Quando usare la lampada UV-C in acquario
Negli acquari d’acqua dolce
Negli acquari d’acqua dolce possiamo usare la lampada UV-C per effettuare trattamenti periodici regolari o per effettuare trattamenti mirati, a contrasto di problemi particolari.
Utilizzo periodico
Negli acquari d’acqua dolce, l’uso periodico della lampada UV-C, specialmente nelle vasche sovraffollate, con grandi ciclidi o in situazioni di stress, può aiutare a limitare il numero di patogeni presenti nell’acqua, consentendo ai sistemi immunitari dei pesci di affrontare meglio i pericoli presenti in tutte le acque.
Per questo tipo di trattamento, si può tenere la lampada in funzione per 24 ore ogni 7-10 giorni.
Utilizzo in caso di necessità
Come evidenziato anche da Diana Walstad nel suo articolo sui Micobatteri, tenere la lampada accesa per qualche giorno dopo l’inserimento di nuovi pesci abbassa il numero di patogeni presenti nell’acqua, consentendo al sistema immunitario del nuovo ospite di abituarsi alla nuova popolazione batterica presente.
Oltre a questo caso, la lampada UV-C può essere utilizzata per contrastare un tipo particolare di attacco algale, quello dovuto alle alghe verdi unicellulari o volvox.
Un trattamento di alcuni giorni con la lampada UV-C riesce generalmente a ripulire l’acqua da queste alghe. È bene evidenziare, comunque, che se non si identifica la causa di queste alghe (cattiva fertilizzazione, assenza di piante rapide etc), le volvox possono tornare.
Lampada UV-C e fertilizzanti
Nel caso di un acquario d’acqua dolce piantumato, è bene ricordare che i raggi UV-C possono disgregare e distruggere molti chelanti (ad esempio l’utilizzatissimo EDTA), i composti idrogenocarbonati e molti legami ionici, facendo quindi precipitare molti elementi nutritivi, rendendoli inutilizzabili da parte delle piante.
In caso di trattamento con lampada sterilizzatrice è quindi necessario interrompere la fertilizzazione, se possibile, per evitare il rilascio di elementi non più chelati. In alternativa si può procedere lo stesso con una blanda fertilizzazione, ricordando però che la sua efficacia sarà limitata.
Negli acquari marini
Negli acquari marini, la lampada UV-C ha un’azione litica nei confronti dei batteri liberi e ha un’azione ancora più potente nei confronti di alghe e cianobatteri.
Viene anche usata per contrastare esplosioni algali e infestazioni di Oodinium.
Vale la pena evidenziare che, specialmente negli acquari di soli coralli, dove i composti azotati e i fosfati sono bassi, non si dovrebbero avere alghe. Se ci sono, sono dovute ad una gestione erronea: in tal caso, l’utilizzo della lampada UV può aiutare a superare la fase acuta del problema, ma è necessario trovare l’errore nella gestione per avere una soluzione duratura.
Da osservare che la lampada UV-C può degradare la vitamina D, estremamente importante per i coralli, dunque un utilizzo inopportuno della lampada può causare problemi più gravi di quelli che si cercano di risolvere.
Ha senso usare la lampada UV-C in acquari dove ci sono molti pesci e livelli elevati di fosfati
Spesso all’uso della lampada UV-C viene associato un trattamento con ozono: ne sconsigliamo un uso prolungato.
In tutti i casi
In tutti i casi, ovvero sia nell’acquario dolce, sia nell’acquario marino, si sottolinea che non è opportuno un utilizzo continuativo della lampada.
Così facendo, infatti, si andrebbero a selezionare dei superbatteri resistenti (alcuni sono in grado di riparare i danni causati dalla luce UV-C o produrre pigmenti in grado di bloccarli), che diventerebbero ostici da eliminare.
Inoltre, con l’utilizzo costante della lampada sterilizzatrice si abitua il sistema immunitario dei pesci ad un’acqua eccessivamente pulita, diminuendo la risposta immunitaria dei pesci, non facendo sviluppare loro un’adeguata risposta difensiva.
Sempre in entrambi i casi, val la pena evidenziare che la lampada UV-C non uccide i batteri buoni: questi ultimi, infatti, sono solitamente ancorati a dei substrati (filtro, fondo/substrato, foglie etc) e quindi la lampada non li raggiunge.
Viceversa, i patogeni sono in sospensione nell’acqua, alla ricerca di un ospite da colpire e possono quindi essere aspirati dalla pompa che li porterà all’esposizione ai raggi UV-C.
Analogamente, è bene sapere che la luce UV-C può rimuovere cloro e clorammine dall’acqua (fotolisi), se ad alta intensità, mentre non rimuove composti inorganici, sostanze organiche dissolte o particelle in sospensione.