Nannacara taenia è un ciclide nano sudamericano, proveniente dal bacino del Rio Tocantins, vicino a Belém, in Brasile.
È stato ritrovato in diverse zone, sia in acqua chiara sia in acqua scura; in ogni caso, sempre in acque con durezze molto basse ed acidità elevata.
Il nome deriva da Nana + kara, ovvero piccola + faccia.
Taenia, invece, significa banda o striscia.
Aspetto e dimorfismo sessuale
Nannacara taenia è un ciclide lungo circa 4/5 centimetri, la specie più piccola del genere Nannacara attualmente descritto.
La specie è anche chiamata Stripped Dwarf Cichlid, ovvero Ciclide Nano a Strisce.
Infatti, la colorazione standard del maschio si presenta di un grigio molto chiaro con otto o nove linee orizzontali, fini e parallele, di colore più scuro.
Durante le parate, il dorso del pesce tende a diventare di un bianco perlaceo che sfuma verso il ventre in un viola scuro.
Ecco un video con un esemplare maschio:
La femmina ha lo stesso motivo ma presenta una banda centrale nera molto marcata.
In riproduzione, inoltre, appaiono delle linee verticali, spesse e nere (cinque solitamente), che creano una livrea molto più scura.
Può capitare che il colore di base da grigio chiaro tenda leggermente ad un giallognolo molto tenue.
Esemplare femmina in video:
Purtroppo non è raro notare che le caratteristiche generalmente propedeutiche di un sesso vengano riprese da esemplari del sesso opposto.
Mi è capitato, infatti, di vedere la banda nera centrale apparire nei maschi e, addirittura, di vedere il dominante, durante le parate di sfida, far comparire le linee verticali tipiche della femmina in riproduzione, per marcare ancora di più il suo colore scuro.
Come la maggior parte dei ciclidi, Nannacara taenia ha la capacità di cambiare livrea, anche velocemente, sia nei motivi sia nei colori.
Curiosamente, numerose specie di ciclidi nani del delta hanno livree molto simili come, ad esempio, Apistogramma piauiensis, Apistogramma sp. “Xingu” e Apistogramma sp. “Tucurui”.
Non è ancora sicuro quale sia il motivo di questa convergenza evolutiva, ma appare chiaro che ci debba essere, in quella zona, una forte spinta selettiva verso questo tipo di livree.
Comportamenti tipici
Come tutte le specie appartenenti al genere Nannacara, l’aggressività è elevata, soprattutto durante la riproduzione.
Fortunatamente, al contrario di Nannacara anomala, la femmina con gli avannotti non si dimostra iper-aggressiva verso il maschio.
In questa specie non è raro vedere i maschi recitare un ruolo molto attivo nelle cure parentali e, talvolta, anche i maschi si fanno carico della crescita degli avannotti.
Ho notato, infatti, soprattutto in esemplari giovani, che era il maschio a farsi carico di ventilazione e difesa dei piccoli, mentre la femmina si occupava di difendere il territorio.
Una volta più maturi, i ruoli si sono stabilizzati al contrario, con la femmina che si occupa della prole e il maschio che difende la zona.
Nel video seguente possiamo vedere una femmina che accompagna gli avannotti:
Sebbene la letteratura parli di coppie formate solo per il momento riproduttivo, nella mia esperienza le coppie sono rimaste stabili, senza cambiamenti di partner.
Ciò è probabilmente dovuto più a una questione gerarchica che a una reale fedeltà, che in natura non si è mai notata.
Alimentazione
Nannacara taenia è una specie di ciclide principalmente predatrice di piccoli invertebrati come insetti, molluschi e crostacei.
Vanno perciò evitati i cibi a base di pesce o prodotti derivati; rispetto ad altri nani è, invece, meno importante l’integrazione vegetale.
È facile che inizialmente accettino solo cibo vivo o surgelato, ma col tempo accetteranno anche il secco, soprattutto se ci saranno altri pesci che daranno l’esempio.
Infatti i ciclidi imparano molto facilmente per emulazione: se vedono dei piccoli caracidi andare in frenesia alimentare, associano ciò al cibo e sono quindi portati almeno ad assaggiare il secco.
Riproduzione
I corteggiamenti possono essere molto diversi a seconda di chi prende l’iniziativa.
Il maschio, quando vuole riprodursi, apre le pinne e danza davanti alla femmina in livrea sgargiante; se la femmina accetta, questa risponde assumendo la livrea nera.
Viceversa, quando è la femmina a prendere l’iniziativa, vediamo essa in abiti riproduttivi invitare con movimenti lenti ma decisi il maschio nella tana prescelta, mostrando il fianco.
Questa specie depone in anfratti.
Come accennato sopra, le cure parentali hanno dinamiche complesse tra i due genitori e possono essere portate avanti da entrambi o da un solo di essi.
Le uova schiudono circa dopo due giorni dalla deposizione e gli avannotti restano inizialmente dentro la tana a riassorbire il sacco vitellino.
La prole a covata solitamente non è numerosissima; nelle mie riproduzioni ho raramente visto uscire dalla tana più di una dozzina di avannotti.
Al contrario di altre specie, che sotto un certo numero interrompono le cure parentali, con Nannacara taenia non ho mai notato questo atteggiamento.
I ritmi di crescita sono simili a quello delle altre specie di Nannacara e, ovviamente, alimentazione e temperatura giocano un ruolo chiave.
Il nuoto libero lo si ha intorno ai dieci giorni dalla deposizione e le cure parentali continuano dalle tre alle cinque settimane.
Anche dopo il termine delle cure parentali gli adulti si mostrano molto tolleranti verso i giovani esemplari che si allontanano spontaneamente dal territorio dei genitori.
Condizioni ideali di allevamento
Dopo aver accumulato una certa esperienza con questa specie ed averla riprodotta, mi sento di consigliare le seguenti condizioni di allevamento.
Acquario e allestimento
La vasca minima è di 80×30 centimetri di base, tuttavia mi sento comunque di consigliare vasche con un litraggio maggiore, in modo da poter osservare meglio i comportamenti e la cura dei piccoli. Io tengo i miei in un acquario con 120×50 cm di base.
Per quanto riguarda il fondo, lo consiglio di sabbia fine. Pur essendo meno legati ad esso rispetto ai Geophaginae, si rivela fondamentale per un buon accrescimento degli avannotti. Ho usato in aggiunta Akadama, che aiuta ad abbassare le durezze, oltre a fornire maggiore supporto ai batteri.
Per quanto riguarda l’arredamento, sono molto importanti le barriere visive: le radici non devono mai mancare – sono preferibili legni di discrete dimensioni e non troppo fini.
Il fondo può essere tappezzato di foglie di quercia e/o pignette di ontano che, oltre a dare una mano ad acidificare, creano riparo per gli avannotti.
Consiglio anche le mezze noci di cocco come tane per le riproduzioni.
Parametri dell’acqua
Consiglio i seguenti parametri principali:
- pH 6-6.5 – non hanno particolari problemi a pH superiori per tempi limitati, ma le uova faticano a schiudere e gli avannotti hanno una mortalità maggiore.
- Durezze più basse possibili, cercando comunque di tenerle sotto i 4 dGH/dKH.
- Temperatura ideale tra i 23 °C e i 25 °C – reggono bene i picchi estivi e in natura arrivano senza problemi a temperature anche superiori. In acquario lo sconsiglio perché le temperature elevate accorciano inutilmente l’aspettativa di vita, oltre a non apportare alcun beneficio.
Abbinamenti con flora e fauna
Come flora ho sfruttato molto le piante galleggianti di vario tipo, quali Pistia stratiotes, Ceratophyllum demersum e Najas guadalupensis, per il loro effetto fitodepurante.
A queste ho abbinato Anubias sp. e muschi per creare un layout più ricco.
Come compagni di vasca meglio evitare specie appartenenti a generi quali Corydoras ed Ancistrus o altri catfish che predano uova ed avannotti.
È consigliato invece l’utilizzo di dither fish, ossia pesci che aiutino i ciclidi a sentirsi al sicuro: vedendo un banco di piccoli caracidi nuotare tranquillo, i ciclidi percepiscono l’assenza di pericoli.
Inoltre, durante eventuali liti, la loro presenza ne limita l’aggressività, distribuendo l’attenzione su più pesci.
A questo scopo io utilizzo caracidi del genere Hyphessobrycon e Paracheirodon, tuttavia sconsiglio le specie più piccole perché mi è capitato di notare feroci aggressioni ai P. axelrodi durante le cure parentali, che hanno anche portato alla morte di qualche esemplare; al contrario, gli H. bentosi non sono stati feriti.
Tassonomia
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Osteichthy |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Neopterygii |
Infraclasse | Teleostei |
Superordine | Acanthopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Labroidei |
Famiglia | Cichlidae |
Sottofamiglia | Cichlinae |
Genere | Nannacara |
Specie | taenia |
Bibliografia
Romer Uwe, Cichlid Atlas Vol. 1, Mergus Verlag, 2001.