Questa è la traduzione dell’articolo Flukes and Sick Guppies di Diana Walstad, nella sua versione attualmente più aggiornata di Aprile 2018.
L’originale, in Inglese, è disponibile per il download sul sito web dell’autrice.
Si ringrazia vivamente la dottoressa Walstad per aver permesso la traduzione e la pubblicazione dell’articolo!
Nota: per facilitare la lettura anche per chi non è del settore, sono state rimosse tutte le abbreviazioni usate nell’articolo originale, in favore delle diciture complete.
Nota: nel testo sono eseguiti alcuni trattamenti farmacologici. Si raccomanda di rivolgersi a persone qualificate (es: veterinario) prima di effettuare tali trattamenti nel vostro acquario. In particolare, non tutti i pesci tollerano trattamenti a base di sale, mentre i trattamenti inopportuni con antibiotici possono avere effetti indesiderati (antibiotico-resistenza).
Parassiti e Guppy malati
Visitando un negozio di animali o acquari, non è raro trovare guppy malati – pinne chiuse aderenti al corpo, movimenti a scatti, ferite sul corpo etc.
Molti acquariofili hanno rinunciato all’allevamento dei guppy, poiché tendono spesso a morire “non si sa per cosa”.
Tuttavia, recenti indagini sullo stato di salute dei pesci [1] mostrano che i Platelminti sono i parassiti più comuni nei pesci, siano essi sani o malati, inclusi i guppy. È il momento di far un po’ di luce sulla faccenda!
I Platelminti sono un problema per i guppy da moltissimo tempo, tant’è che i guppy selvatici ne sono colpiti, nei loro habitat nativi a Trinidad.
Nel 1964, il verdetto di un famoso allevatore di guppy (riferendosi ai Gyrodactylus) fu che: “questo parassita ci ha dato più noie di tutti gli altri parassiti messi insieme. Ha assorbito lentamente la vita di questi pesci e, finché non sono state trovate cure, aveva reso l’allevamento dei guppy molto meno divertente di quanto non lo sia ora” [2].
Nel 1999, un altro allevatore di guppy ha deciso di far tabula rasa di tutti i suoi guppy e ricominciare da capo, a causa di un’infestazione di Dactylogyrus (comunicazione personale).
Nel 2017, quando ho ricominciato ad allevare guppy, sono stata costretta ad affrontare un problema che in precedenza avevo lasciato stare – guppy malati che morivano per cause ignote.
Il loro problema si è rivelato essere quello dei parassiti, ma ci ho messo un bel po’ a capirlo.
Nel settembre 2017, due giovani femmine improvvisamente hanno smesso di mangiare, tenendo chiuse le pinne e iniziando a nuotare a scatti e a grattarsi sugli arredi. Ero perplessa poiché questi pesci, che avevo sin dalla nascita, apparivano in perfetta salute fino a qualche giorno prima.
Non sapevo che problema avessero e men che meno come affrontarlo.
Tuttavia, note quasi cancellate di molto tempo fa descrivevano il trattamento con il sale di malattie dei guppy. Sarebbe stato un ultimo disperato tentativo di salvare alcuni pesci preziosi. Ma ehi, avevo un acquario vuoto e avevo del sale! Ho trasferito le femmine malate nell’acquario da 8 litri, ora designato come ospedale.
L’ho completato con un aeratore e un tappetino riscaldante per rettili.
Ho cominciato il trattamento con il sale in un piccolo contenitore, con un cucchiaio da minestra di sale ogni 4 litri circa d’acqua (acqua proveniente da un acquario ben avviato).
Dopo un’ora ho spostato i pesci nell’acquario-ospedale con due cucchiai di sale ogni 4 litri, che equivalngono a 8.8 parti per mille di sale (l’acqua di mare ha 35 parti per mille di sale).
Sono stata attenta a non sovra-alimentare i pesci e ho sostituito il 50% dell’acqua, a giorni alterni, con acqua pulita e 8.8 parti per mille di sale.
Le femmine malate si rifugiavano sotto il tappetino riscaldante e mi aspettavo di trovarle morte proprio lì.
Il secondo giorno, tuttavia, apparivano di aspetto visibilmente migliorato e hanno cominciato a mangiare dell’artemia viva.
I miglioramenti erano continui e i pesci sono completamente guariti nei due giorni seguenti.
Sono rimasta sbalordita!
Non avevo idea di quale malattia avessero avuto. Probabilmente non era tubercolosi dei pesci, una malattia cronica e a progresso lento.
Piuttosto, ero testimone che la malattia si sia sviluppata nel corso di una notte, passando da pesci in perfetta salute a pesci molto debilitati.
Un trattamento dell’acquario con l’antibiotico Amoxicillina non ha sortito alcun effetto, dunque il problema non era quasi sicuramente di tipo batterico.
L’unico sintomo che ho osservato chiaramente, all’inizio, era il flashing, ovvero alcuni pesci che si strofinavano contro gli oggetti nell’acquario e si muovevano a scatti.
Sulla pelle dei pesci più malati, potevo distinguere chiazze biancastre anomale; la loro pelle non era pulita e lucida. Questo suggeriva che il problema potesse consistere in un patogeno esterno, piuttosto che in un problema interno.
Il fatto che il sale abbia funzionato così bene ha supportato il mio sospetto, sempre maggiore, che il patogeno potesse essere qualche tipo di parassita esterno.
Ma se si trattava di un parassita, quale parassita stava perseguitando i miei guppy?
Cominciando a scavare nella letteratura scientifica, ho imparato che i Platelminti causano ai guppy – e ad altri pesci d’acqua dolce – un sacco di problemi. Oltre a ciò, questi parassiti sono facilmente uccisi dal sale, “il farmaco delle meraviglie”, che ha curato i miei guppy. Ho così avuto l’impressione che i patogeni potessero essere proprio i Platelminti.
Un giorno, una giovane femmina si stava strofinando veementemente: ho deciso di analizzare da vicino. Ho praticato l’eutanasia al pesce e osservato con un economico microscopio da studenti.
Con sorpresa, ho scoperto sulla sua pelle almeno 6 parassiti.
Un veterinario ha confermato che si trattava di parassiti della pelle, una specie di Gyrodactylus.