Domande e problemi comuni con i riscaldatori
Di seguito alcuni dubbi comuni riguardanti i riscaldatori per acquario.
Potenza in difetto o in eccesso?
Le regolette viste all’inizio dell’articolo sono molto indicative, per cui è probabile che la potenza effettivamente installata sia in eccesso o in difetto.
Nel caso del difetto, bisogna accertarsi che il riscaldatore riesca effettivamente a riscaldare l’acqua. Se vediamo il riscaldatore sempre acceso ma l’acqua non arriva alla temperatura desiderata, il riscaldatore è troppo sottodimensionato e sarà necessario metterne o uno più potente o affiancarne un secondo.
Nel caso dell’eccesso, se questo è modesto, non ci sono grossi problemi: semplicemente il riscaldatore ci rimarrà acceso per meno tempo.
Se il riscaldatore è decisamente troppo potente (per esempio, riscaldatore da 300 watt in 50 litri), c’è il rischio che non riesca a mantenere una temperatura stabile o, se ci riesce, che sia costretto a fare continue brevi accensioni e spegnimenti. Tali accensioni e spegnimenti continui possono, alla lunga, danneggiare il riscaldatore.
Come estrarre il riscaldatore dall’acquario?
Il riscaldatore in vetro o quarzo non va mai tirato fuori dall’acqua quando è in funzione: la brusca mancanza dell’acqua che porta via il calore, ne innalza rapidamente la temperatura, facendo scoppiare il vetro.
Per estrarre in sicurezza il riscaldatore, è bene staccare la spina e attendere per qualche minuto il suo completo raffreddamento.
Analogamente, quando si rimette il riscaldatore in acquario, è bene collegare la corrente solo dopo aver posizionato il riscaldatore.
Il mio riscaldatore non ha la manopola per la temperatura!
Alcuni riscaldatori non sono provvisti di una regolazione della temperatura, ma sono preimpostati per mantenere 24-25 °C, solitamente.
Con questi modelli, quindi, non è possibile avere in maniera affidabile temperature diverse da queste.
Il riscaldatore sembra starato
Purtroppo è un problema piuttosto comune dei riscaldatori, quello della staratura. In pratica, il riscaldatore non tiene la temperatura impostata. Per esempio, potremmo avere un riscaldatore impostato a 24 °C ma in realtà lui ne tiene 26.
In tali casi, è sufficiente impostare la temperatura che dà il risultato desiderato. Se il mio riscaldatore tiene due gradi in più di quelli che vorrei, sarà sufficiente impostarlo a due gradi in meno. Riprendendo l’esempio sopra, se volessi 24 °C, basterà impostarlo a 22.
In alternativa, è possibile, su alcuni modelli, effettuare una ritaratura: in tal caso, è solitamente presente una seconda manopola per correggere la temperatura misurata. Tale manopola solitamente è azionabile solo con un cacciavite, in maniera da non muoverla accidentalmente.
Un’ulteriore possibilità è quella di usare delle centraline esterne per il controllo della temperatura: in tal caso, la gestione dell’accensione è delegata alla centralina. Sarà quindi sufficiente posizionare il selettore di temperatura del riscaldatore sul massimo (in maniera da averlo sempre acceso, se alimentato dalla centralina) e impostare la temperatura desiderata sulla centralina.
Blocco del riscaldatore
Se il riscaldatore si blocca, può farlo in due modi:
- si blocca spento, ovvero non si accende più – in tal caso, la temperatura dell’acqua scenderà lentamente, fino ad arrivare alla temperatura ambientale della stanza in cui si trova l’acquario;
- si blocca acceso, ovvero non si spegne quando l’acqua ha raggiunto la temperatura impostata – in tal caso, il riscaldatore continuerà a scaldare, con il rischio di portare l’acqua a temperature intollerabili per pesci e piante.
Entrambi i casi, specialmente il secondo, possono essere piuttosto pericolosi. Per evitare questi problemi, è quindi necessario verificare regolarmente la temperatura effettivamente presente in acquario, usando dei termometri (ad alcol, LCD etc) per poter intervenire in caso di anomalie.
È anche importante usare riscaldatori proporzionati all’acquario. È intuitivo, infatti, che su un acquario da 100 litri farà più danni (e più in fretta) un riscaldatore da 300 watt, sovradimensionato, rispetto ad un riscaldatore da 100 watt, più equilibrato.
Riscaldatore di scorta
Specie con gli acquari più grandi o dove sono necessarie temperature elevate e ben mantenute, può essere utile avere due (o più) riscaldatori.
Quanto a potenza, ognuno dei due riscaldatori dovrebbe avere una potenza pari a poco più della metà ciascuno di quella che si avrebbe in caso di un riscaldatore solo.
Ad esempio, se abbiamo un acquario da 400 litri con differenza di temperatura di 4 °C, dovremmo mettere un riscaldatore da 400 watt. Nel caso della soluzione a doppio riscaldatore, potremmo metterne due da 250-300 watt ciascuno.
I vantaggi sono vari, fra cui:
- miglior distribuzione del calore
- minor rischio di problemi in caso di blocco di un riscaldatore
- se si blocca acceso, non ha potenza sufficiente per surriscaldare in velocità l’acqua, lasciandoci il tempo di intervenire;
- se si blocca spento o si rompe, l’altro riscaldatore riesce a coprirlo (almeno temporaneamente).
Si conclude qui questa breve panoramica sul riscaldamento degli acquari, che si spera sia utile e chiarificatrice di alcuni dei dubbi più comuni.
Buon riscaldamento!