Potrebbe descrivere i principi fondamentali del suo approccio verso gli acquari naturali con piante a chi non ne ha familiarità?
Il mio metodo imita il ciclo dei nutrienti in natura. Usa le piante per mantenere i pesci in salute, assorbendo i loro rifiuti. In cambio, i pesci e il terriccio forniscono i nutrienti necessari alle piante.
Le piante acquatiche possono avere un ruolo importante nell’acquario. Ad esempio, le piante tengono le alghe sotto controllo, assorbono l’ammoniaca tossica e ossigenano il substrato.
Le piante riducono la necessità di cambi frequenti e pulizia del fondo, mantenendo comunque i pesci in salute.
Ciononostante, molte pratiche comuni (pulizie frequenti, substrati di solo ghiaino, aerazione vigorosa etc) non permettono alle piante di crescere bene. Per questi motivi, molti acquariofili hanno difficoltà nel coltivare le piante.
Non apprezzano il ruolo della decomposizione nel fornire i nutrienti e l’anidride carbonica alle piante, dunque tengono l’acquario troppo pulito per le piante.
Non comprendono il valore del terriccio nell’acquario, dunque tentano di coltivare le piante nel solo ghiaino.
In altre parole, non comprendono l’interazione tra batteri, terriccio, pesci e piante.
Usare il mio metodo senza comprendere queste interazioni può portare a problemi.
Ad esempio, gli acquariofili usano il terriccio nei loro acquari per imitare il mio metodo. Eppure, non comprendono la chimica del substrato, dunque mettono un fondo troppo spesso. Le piante muoiono e le alghe invadono tutto.
Questi acquariofili non comprendono che il terriccio è fondamentale per la crescita delle piante ma che un substrato troppo profondo può diventare fortemente anaerobico e uccidere le radici delle piante.
Non capiscono che c’è un periodo iniziale di instabilità del fondo negli acquari appena allestiti, che costringe a fare vari cambi d’acqua.
Tutte queste cose sono spiegate nel mio libro, ma molti vogliono semplicemente emulare il mio metodo ciecamente, senza leggere prima il mio libro e comprendere l’ecologia dell’acquario.
È possibile tenere un acquario senza alcuna tecnologia, senza che diventi una palude in un mese o due?
Assolutamente. Uno deve semplicemente guardare ai fiumi e ai laghi per vedere che una palude non è inevitabile.
Tuttavia i miei acquari hanno tutti della tecnologia. Hanno tutti riscaldatore e forte illuminazione artificiale (la luce dalla finestra non è sufficiente). Ho filtri o aeratori per creare un leggero movimento d’acqua. Questo accelera la decomposizione degli escrementi dei pesci e la loro trasformazione in nutrenti per le piante e anidride carbonica.
Quasi tutti gli acquariofili usano qualche tipo di biocondizionatore per rimuovere il cloro prima del regolare cambio d’acqua, anche quelli che vogliono tenere un allestimento estremamente low-tech. Ci sono degli effetti negativi di questi prodotti, anche minimi, in un acquario stabile e piantumato?
Non credo.
Non riesco ad immaginare che una piccola quantità di solfato di sodio (se di questo stiamo parlando) possa fare male a qualcosa.
Parliamo un po’ di piante. Che specie ha nei suoi acquari naturali con piante? Che specie di piante si adattano meglio a questi tipi di allestimento?
Piante che si sono adattate bene nei miei allestimenti, nel lungo periodo, sono Echinodorus bleheri, Echinodorus major, Echinodorus tenellus, Echinodorus “Ozelot”, Sagittaria subulata e Sagittaria graminae per una rapida crescita.
Credo che gli Echinodorus siano ottimi per prevenire le alghe negli acquari più grandi.
Anubias nana, Cryptocoryne wendtii, Cryptocoryne balansaea e Microsorum pteropus richiedono più tempo per ambientarsi ma, una volta stabiliti, crescono bene.
Le migliori piante galleggianti per me sono la Ceratopteris thalictroides e il Limnobium laevigatum. Anche piante a stelo quali Bacopa monnieri e Rotala rotundifolia mi hanno sempre dato soddisfazioni.
La maggior parte delle piante acquatiche non avrà problemi negli allestimenti naturali. Tuttavia, le piante a stelo, che non riescono ad usare i bicarbonati, cresceranno bene solo all’inizio. Ad esempio, la Rotala macrandra è cresciuta benissimo nei primi 6-12 mesi dopo l’avvio, per poi morire lentamente.
Alcune specie di piante semplicemente non possono competere in presenza di specie più robuste dal momento in cui il terriccio rilascia sempre meno anidride carbonica e altri nutrienti nell’acqua.
È interessante osservare che sono riuscita a tenere specie più esigenti, ma da sole, senza la presenza di specie più rustiche.
Ad esempio, nei miei due acquari avviati all’asciutto (DSM – Dry Start Method), sono stata in grado di tenere piccole piante da pratino per oltre un anno. L’Hemianthus callitrichoides e la Glossostigma elatinoides sono morte ma l’Eleocharis acicularis, la Marsilea quadrifolia e l’Hemianthus micranthemoides crescono benissimo.
Non sarei mai stata in grado di tenere queste tre specie di piante nei miei acquari principali, dove avrebbero dovuto competere con piante più grandi e robuste.
Credo che gli acquariofili debbano semplicemente capire quali piante funzionino meglio nel loro allestimento.