Apistogramma baenschi è un piccolo ciclide sudamericano. È conosciuto anche col nome di “Inka 50“, appellativo che deve alla spedizione che portò alla sua scoperta.
Esso infatti fu rinvenuto alla cinquantesima spedizione di un gruppo di scienziati tedeschi e hobbisti giapponesi, nel 2002, nella parte centro-settentrionale del Perù, zona famosa per essere stata la patria del popolo Inka.
Il nome è una composizione del greco Apisto + gramma, ovvero incerto + segnale grafico: si ricollega alla capacità di cambiare livrea.
Baenschi è, invece, in onore di Hans Albert Baensch, un autore ed editore tedesco, figlio di Ulrich Baensch (il fondatore della Tetra).
Area di distribuzione
L’area di distribuzione è piuttosto vasta e spezzettata.
Il luogo del ritrovamento originale è nella zona tra le città di Tarapoto e di Yurimaguas, in Perù, nel sistema fluviale del Rio Huallaga e del Rio Shanusi.
Le numerose scoperte recenti di popolazioni endemiche, con differenze morfologiche rilevanti e specie affini, in tutto il Perù settentrionale e Colombia meridionale, fanno pensare a una possibile futura revisione.
Basti vedere, ad esempio, Apistogramma feconat e Apistogramma wolli.
Aspetto e dimorfismo sessuale
Il dimorfismo sessuale è molto evidente: il maschio ha una cresta molto lunga, che gli ha anche dato il soprannome di “High-fin nijsseni” – infatti assomiglia molto ad Apistogramma nijsseni.
Oltre alla cresta, spesso gialla, un altro segno tipico è la caudale tondeggiante, con doppio orlo di colore rosso e nero.
La testa è di colore giallo, mentre il resto del corpo tende all’azzurro e, spesso, sono presenti delle macchie nere che possono diventare bande o scomparire del tutto, a seconda dell’umore e delle situazioni.
È tipico di tutti gli Apistogramma, infatti, il continuo cambiamento di livrea: un vero e proprio linguaggio.
La femmina, invece, oltre ad essere più piccola, ha una colorazione con un giallo più esteso e non ha la pinna dorsale sviluppata e la caudale orlata.
Possiamo vedere entrambi nel video sottostante:
Comportamenti tipici
Apistogramma baenschi è un pesce tendente al monogamo, ovvero forma una coppia maschio-femmina.
Sono stati effettuati degli esperimenti con harem (un maschio per più femmine), tuttavia sono risultati poco incoraggianti.
Infatti, le femmine tendono ad essere aggressive tanto quanto i maschi e, generalmente, si forma una coppia dominante.
In vasche molto grandi, non è raro vedere la formazione di una colonia, in cui coesistono più maschi e più femmine che formano una coppia, che poi si scioglie.
Il rischio di aggressioni è elevato, ma consente di vedere la complessità gerarchica con maschi dominanti o sottomessi e femmine scacciate o riproduttive.
In particolare, possiamo vedere la dominanza e la sottomissione dalla pinna dorsale: nei sottomessi, questa pinna è molto meno pronunciata (impropriamente, potremmo dire “corta”).
Nelle due foto sottostanti, mettiamo a confronto un esemplare dominante con uno sottomesso.
Riproduzione di Apistogramma baenschi
Questa specie di ciclide depone in anfratti e non all’aperto.
Per questo scopo possono essere preposti legni cavi o le classiche mezze noci di cocco.
Importante in questo caso è fare un’entrata di dimensioni piccole, tali da consentire giusto giusto il passaggio degli esemplari. È frequente, infatti, in caso di entrate troppo grandi, che la femmina cerchi di ridurle formando cumuli di sabbia all’ingresso.
La schiusa delle uova è fortemente influenzata dalla temperatura, che può accelerare lo sviluppo dell’embrione. Solitamente avviene dopo 48/72 ore dalla deposizione.
Gli avannotti inizialmente sono immobili e non si nutrono, se non grazie al sacco vitellino.
Appena li vedremo iniziare a nuotare fuori dal rifugio, sotto la guida della madre, si potrà procedere alla prima alimentazione.
Io uso naupli di Artemia salina appena schiusi, come alimentazione principale, poiché molto nutrienti. Eventuale integrazione può essere quella dei microworms che, affondando velocemente, si prestano molto bene allo scopo.
Anche la microfauna spontanea riveste un ruolo importante e, per questo, la maturazione deve essere fatta senza fretta.
Nel video seguente, possiamo vedere degli Inka 50 che mangiano Artemia.
Consiglio, comunque, di avere sempre in casa un barattolo di cisti decapsulate, nel caso vada storta la schiusa dell’Artemia.
Temperatura
La temperatura è molto importante poiché influenza il sesso e le dimensioni dei nascituri.
Come per molte altre specie di Apistogramma, si è notata una prevalenza maschile nelle riproduzioni portate avanti con temperature elevate, con una schiusa più veloce ed esemplari più piccoli alla nascita.
Viceversa, le riproduzioni portate avanti con temperature più basse hanno visto dare la luce a popolazioni con una quota rosa maggiore, una schiusa più lenta ed esemplari, alla nascita, più grandi.
Ovviamente non si deve cadere nell’errore di pensare che questo sia un sistema infallibile: ricordiamo, infatti, che le femmine producono decine e decine di uova ma solo una piccola parte arriva all’età adulta, tra uova non fecondate, ammuffite o avannotti che non ce la fanno.
È quindi facile ritrovarsi con una popolazione diversa da quella preventivata; tuttavia, sapendo ciò, viene spontaneo cercare di evitare riproduzioni nei mesi estivi, per evitare il rischio di avere troppi maschi da gestire.
Personalmente, come periodi preferiti per le riproduzioni ho le settimane di passaggio tra estate ed autunno e la primavera – periodi caratterizzati da naturali sbalzi di temperatura, anche repentini.
Cure parentali
Anche questi Apistogramma effettuano le cure parentali, che generalmente sono portate avanti dalla sola femmina. Vi è comunque una buona probabilità di partecipazione dei maschi: molto dipende anche da eventuali coinquilini.
Quando si sono riprodotti con Corydoras nella stessa vasca, il maschio ha partecipato alla protezione delle uova e delle larve.
Al contrario, senza predatori a minacciare la prole, la sua partecipazione è stata nulla.
Le cure parentali hanno una durata variabile; il minimo, per non avere problemi comportamentali, è solitamente di un mese, meglio due.
Se abbandonano i nascituri a questa età è per via dell’assenza di pericoli e perché si preparano ad una nuova deposizione.
In condizioni ideali, la coppia può portare avanti le cure più a lungo, anche per cinque mesi. Durante questo periodo, la femmina diventa il partner dominante e può succedere che attacchi il maschio. In questa fase, assistiamo anche ad una livrea più luminosa e variabile, che serve per attirare i piccoli a sé.
Uno dei segreti degli Apistogramma per la gestione dei piccoli è, infatti, il tenere la nuvola di avannotti il più compatta possibile, in quanto, a differenza di altri ciclidi, non hanno una bocca che permette loro l’incubazione orale (salvo alcune eccezioni).
Nel video sottostante, di Salvatore Gagliarde, possiamo vedere il nuoto libero degli avannotti attorno al genitore.
Gli avannotti, per questo motivo, sono portati a copiare e seguire i comportamenti del resto della covata.
In caso di una vasca con più femmine in riproduzione è molto frequente assistere al furto di avannotti più grandi da mettere insieme ai propri, per assicurare alla covata maggiori possibilità di successo.
Dopo le cure parentali
Finito il periodo delle cure parentali, i genitori tendono a scacciare i piccoli, che cercano rifugio solitamente in mezzo alla vegetazione o tra le foglie e i legni.
I miei si sono sempre limitati a scacciare senza predare o uccidere, tuttavia è possibile, se lo spazio è poco, che li attacchino seriamente, per difendere la nuova prole.
Io ho optato, una volta ottenuta una prima covata numerosa, di separare gli esemplari per assicurarmi nuove riproduzioni; avendo faticato per trovare questi esemplari, non ho voluto rischiare di ritrovarmi senza riproduttori.
Senza i genitori, i giovani, ormai subadulti, hanno fatto gruppo e ho continuato a nutrirli con cibo vivo.
Nel video seguente, si può osservare il comportamento in colonia:
In questa fase l’aggressività è quasi del tutto assente; intorno ai 6/8 mesi i giovani esemplari sono perfettamente formati e già riproducibili, anche se la taglia non è ancora quella degli adulti.
A questo punto, l’aggressività sia tra maschi, sia tra femmine, inizia ad aumentare e bisogna iniziare a separare, se la vasca non è abbastanza grande da gestire una colonia.
Alimentazione di Apistogramma baenschi
L’alimentazione è importantissima per la loro salute: sono animali onnivori, che si nutrono principalmente di piccoli invertebrati che cacciano nel substrato.
L’integrazione di fibre vegetali è tuttavia molto importante per il loro metabolismo.
Se in natura la componente vegetale è assimilata filtrando il detrito, ricco di alghe, foglie, frutta… in acquario la scelta migliore è dare spesso verdure bollite, come spinaci, broccoli, zucchine e simili.
È importante dare una consistenza morbida, per mezzo di una lunga bollitura, dato che per questi pesci sarebbe complicato staccare pezzi di vegetale duro.
Sono ottime anche le pastiglie per pesci da fondo a base di crostacei.
Vanno assolutamente evitati i pastoni ricchi di grassi o troppo proteici: ho notato che si tende troppo spesso a dare ai ciclidi nani in accrescimento pastoni per discus, causandone un gonfiore addominale esagerato, oltre a renderli cagionevoli di salute.
Sono, difatti, pesci che per la maggior parte dell’anno si nutrono di cibo con scarso valore nutritivo e solo con la stagione delle piogge aumentano qualità e quantità degli alimenti, con la conseguente riproduzione.
Non hanno, quindi, la capacità di assimilare correttamente i grandi quantitativi di grassi e proteine pensati per l’accrescimento dei discus.
Sebbene non vi siano studi mirati sulla fertilità nei ciclidi o negli Apistogramma, in alcune specie di pesci è stato osservato come essa sia influenzata negativamente da una dieta iper-proteica.
Allestimento per Apistogramma baenschi
L’allestimento della vasca è molto semplice da eseguire.
È sufficiente un acquario con area di base minima di 60×30 cm; la capacità in litri è di secondaria importanza, poiché sono pesci che vivono a stretto contatto con il fondo.
Consiglio, comunque, un lato lungo di 70/80 cm, per godere appieno di questa specie.
Per il substrato è necessaria sabbia fine inerte, a cui ho scelto di aggiungere delle zone di Akadama (un substrato “allofano“), che abbassa le durezze e assorbe i carbonati dell’acqua e la cui porosità è utile anche per la filtrazione.
Sul fondo sono molto consigliate delle foglie di quercia o catappa che, oltre ad acidificare in maniera naturale, creeeranno un substrato ottimale per questi pesci, dove può svilupparsi anche microfauna spontanea.
Un esempio di detrito nel fondo è visibile nel filmato qui sotto:
Il layout si può quindi completare con vari legni e con una mezza noce di cocco forata utile, come abbiamo visto, per la deposizione.
Meglio evitare piante esigenti, preferendo le epifite: dobbiamo infatti creare un acquario con acque scure, poco adatto per la coltivazione di piante sommerse.
Sono, invece, molto gradite ed utili le piante galleggianti.
Valori per Apistogramma baenschi
I valori chimico-fisici a cui li sto allevando sono:
- pH 5.5-6.5
- durezza temporanea 0-3 dKH
- durezza totale 0-3 dGH
- temperatura 23-27 °C
- conducibilità minore di 200 μS/cm
Importante è anche un movimento d’acqua quasi assente: non amano infatti i filtri e le pompe con una portata elevata.
Li tengo a valori di durezze e pH bassi per stimolare le riproduzioni ed accrescerli al meglio.
Sono, tuttavia, pesci estremamente resistenti e, in condizioni di salute ottimali, allevabili anche in acque un po’ più dure.
L’acidità influenza la lunghezza delle pinne e i colori, quindi in acque dure e neutre le pinne restano molto più corte e con colori solitamente molto meno accesi.
Coinquilini di Apistogramma baenschi
I pesci rassicuranti (dither fish) sono molto utili per contenere l’iper-aggressività, frequente soprattutto nei maschi.
A tale scopo, si possono usare specie appartenenti ai generi Paracheirodon e Nannostomus o altri Caracidi come Hyphessobrycon.
Sebbene P. simulans e H. amandae abbiano il pregio di non predare le uova, per via delle piccole dimensioni, tendo a sconsigliarli in abbinamento agli Inka 50, vista l’aggressività di questi ultimi.
Vanno evitati, in generale, i vari Loricaridi e altri pesci da fondo come Botia e Corydoras, poiché rendono molto difficile la riproduzione e competono con i Ciclidi per il territorio e le tane.
Se anche voi volete provare a tenere questi pesci o siete interessati a conoscere altri ciclidi nani oppure volete mostrarci la vostra esperienza di allevamento, venite a trovarci nel forum.
Saremo felici di parlarne assieme!
Bibliografia e Crediti
Römer, Uwe & Hahn, Ingo & Römer, Erika & P. Soares, David & Wöhler, Martin. (2004). Apistogramma baenschi sp. n.: Description of another geophagine Dwarf-Cichlid (Teleostei: Perciformes) from Peru. Das Aquarium. 38. 15-30. [Link ResearchGate]
Mappa areale: ©OpenStreetMap contributors, Open Database License. Tavole sotto licenza CC BY-SA 2.0.
Ringraziamo Massimo Antonutti per alcune foto e Salvatore Gagliarde per il video degli avannotti.