Syngonanthus macrocaulon (Tonina sp. “Belém”)

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Syngonanthus macrocaulon è una pianta dall’aspetto piuttosto peculiare, che può avere un notevole impatto visivo in un acquario con piante.
In questa scheda ne vedremo una breve descrizione e proverò a dare alcune indicazioni per riuscire a coltivarla discretamente.

Syngonanthus macrocaulon.
Syngonanthus macrocaulon.

Syngonanthus macrocaulon è una pianta introdotta, in acquariofilia, con il nome Tonina sp. “Belém”, molto probabilmente dal luogo di ritrovamento.

Posizione della città di Belém.
Posizione della città di Belém, in Brasile.

In seguito, tuttavia, si è scoperto che questa pianta non fa parte del genere Tonina ma del genere Syngonanthus, per cui la si può trovare anche con i nomi provvisori Syngonanthus sp. “Belém” e Syngonanthus anomalus (una delle prime specie proposte).
La nomenclatura è stata sistemata – sebbene ancora non definitivamente – da Christel Kasselmann nel 2010.

Fa inoltre parte della famiglia delle Eriocaulaceae, la stessa, come si può capire dal nome, degli Eriocaulon, piante con una discreta diffusione in acquariofilia, e della Tonina fluviatilis (l’unica, attualmente nota, “vera” Tonina).

Aspetto del Syngonanthus macrocaulon

È una pianta a stelo, che però produce numerosi getti laterali che poi crescono comunque verticalmente, paralleli allo stelo principale.

L’apparato radicale non è molto esteso, in proporzione alla grandezza degli steli.

Le foglie sono molto dense e sottili, di colore verde intenso, lunghe circa 3 centimetri, e leggermente arcuate. Una particolarità della pianta è che la parte nuova dello stelo non ha le foglie verso l’alto (come la maggior parte delle piante a stelo) ma orizzontali, come una sorta di corona o ombrello.
Può produrre fiori, che sono piccoli e si formano all’apice dello stelo, come tipico degli Eriocaulon.

Syngonanthus macrocaulon di fronte.
Syngonanthus macrocaulon di fronte.

Coltivazione di Syngonanthus macrocaulon

Fertilizzazione

Questa pianta ha la fama di essere abbastanza esigente per quanto riguarda le condizioni dell’acqua.
In parte ciò è vero: preferisce acqua piuttosto tenera, con conducibilità bassa, pH basso e un terreno acido – proprio quello che ritrova negli ambienti naturali in cui è stata trovata, ovvero in corsi d’acqua molto scura (blackwater) e molto tenera, quasi distillata.

Traducendo in acquariofilo, dovrebbe essere un buon punto di partenza un acquario con acqua con conducibilità bassa, buona potenza luminosa, abbondante erogazione di CO2 e un substrato acidulo (i vari soil, Akadama, substrato fertile ricco in sostanze umiche etc).
Una buona fertilizzazione completa il quadro.

Personalmente la sto coltivando in un acquario con un soil come fondo, maturo ma non troppo vecchio, CO2 abbondante (la pianta è posizionata in prossimità del diffusore, quindi riceve ancora più CO2 della media), pH attorno al 6-6.2, durezza totale inferiore ai 4-5 punti e KH circa a 1 dKH, illuminazione a LED (bianchi, full spectrum e singoli colori).

Per quanto riguarda la fertilizzazione, ho provato a tenerla con vari fertilizzanti liquidi e, purché completi, non ho mai avuto problemi particolari.
Consiglio tuttavia di fare particolare attenzione al ferro, specialmente se si nota che la cima della pianta è verde chiaro (inizio di clorosi ferrica): è meglio reintegrare prima che sia troppo tardi.

Syngonanthus macrocaulon
Syngonanthus macrocaulon che probabilmente sta iniziando a lamentare una carenza di ferro (la foto non rende molto bene, ma le foglie nuove erano biancastre in realtà).

A mio avviso, più che i fertilizzanti e la loro marca (posto che tutti gli elementi nutritivi siano forniti correttamente), per questa pianta sono importanti le condizioni di tenerezza e acidità dell’acqua e la concentrazione di anidride carbonica.

Crescita e propagazione

Come abbiamo già visto in precedenza, Syngonanthus è una pianta a stelo che produce molti getti laterali, che crescono poi paralleli fra loro, sovrapponendosi in parte.
La crescita della pianta, quindi, non è solo verticale ma anche orizzontale, grazie ai nuovi getti laterali che continuano a formarsi.

Una volta che la pianta ha raggiunto una certa altezza (indicativamente 25-30 cm), la parte bassa inizia ad abbruttirsi, non ricevendo luce, essendo coperta dalle fitte foglie soprastanti, e ad emettere radici.
Volendo, si può nascondere questa parte non bellissima con altre piante più basse oppure si possono tagliare gli steli, eliminare la parte bassa, e ripiantare la parte alta – già 4-5 cm sono sufficienti.

Tagliando alcuni getti laterali e ripiantandoli, invece, si possono ottenere nuove piantine.

Posizione

Dato l’aspetto particolare, Syngonanthus andrebbe posizionato in un punto focale dell’acquario, a livello centrale o posteriore. Data l’altezza, non è ideale per un posizionamento frontale, a meno di non potarlo molto spesso, ripiantando le cime, per tenerlo basso.
La posizione deve garantire una buona illuminazione, quindi sono da evitare, a meno che non siano ben illuminate, le zone più laterali.

Conclusione

Syngonanthus macrocaulon è una pianta dall’aspetto molto particolare ma che richiede alcune attenzioni per essere coltivato bene, come abbiamo visto sopra.

Non è diffusissimo nel commercio acquariofilo, tuttavia non è impossibile da trovare  – basta ricordare che spesso lo si trova ancora con il vecchio nome Tonina sp. “Belém”.

Nel caso in cui riusciate a trovare Syngonanthus macrocaulon e abbiate un acquario con un allestimento adeguato (pH acido, buona illuminazione e somministrazione di CO2, soprattutto), questa pianta può sicuramente saltare all’occhio, specialmente se posizionata in un punto focale dell’allestimento.


CREDITI

Mappa geografica: ©OpenStreetMap contributors, Open Database License. Tavole sotto licenza CC BY-SA 2.0.

Diego Zennaro
Ho acquari in giro per casa da sempre, mi piace sperimentare, confrontare e, soprattutto, diffondere quello che ho trovato. Cerco sempre di comprendere i motivi per cui si fanno le cose e spero di trasmettere questo anche negli articoletti che scrivo :) Nel frattempo, provo a far diventare rossa qualche pianta e a cercarne sempre di nuove o particolari. Prima o poi riuscirò pure a posizionarle in maniera graziosa. Ultimamente gli acquari di biotopo mi hanno un po' distratto da questa ricerca.