche e le proprie capacità di piccolo chimico.

Conclusione

Abbiamo visto uno dei più noti protocolli di fertilizzazione ad elementi separati e con elementi debolmente chelati e non chelati.

In commercio non ci sono molte alternative che abbiano queste due caratteristiche – esistono infatti molti protocolli ad elementi separati, ma che usano chelanti più forti (Drak, Easy-Life, Dennerle, Tropica, Vimi, PMDD, PPS vari etc etc).

Un’opzione che mi viene in mente è la linea Aquarebell non chelata (Mikro Spezial Flowgrow + Eisen), che tuttavia non prevede tutti i prodotti equivalenti a quelli della linea Seachem.

Pertanto, per chi vuole usare prodotti debolmente chelati e a componenti separati non c’è molta scelta. La resa, comunque, è molto buona, anche con piante “difficili”.


Crediti

Logo Seachem e immagini dei prodotti Seachem: © Seachem Laboratories, Inc.