Stagionalità: come può il ciclo delle stagioni influenzare i ritmi della vita dei nostri ciclidi sud americani, con particolare riguardo agli Apistogramma?
In questo articolo cercheremo di dare, dopo una rapida introduzione ai cicli delle stagioni nelle zone tropicali sudamericane, alcune indicazioni pratiche per ricreare un minimo di stagionalità in acquario.
I dati meteo utilizzati in questo articolo sono ricavati da medie delle misurazioni in periodi di tempo relativamente lunghi, pertanto può succedere che le misure di un singolo anno o di una singola stagione si discostino dalla media qui riportata.
I corsi d’acqua trattati nell’articolo sono stati appositamente scelti perché di maggior interesse acquariofilo.
Il ciclo delle stagioni in natura
Innanzitutto c’è da sapere che i pesci che siamo soliti allevare in acquario a valori pressoché costanti nel corso dell’anno, in natura vivono in realtà con parametri chimico-fisici dell’acqua tutt’altro che costanti. Sono, infatti, soggetti a continui cambiamenti annuali in relazione al clima e alla posizione geografica.
Vedremo, ad esempio, che mentre in alcune aree, come la zona equatoriale, vi sarà una certa costanza dei valori, in altre, come le zone tropicali, vi saranno picchi di umidità alternati a picchi di siccità.
Il cambiamento di questi parametri influenza il ciclo vitale dei pesci determinando periodi di riproduzione e periodi in cui i pinnuti mirano alla sola sopravvivenza.
Le piene e le secche dei bacini idrografici amazzonici, dovute all’alternarsi della stagione secca a quella delle piogge, alterano i valori e modificano la tipologia e la quantità di cibo disponibile, dettando così i ritmi di vita.
È per questo motivo che potrebbe essere opportuno seguire una simil-stagionalità anche nelle nostre vasche.
Ricreare una sorta di stagionalità in acquario gioverà molto alla salute dei nostri pinnuti. Infatti ricreemo dei periodi di riproduzione, di accrescimento e di pausa in cui i pesci, in particolare i ciclidi, avranno tempo per riprendersi dallo sforzo di una o più riproduzioni.
La conseguenze che ne deriva è che i nostri pinnuti avranno una vita più lunga e più sana.
Studio della stagionalità (equatoriale, intermedia, tropicale)
Di seguito vedremo in modo breve e sintetico come il clima varia allontanandoci man mano dall’equatore.
Fascia equatoriale (Rio Negro)
In prossimità dell’equatore è proprio il caso di dire che non esistano le mezze stagioni.
Infatti qui le precipitazioni e le temperature media sono pressoché costanti e, di conseguenza, lo sono anche i parametri chimico-fisici dei bacini idrografici.
Le precipitazioni sono abbondanti durante tutto il corso dell’anno.
In questa zona vi è un clima costantemente caldo e umido, umidità relativa prossima al 100% e rovesci temporaleschi che si manifestano verso sera per un totale di precipitazioni prossimo ai 3000 mm annui, con un picco di abbondanza tra marzo e giugno (sui 250 mm al mese).
Nella stagione secca le precipitazioni diminuiscono leggermente (superando comunque i 100 mm al mese), così come le temperature.
Come evidenziato dal grafico appena visto, in fascia equatoriale la percentuale minima di giorni con piovosità supera la percentuale massima di giorni con piovosità in fascia tropicale, più specificatamente nella zona del Pantanal, come vedremo nel paragrafo successivo.
Un esempio di cosa succede durante la stagione delle piogge – i fiumi esondano e allagano le pianure circostanti sommergendo, in parte, la vegetazione:
Fascia tropicale (Pantanal)
Analizziamo le varie stagioni che possiamo trovare in questa fascia.
Estate (Ottobre – Marzo)
Le abbondanti precipitazioni faranno aumentare le portate dei corsi d’acqua amazzonici facendoli esondare, in alcuni casi, nelle pianure circostanti, sommergendo così tutto il materiale vegetale organico presente nel terreno.
Un esempio è tutta la zona del Pantanal, che non è altro che una vastissima pianura alluvionale.
Autunno (Aprile – metà Maggio)
Andando avanti con i mesi le piogge andranno a calare, i fiumi diminuiranno la loro portata e rientreranno nei loro argini portando con sé ciò che il materiale vegetale precedentemente sommerso ha rilasciato nel corso della stagione umida.
Inverno (metà Maggio – metà Agosto)
Le precipitazioni in inverno si ridurranno fino a limitarsi a rari e leggeri temporali.
I bacini saranno in secca, con una grande quantità di substrato vegetale in decomposizione sul fondo, e la temperatura media si abbasserà leggermente (sempre nel contento di un clima tropicale!).
Primavera (metà Agosto – fine Settembre)
Le temperature cominciano nuovamente ad aumentare e, verso Settembre, iniziano i primi rovesci dovute alla crescente calura.
Di seguito un grafico che rappresenta la percentuale di giorni in cui si manifestano precipitazioni nel corso di un mese, da notare i massimi e i minimi tipici delle regioni tropicali.
Un’immagine satellitare di come varia l’area sommersa nella pianura alluvionale del Pantanal:
Fascia intermedia (Rio Tefé)
Ovviamente la divisione fra fasce climatiche non è così netta come potrebbero farci pensare i grafici sopra – stiamo infatti parlando di fasce climatiche larghe circa duemila kilometri!
La divisione tra fasce è molto più graduale: un esempio ce lo da il grafico seguente, che rappresenta la percentuale di giorni con piovosità in un mese nella zona del Rio Tefé (situata 500 km a sud di Sao Gabriel da Cachoeira, città presa come riferimento per il grafico del Rio Negro):
Come applicare la stagionalità in acquario
Ora che ci siamo annoiati con un po’ di grafici e numeri, come possiamo usare quanto visto in acquario?
Idea per ricreare la stagionalità in acquario
I fiumi in cui vivono i nostri beniamini si trovano, grosso modo, quasi tutti sotto l’equatore, quindi nell’emisfero australe.
Per questo motivo le stagioni sono invertite rispetto alle nostre: la nostra estate corrisponde al loro “inverno”, ovvero alla stagione secca, e viceversa.
Noi acquariofili dovremmo quindi adattarci, cercando un compromesso, facendo corrispondere alla nostra estate la loro estate – che ricordo va da ottobre ad aprile ed è il periodo più caldo e con maggiori precipitazioni.
Questo ci consentirà di evitare, in molti casi, di dover raffreddare le nostre vasche in estate.
La grande quantità d’acqua piovana (pressoché priva di sali disciolti) della stagione delle piogge andrà ad aumentare il volume d’acqua presente nei bacini idrografici. In questo modo si assisterà ad una diluizione dei sali disciolti – in termini acquariofili, “la conducibilità scende”.
Contemporaneamente, avremo un aumento di acidificanti naturali, dovuto al fatto che i fiumi andranno a sommergere elementi che rilasciano acidi naturali (in generale acidi umici e tannini dovuti alla lettiera di foglie e altro materiale vegetale spesso presente).
Entrambi questi fenomeni portano a un calo del pH.
L’esondazione dei fiumi, e quindi l’allagamento di zone normalmente asciutte, comporta anche una variazione della dieta. Infatti i pesci avranno a disposizione più proteine (insetti vari), che andranno ad integrare la dieta sostituendo in parte il detrito vegetale.
Tutti questi elementi – acqua acida con conducibilità bassissima, più spazio di nuoto e alta disponibilità di cibo proteico – favoriscono le riproduzioni.
Come mettere in pratica l’idea
A livello pratico, in primavera, dovremo far scendere gradualmente la conducibilità, facendo cambi parziali con osmosi e, in contemporanea, dovremo inserire acidificanti naturali (pignette di ontano, foglie di catappa, savu pod, estratti ecc) e tannini, i quali ci permetteranno di tenere un pH basso e stabile con pochi sali che fanno da tampone
Inoltre, dovremo fornire anche un mangime più proteico (vivo o congelato che sia).
Con l’arrivo dei primi caldi (in linea di massima primavera/estate) – e quindi con il naturale aumento delle temperature dovremmo essere prossimi ai valori idonei per stimolare la riproduzione della nostra specie.
Nel caso abitiate in regioni fredde un termoriscaldatore potrà aiutarvi, se le temperature non si alzano a sufficienza.
Avanzando verso l’autunno, con i nostri avannotti di ormai qualche centimetro, e con le temperature che torneranno ad abbassarsi dopo le calure estive, i genitori saranno pronti per una nuova deposizione.
Infine, con l’arrivo dei primi freddi, siamo pronti a far variare i valori chimico-fisici del nostro acquario verso la stagione secca sud americana.
Dovremo quindi ridurre gradualmente l’osmosi (tenendo comunque la conducibilità a valori consoni alla specie allevata) utilizzata e contemporaneamente ridurre temperatura e acidificanti naturali presenti.
In questo periodo (stagione secca sud americana, nostro inverno) gli adulti avranno una pausa per riprendersi dalle riproduzioni. Gli avannotti, invece, avranno tempo per crescere con una minore possibilità che gli adulti li vedano come intrusi nel loro territorio.
Inoltre, la temperatura più bassa rallenterà anche il metabolismo dei nostri pesci, cosa che, a lungo andare, ne allungherà la vita.
Nota importante sulla variazione dei parametri
Qualsiasi tipo di intervento riguardante i parametri chimico-fisici della vasca (inserimento di acidificanti, cambi con osmosi etc) dovrà essere fatto con molta gradualità: ne va della salute dei nostri beniamini.
Ora che sapete come stimolare (o sedare) una riproduzione vi aspettiamo sul forum o sul gruppo Facebook Ciclidi Nani Italia per raccontarci le vostre esperienze!
Bibliografia
https://gmao.gsfc.nasa.gov/reanalysis/MERRA-2/
Crediti
Foto Pantanal: CC BY (an open-access article distributed under the terms of the Creative Commons Attribution License): http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S2317-48892015000300475
Foto Fiume Caño La Pica : © Ivan Mikolji