Allevare e riprodurre l’Artemia

0
2854

Discussione

L’artemia è da tempo riconosciuta come un cibo dalle qualità superiori per gli avannotti, tant’è che gli allevatori, in tutto il mondo, non hanno ancora trovato un alimento migliore per le piccole aragoste, capesante, granchi, gamberi giganti del Pacifico e pesci d’acquario.

Poco conosciuto è il fatto che gli adulti e gli appena nati siano nutrizionalmente migliori dei naupli. Gli acquariofili vengono istruiti ad usare l’artemia appena dopo la schiusa; in 6-8 ore (a 26.5 °C) i naupli raggiungono lo stadio di sviluppo Instar II (NdT: Instar è uno stadio di sviluppo successivo a quello di nauplius) [8]. Non possono nutrirsi durante questo stadio e hanno speso notevoli energie per uscire dai gusci e nuotare. Nella Baia di San Francisco, lo stadio Instar II è stato osservato contenere il 27% in meno di energia rispetto allo stadio Instar I.
Questo spiega perché le cisti decapsulate (ovvero l’uovo privato del guscio), somministrate direttamente ai pesci, siano state causa, sperimentalmente e più volte, di crescita più veloce dei pesci, rispetto ai naupli [9, 10, 11].
L’alta concentrazione di HUFA (Higly Unsaturated Fatty Acids, Acidi Grassi Altamente Insaturi) nelle uova è ritenuta responsabile della superiorità, come alimento, delle cisti decapsulate. Altri vantaggi sono un costo di produzione minore e la minore dimensione (0.2 mm per le uova, contro 0.4 mm per i naupli), rendendo più facile il consumo per i piccoli avannotti [12]. Ciò detto, quando un pesce osservato in uno studio [9] ha ricevuto come nutrimento naupli e mangime commerciale, è cresciuto altrettanto bene (peso e produzione di uova) dei pesci che hanno ricevuto solo cisti decapsulate.

Poiché le uova di artemia non si schiudono tutte contemporaneamente, è virtualmente impossibile ottenere una produzione ottimale con i metodi convenzionali. Se si preleva troppo presto, molte uova non sono schiuse e quindi vanno perse; se si preleva troppo tardi, molti naupli hanno perso il loro valore nutrizionale.

Che fare? Nutrire l’artemia per alcuni giorni dopo la schiusa risolve il problema delle tempistiche del prelievo. Inoltre, il valore nutrizionale complessimo dell’artemia aumenta, poiché i naupli iniziano a nutrirsi.
Ad esempio, la concentrazione media delle proteine aumenta dal 42% dei naupli al 60% degli adulti [4].
Degli amminoacidi essenziali (istamina, metionina etc) sono assenti nei naupli ma presenti negli adulti [12].

Alcuni acquariofili dipingono l’acqua salata “stagionata” come potenziale causa di malattie nei pesci. Tuttavia, poiché i batteri hanno difficoltà nel passare la barriera osmotica tra acqua salata e dolce, l’artemia è meno probabile causa di malattie rispetto ad altri cibi vivi da acque dolci.

Anni fa, quando avevo meno pesci da nutrire, tenevo un lotto di artemia per 5-7 giorni in una bottiglia “stagionata” con acqua vecchia. Raccoglievo una piccola porzione di artemia ogni giorno e lasciavo il resto libero di crescere. Questo metodo ha funzionato molto bene. La rimozione giornaliera di alcuni invertebrati evitava che il contenitore diventasse sovrappopolato, cosicché al 5°-6° giorno mi ritrovavo comunque con una buona quantità di artemia.

Ora che sto allevando un gran numero di guppy, uso una bottiglia al giorno. L’artemia ha 3-4 giorni, ovvero il punto migliore per una buona crescita e sopravvivenza.

Dei ricercatori [13] hanno evidenziato che la popolazione di artemia, anche quando ben nutrita in quantità e qualità (crusca di riso), comincia a decrescere dopo 4-5 giorni. Questo periodo coincide con il completo assorbimento del sacco vitellino.

Crescita artemia
Sopravvivenza dell’artemia in base all’alimentazione. Il grafico mostra gli effetti di assenza di nutrizione e 3 fonti di cibo – crusca di riso, batteri Pseudomonas e Vibrio, su una coltura per 8 giorni. Eccetto per le due condizioni in cui sono stati aggiunti batteri, l’artemia è cresciuta in condizioni sterili.

I ricercatori hanno ottenuto risultati migliori usando dei batteri come unica fonte di cibo. Apparentemente, non tutti i batteri funzionano. Il grafico mostra che l’artemia è cresciuta molto più in fretta quando alimentata con Pseudomonas, rispetto all’alimentazione con batteri del genere Vibrio.
Dopo 4 giorni, l’artemia alimentata con Pseudomonas ha avuto una crescita paragonabile a quella nutrita con crusca di riso – oltre il 90% di sopravvivenza. Al contrario, l’artemia non nutrita o nutrita con Vibrio era morta dopo 4.5 giorni. Probabilmente l’artemia cresce al meglio con una combinazione di fonti di cibo.

Gli stessi ricercatori hanno mostrato che serve del tempo affinché i batteri colonizzino l’ambiente dell’artemia. Al giorno 1, la popolazione di deliziosi Pseudomonas era insignificante. Dopo una settimana di allevamento di artemia, gli Pseudomonas costituivano il 20% della flora batterica e, dopo due settimane, il 90%.

Questo significa che è opportuno attendere per avere un’ottimale colonizzazione da parte dei micro-organismi. Ho osservato che le nuove bottiglie sono molto meno produttive delle vecchie, stagionate bottiglie.
La colonizzazione con batteri graditi richiede tempo – un po’ come l’attesa delle 3-4 settimane per lo sviluppo dei batteri nitrificanti nei filtri degli acquari appena allestiti.
Le microalghe, come le specie di Dunaliella, che costituiscono fino al 95% del fitoplancton nel Grande Lago Salato [1], richiedono tempi analoghi per la colonizzazione dei contenitori.

I batteri e le microalghe sono introdotte automaticamente nelle bottiglie facendo autostop sulle uova di artemia. Questi micro-organismi fanno parte dell’habitat naturale dell’artemia.
I ricercatori hanno mostrato una sopravvivenza molto maggiore dell’artemia allevata in acqua invecchiata rispetto a acqua di mare contenenti batteri da filtro biologico [14].

I naupli possono tollerare basssi livelli di ossigeno (2 ppm [15]) e sembrano pressoché immuni all’ammonio. La concentrazione letale (LC50 dopo 24 ore) per ammonio e ammoniaca è superiore a 1000 ppm [16].
Tuttavia l’artemia è molto sensibile ai metalli pesanti. Sospetto che misere schiuse possano essere dovute ai metalli pesanti nell’acqua e non a uova di cattiva qualità. La tossicità dei metalli probabilmente spiega perché molti acquariofili non riescano proprio ad ottenere schiuse decenti in acqua salata appena preparata.
La mia acqua riciclata ha sufficiente DOC (Dissolved Organic Carbon, Carbonio Organico Dissolto), che chela i metalli e ne riduce la tossicità.

Il grafico mostra gli effetti di varie concentrazioni di zinco nella schiusa. La concentrazione di zinco sufficiente a bloccare il 50% delle schiuse è stata determinata attorno a 1 μM, ovvero 0.065 ppm.
La mia acqua di pozzo contiene 0.8 ppm di zinco – più di 10 volte; l’artemia non si schiude in acqua salata preparata partendo da questa acqua, a meno di non aggiungere un biocondizionatore che contenga un chelante (come l’EDTA).
Altri acquariofili hanno riportato tracce di rame nell’acqua di rete, spesso sufficiente ad impedire alle uova di artemia di schiudersi.

Tossicità dello zinco sull'artemia
Effetto dello zinco sulla schiusa dell’artemia [17]. Gli esperimenti sono stati condotti a 28 °C. I livelli di zinco nel grafico (0, 0.1, 1, 5 e 10) rappresentano concentrazioni micromolari, con una micromole equivalente a 0.065 ppm di zinco. In uno studio separato, i ricercatori hanno mostrato che il rame è da 10 a 100 volte più tossico dello zinco.

Le mie bottiglie possono procedere per molti mesi, producendo abbondante artemia. Ho tenuto da parte dell’acqua vecchia per oltre un anno prima di riutilizzarla; non riesco a pensare ad alcun motivo per buttarla.

Aggiungo cibo solo quando l’artemia sembra ne abbia bisogno o quando l’acqua diventa troppo limpida. Ho testato l’acqua salata in alcune delle mie bottiglie più vecchie e ho trovato ammonio in quantità non misurabile. Il pH è alcalino. La “Bottiglia Bilanciata dell’Artemia” è paragonabile all'”Acquario Bilanciato”: l’ingresso dei nutrienti (uova, cibo) è bilanciato dalla rimozione (artemia raccolta e sedimenti rimossi).

Le microalghe, alimentate da un’illuminazione adeguata, aumentano ulteriormente la stabilità dell’ecosistema rimuovendo ammonio, consumando la CO2, mantenendo il pH elevato e producendo ossigeno.
L’ossigeno aggiunto evita che un sistema così ricco di nutrienti diventi anaerobico. Il fatto che le microalghe siano pure un cibo gradito dall’artemia è un bonus aggiuntivo, che mi ha spinto a posizionare le mie bottiglie sotto ad una buona fonte luminosa per 12 ore al giorno. Come le piante negli acquari, le microalghe collaborano per un ambiente più salubre.

I lettori non dovrebbero aspettarsi una produzione perfetta, ogni volta. Di tanto in tanto ottengo qualche risultato misero, ma il raccolto successivo dalla stessa bottiglia potrebbe essere fantastico.
Le bottiglie contengono batteri e microalghe, con popolazione in raddoppio ogni tot minuti o ore. Le bottiglie possono collassare velocemente, ma tanto velocemente possono recuperare.

Grazie al suo valore intrinesco come fonte di nutrienti per pesci allevati e invertebrati marini, la domanda (e il prezzo elevato) delle uova di artemia è in continuo aumento [18].
Gli acquariofili possono aiutarsi, imparando come usare in maniera frugale l’artemia e ottimizzando le condizioni di schiusa. Lasciar crescere i naupli per 3-4 giorni prima di usarli migliora la qualità dell’artemia come cibo vivo per i pesci d’acquario.

1
2
3
4
5
Diego Zennaro
Ho acquari in giro per casa da sempre, mi piace sperimentare, confrontare e, soprattutto, diffondere quello che ho trovato. Cerco sempre di comprendere i motivi per cui si fanno le cose e spero di trasmettere questo anche negli articoletti che scrivo :) Nel frattempo, provo a far diventare rossa qualche pianta e a cercarne sempre di nuove o particolari. Prima o poi riuscirò pure a posizionarle in maniera graziosa. Ultimamente gli acquari di biotopo mi hanno un po' distratto da questa ricerca.