Ludwigia “Curly” è una cultivar, ovvero una pianta selezionata artificialmente, di Ludwigia inclinata var. verticillata.
È nota anche con le diciture: “Curly Red“, “Tornado” o “Cuba Twisted“.
È stata selezionata in Vietnam e nel 2010 è stata importata per la prima volta in Europa.
Trovarla non è dunque facile, sia perché non è in circolazione da molto tempo sia perché si tratta di una pianta abbastanza difficile da coltivare, far sviluppare nel pieno della sua bellezza e riprodurre.
Aspetto di Ludwigia “Curly”
La struttura della pianta è molto simile a quella delle altre Ludwigia inclinata.
Come suggeriscono i nomi, la “Curly” (riccioluta, in Inglese) o “Tornado”, ha la caratteristica di avere le foglie attorcigliate su loro stesse, quasi a formare, appunto, un ricciolo o un tornado.
Da osservare è che la forma emersa della pianta non presenta né foglie filiformi né foglie attorcigliate: le foglie emerse sono ovali e hanno solo un leggero accenno di torsione.
Una volta immersi gli steli, se non ci sono grossi problemi, la pianta inizia ad emettere rapidamente getti laterali, da cui si sviluppano steli in forma sommersa.
Da evidenziare è la parola “rapidamente”, poiché se le condizioni sono giuste, la pianta cresce a gran velocità, magari a discapito dell’aspetto.
Una volta giunta nei pressi della superficie, gli steli si piegano per rimanere sotto al pelo dell’acqua e la pianta continua a crescere parallela ad esso, senza emergere.
Coltivazione della Ludwigia “Curly/Tornado”
La mia prova di coltivazione di questa pianta è iniziata a partire da steli da coltivazione emersa. Questo ha comportato un periodo iniziale di adattamento della pianta da morfologia emersa a morfologia sommersa.
Come si può vedere nella foto qui sotto, la pianta in forma emersa ha foglie più larghe e pressoché non attorcigliate.
In una settimana circa, gli steli hanno cominciato ad emettere getti laterali in forma sommersa, immediatamente identificabili grazie alla curlyness delle foglie e alla loro rapida crescita (la parte emersa, invece, ha smesso di crescere).
È stato poi sufficiente tagliare questi getti laterali, quando apparivano sufficientemente robusti, buttando la parte emersa, che nel frattempo era quasi marcescente.
Ogni getto laterale ha poi dato vita ad una pianta sommersa; quasi tutti i getti laterali ripiantati sono sopravvissuti.
Fertilizzazione
La pianta è abbastanza esigente a livello di nutrienti. In particolare, sono necessari degli oligoelementi bilanciati per una buona crescita.
I macroelementi sono anch’essi importanti e, in particolare, aumentando i macroelementi, si aumenta, ovviamente, la velocità di crescita della pianta.
Attualmente la sto coltivando utilizzando singoli sali, sia per i macroelementi, sia per gli oligoelementi. Gli oligoelementi sono tutti non chelati, con varie somministrazioni lungo la settimana.
È presente erogazione artificiale di CO2 e somministro una modesta dose di carbonio organico giornalmente, assieme al ferro.
L’illuminazione è totalmente a LED, con circa metà della potenza (dei 60 watt totali) data da LED bianchi e metà della potenza data da LED full spectrum e LED a singolo colore.
Con una luce potente e di qualità e con una buona fertilizzazione, Ludwigia “Curly” può assumere, specialmente nella parte alta, gradevoli tonalità arancio-rosso.
Crescita e propagazione
La velocità di crescita è media, paragonabile a quella delle Ludwigia comuni (come la L. glandulosa). Aumentando la quantità di elementi nutritivi, la pianta può accelerare il suo ritmo di crescita in maniera piuttosto significativa; così facendo, però, diventa più difficile seguire la fertilizzazione e occorre perdere più tempo in potature e altro.
La propagazione non è troppo difficile: se la pianta emette getti laterali, si possono tagliare e ripiantare, ottenendo una nuova pianta da ogni getto.
Se la pianta non ne emette, sarà necessario tagliare la cima e ripiantarla, ottenendo una pianta nuova dalla cima e forzando la parte vecchia rimanente ad emettere getti laterali (talvolta però non funziona, questo metodo).
In rete ho letto di episodi in cui la pianta, propagata, ha iniziato a perdere l’attorcigliamento. Probabilmente il fattore che provoca questa caratteristica è debole o recessivo, per cui può accadere che il suo effetto vada a scemare.
Posizione
Data la forma della pianta e il suo tipo di crescita, consiglierei di posizionarla nella zona centrale dell’acquario, in maniera che gli steli vengano ben esposti alla luce e possano essere valorizzati adeguatamente.
Gli steli possono non essere posizionati troppo vicini fra loro: siccome la pianta può raggiungere discrete dimensioni (anche 10 cm di diametro) c’è il rischio che gli steli si facciano ombra l’un l’altro.
Conclusione
Si tratta di una pianta dall’aspetto assolutamente peculiare, che può attrarre l’attenzione di chi la osserva.
Contrariamente a quanto si può leggere in giro, non è una pianta impossibile da tenere. Certo, richiede le dovute attenzioni attenzioni e non può essere buttata in una vasca a caso, fertilizzando con quel che capita, sperando cresca in maniera spettacolare… ma se la si trova e si ha un po’ di esperienza di coltivazione di piante, per me vale assolutamente un tentativo di coltivazione!
Questo ad esempio è il risultato ottenuto dal mio amico Matteo – che ringrazio per avermi passato la foto – che la tiene in un acquario con luci non molto potenti e fertilizzazione non particolarmente spinta.