Micobatteriosi nei pesci d’acquario

Traduzione di Mycobacterioris in Aquarium Fish Plants di Diana Walstad (versione maggio 2017).

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La mia esperienza con la micobatteriosi

Dopo la diagnosi di micobatteriosi nei miei pesci del 2005, ho iniziato a preoccuparmi della mia salute. Sapevo che i batteri avrebbero potuto infettarmi attraverso un qualsiasi taglio sulla pelle, ogni volta che mettevo le mani in acquario. Avevo paura persino della possibilità di avere un’infezione da micobatteri.

Fish Tank Syndrome
Fish Tank Syndrome. I micobatteri che causano la micobatteriosi nei pesci possono provocare, nell’uomo, delle piaghe dolorose, lente a guarire, soprattutto sulle dita, sulle mani e sulle braccia. La piaga che si vede nella foto è su una mano di un negoziante ed è un caso lieve. La cura comprende un lungo trattamento con antibiotici specifici. Per questo motivo, non pulisco mai gli acquari se ho tagli sulle mani e mi lavo sempre entro 30 minuti dal contatto con l’acqua. (Foto di Jurgen Hirt)

La “Fish Tank Syndrome” (sindrome dell’acquario) è una malattia piuttosto comune fra chi maneggia pesci.
Ogni acquariofilo con piaghe sulle mani o sulle braccia che non guariscono in fretta dovrebbe consultare un medico o un veterinario specializzato in pesci.
Un’acquariofila esperta, che conosco, ha contratto la malattia nonostante tutti i suoi pesci apparissero normali.

Per i miei pesci, le cose sono andate peggio. Poiché avevo spostato i pesci prima di sapere avessero la micobatteriosi, la malattia si è diffusa anche nei miei due altri acquari.
I pesci hanno cominciato a mostrare sintomi e a morire. Pensavo di smantellare tutto, disinfettare e ricominciare.
Tuttavia i miei tre acquari stabili contenevano pesci e piante che avevo da anni. Anche se avessi ricominciato daccapo, sarebbe potuto succedere di nuovo.

Incerta sul da farsi, ho deciso di aggiungere un filtro sterilizzatore UV ad ognuno dei tre acquari (170, 190 e 210 litri). Anche se non avessi salvato i pesci, almeno avrei protetto me stessa dall’infezione.
Ho regolato i filtri in maniera che l’acqua dal filtro biologico entrasse nel filtro UV con all’interno una lampada UV da 8-9 watt, prima di ritornare nell’acquario. Ho tenuto le lampade accese 24 ore al giorno, con un lento movimento d’acqua, per massimizzare l’esposizione dalla luce germicida.

I risultati della sterilizzazione con UV sono stati inattesi e fantastici.  Non ci sono state altre morti. Le ferite su un paio di pesci sono guarite.
Che la lampada UV stesse uccidendo i micobatteri o altri patogeni responsabili di infezioni secondare era per me irrilevante. I miei pesci stavano guarendo!

Per vedere quanto erano infetti i miei acquari, ho acquistato 8 pesci arcobaleno da una fonte affidabile. Eccetto per una morte, tutti gli altri sono stati bene. Dopo 8 mesi, un veterinario specializzato ha esaminato 3 dei nuovi pesci (tutti Melanotaenia boesemani), uno da ciascun acquario. Un esame istologico ha evidenziato assenza di micobatteriosi. I pesci vecchi non avevano infettato i nuovi.
La rimozione degli sterilizzatori UV qualche mese prima rende questi risultati ancora più interessanti.