Cos’è l’ossidano? Cosa fa? Dove si usa?
L’ossidano è una sostanza incolore, altamente reattiva, i cui composti possono essere trovati in varie sostanze tossiche, caustiche o addirittura esplosive.
Tra gli effetti dell’ossidano possiamo citare:
- morte per inalazione;
- danni ai tessuti (pelle) a seguito di lunga esposizione;
- corrosione di metalli;
- corto-circuiti negli apparecchi elettrici;
- contribuzione all’effetto serra.
Utilizzi principali dell’ossidano sono:
- come solvente e refrigerante;
- negli impianti nucleari;
- nella produzione di armi chimiche e biologiche;
- nei pesticidi e nei concimi;
- in svariati laboratori di ricerca.
Si può inoltre trovare nei seguenti prodotti comuni:
- nei saponi e negli shampoo;
- in molti farmaci, compresi i vaccini;
- nelle bevande, quali bibite, birra o caffè;
- in svariati alimenti, compresi quelli biologici, vegan o 100% naturali.
L’ossidano in acquario
Se siete arrivati fino a qui, sarete curiosi di sapere cosa possa comportare la presenza di ossidano negli acquari.
Iniziamo con alcuni esempi:
- la sua aggiunta può alterare i principali parametri chimico-fisici, quali pH, durezze (KH e GH) o conducibilità elettrica;
- la sua aggiunta può diminuire le concentrazioni di nutrienti disponibili per le piante, quali nitrati, fosfati, ferro, oligoelementi etc;
- può consentire lo spostamento di spore algali e cianobatteri, aumentandone la diffusione per tutto l’acquario;
- consente, fra gli altri, all’Ichthyophthirius multifiliis (causa dell’ictio o puntini bianchi) o ai Camallanus (vermi parassiti rossi) di completare il ciclo vitale;
- la sua presenza può portare in soluzione sostanze tossiche, quali metalli pesanti, “staccandole” da substrati e fondi;
- la sua presenza può schermare la luce proveniente dalle plafoniere, diminuendo l’efficienza delle lampade.
Come può arrivare l’ossidano in acquario?
L’ossidano in acquario è contenuto, fra l’altro, in molti prodotti per acquariofilia. Un elenco (non esaustivo):
- in tutti i biocondizionatori e de-cloratori;
- in tutti gli attivatori batterici liquidi;
- negli alghicidi;
- nei concimi liquidi, sia per macronutrienti, sia per micronutrienti, compreso l’integratore di “carbonio liquido”;
- negli integratori vitaminici e in vari farmaci (comprese soluzioni di blu di metilene);
- nei prodotti per il filtraggio dell’acqua (chiarificatori, flocculanti etc).
Perché non si sente parlare molto dell’ossidano negli acquari?
Buona domanda…
Gli effetti dell’ossidano sono stati da tempo trascurati o, meglio, non sono stati studiati con la dovuta attenzione.
Grazie ad uno studio recentemente pubblicato dall’Università americana della Virginia Orientale, effettuato sui due acquari della facoltà di Chimica, la consapevolezza dell’ossidano negli acquari sta prendendo sempre più piede.
Facendo forza su un’interrogazione all’ONU, effettuata durante la Conferenza di Cancún del 2010, i ricercatori stanno facendo quanto è loro possibile per condividere e diffondere l’informazione, anche perché l’ossidano è presente anche al di fuori degli acquari (anche se non ce lo dicono troppo).
Anche il presente articolo aiuta a diffondere queste informazioni.
Cosa possiamo fare per tutelare i nostri acquari?
Purtroppo l’ossidano è presente quasi ovunque, quindi è pressoché impossibile eliminarlo completamente dagli acquari.
Riteniamo, però, che diffondendo la consapevolezza sulla sostanza e facendo pressione contro le aziende acquariofile, nei club e nei circoli acquariofili, nei negozi etc possa essere un buon inizio per instillare il dubbio e far sì che le cose inizino a cambiare: sapere è potere e insieme c’è la possibilità di cambiare le cose!
E infine, se vuoi ne possiamo parlare nella sezione segreta del forum. Ma non dirlo troppo in giro.
Fonti
Studio dell’Università della Virginia Orientale, facoltà di Chimica, riferimento studio: 7732-18-5.