PMDD in acquario

Breve storia del metodo di fertilizzazione "dell'uomo povero".

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Il PMDD oggi

Partiamo subito con il precisare che non esiste il PMDD: ne esistono infatti un grande numero di versioni, ognuna composta da prodotti diversi, sali singoli diversi e metodologia di somministrazione diversa.

Probabilmente l’unico che avrebbe diritto ad essere chiamato il PMDD è proprio quello originale di Conlin e Sears, che abbiamo visto nella pagina precedente.

Il PMDD, nella forma originaria, non è oggi molto usato.
Nel frattempo, ad esempio, si è osservato che la forte limitazione del fosforo non è così essenziale contro le alghe: ci sono acquari che hanno alghe e fosfati a zero e, viceversa, acquari senza fosfati invasi da alghe.

Al contrario, sono stati fatti vari metodi/protocolli di fertilizzazione, ad esso ispirati, che possono funzionare più o meno bene.
Alcuni sono venduti già pronti, fatti da qualcuno che ha preso i sali e mescolati, altri sono fatti prendendo i vari sali e dosandoli singolarmente. Alcuni produttori “commerciali” hanno iniziato a produrre dei mix di oligoelementi (la componente solitamente più difficile da trovare) bilanciati meglio per le piante acquatiche.

TNC Trace
I TNC Trace sono degli oligoelementi chelati utilizzibil anche con un PMDD.

Un insegnamento importante

Probabilmente, l’insegnamento più importante che si può trarre dal PMDD, anche dall’articolo originale, è la necessità (e l’inevitabilità) di dover osservare cosa accade nell’acquario.
Anche usando fertilizzanti non-PMDD, quindi commerciali, con dosaggio indicato, è necessario controllare continuamente la risposta delle piante e dell’acquario in generale.
Questo perché ogni acquario è diverso, ogni gestione è diversa e ogni combinazione di piante e pesci diversa. Un prodotto, per quanto buono, non potrà funzionare sempre bene in tutti gli acquari del mondo.

Questo ci insegna il PMDD: osservare e capire l’acquario, usando i vari mezzi a disposizione (vista, test per acquario, studi scientifici… intuito!) e comprendere come ogni azione su di esso fatta possa avere influenza, sia che si usino prodotti fai-da-te, sia che si usino prodotti commerciali.

Chiudiamo con una riflessione fatta da Paul Sears qualche anno dopo la pubblicazione dell’articolo originale, che rimarca proprio quanto appena detto:

Il metodo mostrato nell’articolo originario ha mostrato la sua efficacia. […]
L’articolo originario conteneva una ricetta per le “Poor Man’s Dupla Drops” (PMDD), più tardi rinominate “Poor Man’s Dosing Drops”, che conteneva tutti i nutrienti richiesti in proporzioni fisse, ad eccezione del fosforo.  A posteriori, ritengo che la pubblicazione della ricetta sia stata un errore. C’è stata la tendenza a buttare la mistura negli acquari senza prestare sufficiente attenzione a quanto stava succedendo. Sarebbe molto meglio misurare e controllare le concentrazioni di almeno qualche nutriente.

Fino ad un certo punto, l’aspetto e la crescita delle piante (e delle alghe!) possono essere usate per decidere quali nutrienti siano richiesti in quel momento.
È anche molto facile misurare le concentrazioni di ferro e nitrati usando i test comunemente disponibili. Anche i test per i fosfati sono ora ragionevolmente comuni.

Fonti e crediti

Articolo originale: Control of Algae in Planted Aquaria, di Paul L. Sears e Kevin C. Conlin, marzo 1996. Disponibile in lingua originale su The Krib; stralci tradotti da Acquario.top
Riflessione di Paul Sears: Control of Algae in Planted Aquaria – More Recent Impressions. Disponibile in lingua originale sul sito web di Paul Sears; stralcio tradotto da Acquario.top