Luce per crescere le piante
Fatta questa carellata di pigmenti e sostanze, siamo pronti a pensare a quello che dobbiamo fornire alle piante, oltre a quello che dobbiamo evitare (avete visto quanti pigmenti hanno i cianobatteri, ad esempio?).
La prima cosa che viene in mente è quella di fornire luce direttamente nelle lunghezze d’onda della clorofilla A, ovvero luce blu e rossa, di opportune frequenze, trascurando la luce verde, che viene riflessa dalle piante
Questo è l’approccio scelto, solitamente, in idroponica e nelle coltivazioni indoor (all’interno di edifici), dove non importa l’apparenza delle piante ma conta solo la loro crescita.
Infatti, la luce rossa e blu usata appare complessivamente viola.
In acquario, non vogliamo, solitamente, l’acqua viola, dunque si integrano altri colori per migliorare la resa cromatica.
Per evitare l’effetto “serra di coltivazione” è quindi necessario limitare la potenza dei LED rossi e blu o full spectrum (per le definizioni, guardare l’articolo sui LED in acquario).
Come si può leggere nell’articolo appena indicato, conviene limitare i LED rosso/blu attorno al 20-30% della potenza totale, per limitare tale effetto che può risultare sgradevole.
Tra l’altro, tenendo solo una parte di luce rossa e blu si inserisce necessariamente una componente giallo-verde: anche se non è utilizzata moltissimo, la luce verde è comunque benefica per le piante.
Studi recenti hanno mostrato che la luce verde può influire sulla forma delle piante (ad esempio, piante illuminate con abbondante luce verde crescono più allungate) e che la luce verde può essere utilizzata dalle piante negli strati profondi delle foglie, il che a posteriori appare logico, considerando che la parte inferiore delle foglie riceve la luce verde riflessa dalle foglie sottostanti.
Se invece si usano i tubi fluorescenti (cosiddetti “neon” o CFL), questi prevedono già delle componenti rosse e blu più bilanciate con altre lunghezze d’onda, dunque il problema più di tanto non si pone.
Può comunque essere utile osservare lo spettro di emissione delle lampade usate, per vedere quali pigmenti si colpiscono.