Lampada UV in acquario

Luce invisibile che uccide.

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La lampada UV in acquario è un oggetto che spesso è accerchiato da un alone di mistero e dubbio. Vuoi per il suo costo, vuoi perché dicono sia pericolossissima, vuoi perché non si sa davvero quando usarla e quando no… è proprio così?

In questo breve articolo cercheremo di capire a cosa serva la lampada UV, quando sia opportuno usarla e come usarla in sicurezza: una lampada UV, infatti, può fare gravissimi danni se usata in maniera impropria!

Prima di cominciare, desidero ringraziare Gery Ciaccio che ha collaborato alla stesura di questo articolo.

I raggi UV

Iniziamo subito con il vedere i cosa siano i raggi UV e, in particolare, cosa siano i raggi UV-C usati dalle lampade sterilizzatrici.

UV sta per raggi ultravioletti, ovvero i raggi che stanno oltre il violetto, sullo spettro delle frequenze luminose. La luce violetto è l’ultima luce visibile dall’occhio umano, pertanto tutti i raggi UV sono invisibili, per l’uomo.

Riprendiamo lo schema dall’articolo sulla luce:

Lunghezze d'onda della luce
Lunghezze d’onda della luce visibile e dei vicini ultravioletti e infrarossi, con le lunghezze d’onda.

Come si può vedere dal grafico, la luce ultra-violetta è quella con lunghezze d’onda inferiori a 400 nm.
Nel dettaglio, la luce ultravioletta viene divisa in ulteriori tre categorie:

  1. luce UV-A, con lunghezza d’onda tra 315 e 400 nm;
  2. luce UV-B, con lunghezza d’onda tra 280 e 315 nm;
  3. luce UV-C, con lunghezza d’onda tra 100 e 280 nm.

Caratteristiche della luce UV

Luce UV-A

La luce UV-A non viene assorbita dall’atmosfera ed è quella che è responsabile dell’abbronzatura (e delle scottature alla pelle…). Molti animali sono sensibili alla luce UV-A e possono vederla.
Viene usata artificialmente per analisi mediche, ad esempio per la diagnosi della vitiligine sulla pelle, per individuare muffe su prodotti alimentari, per identificare banconote o documenti falsi, per rallegrare le feste…

Luce UV-B

I raggi UV-B vengono quasi completamente assorbiti dall’ozono nell’atmosfera (solo il 5% circa riesce a passare). Sono raggi che possono essere dannosi per la pelle e gli occhi umani, tant’è che per esporci al Sole usiamo creme protettive che bloccano gli UV-B e gli UV-A.
Gli UV-B sono tuttavia essenziali in modeste quantità, ad esempio, per produrre la vitamina D per fissare il calcio nelle ossa, oltre che per migliorare l’umore e l’energia. È sufficiente un’esposizione ai raggi solari per qualche decina di minuti alla settimana per avere un corretto apporto di vitamina D, oltre che per il rinnovo delle cellule della pelle o per la cura di dermatiti o eczemi.

Esistono lampade in grado di produrre raggi UV-B. Un esempio vicino all’acquariofilia è quello delle lampade per rettili: in acquari e terrari per i rettili, per consentire loro di fissare calcio e fosforo, esistono lampade apposite che ne producono una piccola quantità (2.5, 5 o 10% solitamente).

Lampada UV-B
Lampada UV-B per rettili, che produce il 5% di raggi UV-B.

Luce UV-C

I raggi UV-C sono pressoché completamente bloccati dall’atmosfera e dallo strato di ozono.
Le loro lunghezze d’onda sono in grado di intaccare le molecole di DNA e causare gravi danni, fino a causare la morte degli organismi ad essa esposti. Per questo motivo, i raggi UV-C sono detti anche raggi sterilizzatori e come tali vengono comunemente usati.

Sterilizzazione UV-C
Sterilizzazione di una postazione di laboratorio con raggi UV-C.

I raggi UV-C sono quelli prodotti dalle lampade UV che possiamo usare negli acquari.

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Diego Zennaro
Ho acquari in giro per casa da sempre, mi piace sperimentare, confrontare e, soprattutto, diffondere quello che ho trovato. Cerco sempre di comprendere i motivi per cui si fanno le cose e spero di trasmettere questo anche negli articoletti che scrivo :) Nel frattempo, provo a far diventare rossa qualche pianta e a cercarne sempre di nuove o particolari. Prima o poi riuscirò pure a posizionarle in maniera graziosa. Ultimamente gli acquari di biotopo mi hanno un po' distratto da questa ricerca.