Tipi di riscaldatore per acquario
Il tipo più diffuso di riscaldatore per acquario è quello ad ampolla, in vetro o quarzo.
All’interno dell’ampolla è presente una resistenza elettrica, un filo metallico a spirale o comunque attorcigliato che, attraversato dalla corrente elettrica, si riscalda.
Sulla parte superiore, invece, sono solitamente presenti una manopola per l’impostazione della temperatura e un indicatore luminoso che si accende quando il riscaldatore sta effettivamente scaldando l’acqua (è invece spento quando non sta scaldando, anche se collegato alla corrente).
Per utilizzarlo, è sufficiente impostare la temperatura desiderata usando la manopolina – senza collegarlo alla presa! – e immergere il riscaldatore in acqua.
Molti riscaldatori sono forniti di appositi supporti con ventose per fissarli meglio, evitando di avere riscaldatori a penzoloni in giro per l’acquario.
Dopo il posizionamento, è sufficiente inserire la spina nella presa della corrente e il riscaldatore si preoccuperà di gestire la temperatura.
Altri tipi di riscaldatore per acquario
Vediamo brevemente altri tipologie di riscaldatori per acquario, meno diffuse della classica ampolla. Eccetto per il cavo sotto-sabbia, sono sostitutivi del riscaldatore ad ampolla in vetro.
Riscaldatori in metallo
Alcuni produttori hanno in catalogo dei riscaldatori in metallo, come ad esempio questo in titanio.
Il vantaggio di questi riscaldatori è quello di essere molto più resistenti delle controparti in vetro o quarzo; lo svantaggio è che necessitano spesso di una centralina esterna per il controllo della temperatura, oltre al prezzo generalmente più alto.
L’utilizzo è simile ai riscaldatori ad ampolla, per quanto riguarda il posizionamento. La regolazione della temperatura è invece affidata a centraline esterne, separate dal riscaldatore.
Riscaldatori in linea su filtro esterno
Alcuni modelli di riscaldatore si possono installare lungo i tubi di un filtro esterno.
Solitamente si installano lungo il tubo di mandata (quello che riporta l’acqua filtrata in acquario): questo evita che al riscaldatore arrivi acqua con detriti in sospensione e aumenta l’efficienza del riscaldatore, poiché l’acqua calda torna subito in acquario, senza passare per il filtro.
Il vantaggio principale di questi riscaldatori è che non si vedono in acquario, poiché chi ha un filtro esterno solitamente non riesce a nascondere il riscaldatore, se non dietro a piante o altri arredi.
Svantaggio principale è il costo, mediamente alto, a parità di potenza; altro punto delicato è che è necessario cercare un modello con gli attacchi aventi lo stesso diametro dei tubi del filtro esterno.
Per il funzionamento di questa tipologia di riscaldatore, è sufficiente collegarlo al tubo di mandata del filtro, verificando con cura la tenuta delle connessioni (per evitare allagamenti). Una volta installato, basta regolare la temperatura e collegarlo alla presa elettrica.
Riscaldamento integrato nel filtro esterno
Alcuni modelli di filtro esterno integrano al loro interno un elemento riscaldante.
Questo consente di non avere il riscaldatore visibile in acquario, il principale vantaggio di questa soluzione.
Lo svantaggio principale è il costo: solitamente questo tipo di filtro costa di più dell’acquisto separato di riscaldatore e filtro esterno, poiché devono essere implementate varie misure di sicurezza e di costruzione per evitare incidenti con la corrente elettrica.
Cavo riscaldante per acquario
Il cavo riscaldante per acquario, detto anche “cavo sotto-sabbia”, consiste in una lunga resistenza, a basso voltaggio, opportunamente isolata, da posizionare a zig-zag sul vetro di fondo dell’acquario, fissandolo con apposite ventose.
Dopo il posizionamento, il cavo viene ricoperto dal normale substrato (sabbia, terriccio, ghiaino etc).
Questa tipologia di cavo non nasce esplicitamente con lo scopo di riscaldare l’acqua dell’acquario, avendo generalmente delle potenze modeste (a spanne, 10 watt per 100 litri d’acqua), incapaci di riscaldare l’acqua a sufficienza. Dà comunque un piccolo contributo.
Lo scopo del cavo sotto-sabbia è quello di creare un debole movimento d’acqua nel substrato: l’acqua più calda tende a salire, mentre quella più fredda tende a scendere, “sostituendo” l’acqua riscaldata.
Questa micro-circolazione d’acqua è ritenuta utile per evitare zone anossiche (prive di ossigeno) e per distribuire meglio i nutrienti per le piante nel substrato.
Riscaldamento dell’ambiente
Il riscaldamento dell’ambiente in cui sono presenti gli acquari può essere una soluzione per riscaldare gli acquari.
Tuttavia diventa vantaggiosa solo se l’ambiente è di dimensioni ridotte e sono presenti molti acquari da riscaldare (potrebbe essere l’esempio di una fish-room o stanza dedicata agli acquari), altrimenti la spesa per riscaldare l’intero ambiente diventa molto maggiore di quella per riscaldare un singolo acquario.
Da osservare è che, per forza di cose, tutti gli acquari arriveranno circa alla stessa temperatura (evaporazione permettendo), con questo metodo di riscaldamento.
Se abbiamo necessità di riscaldare gli acquari a temperature diverse, dovremo scaldare l’ambiente alla temperatura minore richiesta dagli acquari e quindi riscaldare i singoli acquari alle temperature desiderate.
Esempio: ho una stanza con tre acquari, uno che richiede acqua a 22°C, uno a 25 °C e uno a 28 °C. Imposterò il riscaldamento della stanza a 22 °C e inserirò dei riscaldatori separati impostati a 25 °C e 28 °C nelle due vasche che, rispettivamente, richiedono tali temperature.
Per sicurezza, se ci sono dubbi sulla costanza del riscaldamento dell’ambiente, posso inserire un riscaldatore di emergenza impostato a 22 °C nell’acquario che in linea di principio non avrebbe bisogno di essere riscaldato.