L’illuminazione in acquario, croce e delizia di ogni acquariofilo.
Croce quando si tratta di decidere che fonte luminosa usare, tra le quasi infinite in commercio, e quando si tratta di aprire il portafogli o caricare la prepagata.
Delizia quando queste luci ci consentono di avere un acquario più luminoso, con una resa dei colori migliore, magari risparmiando pure dell’energia elettrica!
Andiamo subito a vedere brevemente cosa sia luce, in maniera poi da poter capire le esigenze del nostro acquario.
Cos’è la luce?
Con luce solitamente intendiamo quelle radiazioni elettromagnetiche che sono visibili; immaginiamo quindi un qualcosa che si muova nello spazio e che sia percepibile dai nostri occhi.
I nostri occhi sono, infatti, in grado di percepire tutte le onde che hanno una lunghezza d’onda compresa tra i 380 e i 720 nanometri (nm) circa.
La lunghezza d’onda è una proprietà delle onde e indica la distanza fra due creste (punti più alti) o ventri (punti più bassi) dell’onda. Immaginate di misurare lo distanza fra due onde successive del mare: quella è la lunghezza d’onda.
Quindi le lampade e le altre fonti luminose in commercio sono degli apparecchi in grado di generare – con vari mezzi – delle onde elettromagnetiche con varie lunghezze d’onda.
I colori
Ad ogni lunghezza d’onda corrisponde un colore, come possiamo vedere nello schema qui sotto.
ESEMPIO: Il rosso corrisponde alle lunghezze d’onda attorno ai 700 nm, mentre ad una lunghezza d’onda di 550 nm corrisponde il colore verde.
Al di fuori dello spettro visibile abbiamo altre onde elettromagnetiche, come gli infrarossi, gli ultravioletti o i raggi X.
La luce bianca
Dallo schema sopra, si può vedere facilmente che non è indicata la luce bianca: ciò è corretto, poiché il bianco non è un colore.
Il bianco, infatti, è dato dalla miscela di tutti i colori, come possiamo vedere con esperimenti quali il disco o il prisma di Newton, che per primo riuscì a dimostrare questo fatto.
Come possiamo vedere nell’immagine qui sotto, la teoria dei colori (esiste pure questa!) ci dice che non sono necessari proprio tutti i colori, ma ne bastano già solo tre – rosso, verde e blu – per generare la luce bianca.
Questo non è un risultato da poco, basti pensare ai nostri schermi i quali, usando solo tre colori, riescono a generare tutti i colori!
Pertanto, le lampade che generano una luce bianca emettono contemporaneamente più colori, la cui mescolanza viene da noi percepita come luce bianca.
Crediti
Immagine sulla lunghezza d’onda: Di Wavelength.JPG: L’utente che ha caricato in origine il file è stato Snowdog di Wikipedia in italiano derivative work: Harlock81 (talk) – Wavelength.JPG, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8003159
Immagine sullo spettro visibile: Di Fulvio314 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=50181281
Immagine della miscelazione dei colori: By Quark67 – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=818982
Immagine del Prisma di Newton: CC SA 1.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=102872