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Piccoli acquari con piante per gamberetti

Gamberetto

Questa è la traduzione dell’articolo Small Planted Tanks for Pet Shrimp di Diana Walstad, nella sua versione attualmente più aggiornata di Ottobre 2017.
L’originale, in Inglese, è disponibile per il download sul sito web dell’autrice.

Si ringrazia vivamente la dottoressa Walstad per aver permesso la traduzione e la pubblicazione dell’articolo!

NdT: per semplificare la lettura, sono state convertite tutte le misure nel sistema consuetudinario statunitense di unità (galloni, pollici, gradi Fahrenheit etc).


Piccoli acquari con piante per gamberetti

Allestire un acquario piantumato è un percorso pieno di ostacoli.
Le piante appena acquistate devono adattarsi al nuovo substrato, alla nuova luce e alle nuove condizioni dell’acqua.
Molte devono adattarsi alle condizioni di vita sommerse [NdT: molte piante sono coltivate in forma emersa, per questioni di velocità ed economia] e c’è la possibilità che alcune specie non riescano a sopravvivere.
Le alghe potrebbero diventare un problema e i pesci aggiungono un’altra difficoltà. Spesso i pesci appena acquistati si ammalano e gli acquariofili sono tentati di aggiungere sostanze chimiche all’acqua.

Le piccole bocce per gamberetti sono molto meno suscettibili a problemi e frustrazioni.
In questo articolo, descriverò due metodi per allestire dei piccoli acquari con piante per gamberetti.
L’allestimento della boccia è facile e veloce; il metodo di avvio all’asciutto (DSM – Dry Start Method) è più complicato ma ha alcuni vantaggi interessanti rispetto all’usale avvio sommerso.

È solo da quando ho iniziato a tenere i gamberetti che ho visto i vantaggi di passare alle dimensioni di bocce e piccoli acquari.
Magari lo avessi fatto prima!
I gamberetti Red Cherry (RCS) sono simpatici, carini, poco costosi e con poche pretese.

Gamberetto Red Cherry (Neocaridina heteropoda). Questa femmina adulta, dai colori vivaci, è lunga circa 2 cm. I maschi adulti (lunghi circa 1.2 cm) e i piccoli sono color crema. I gamberetti Red Cherry sono poco esigenti rispetto ad altri gamberetti.

Sono perfetti per piccoli acquari o bocce con piante – niente riscaldatore, niente filtro, niente cibi particolari e nessuna malattia dei pesci. I cambi d’acqua sono poco onerosi, poiché si lavora con pochi litri d’acqua.

I piccoli acquari con gamberetti sono un modo eccellente per prendere confidenza con le piante acquatiche. I neofiti imparano come gestire il substrato e scoprono quali piante si adattino meglio alle varie condizioni, prima di allestire un acquario più grande.

Imparare come coltivare piante d’acquario vale lo sforzo. Le piante purificano l’acqua e il substrato, riducendo perciò la manutenzione dell’acquario (cambi d’acqua, sifonature etc).

Nota: il mio libro Ecology of the Planted Aquarium spiega come le piante rendano più facile la gestione dell’acquario. Ad esempio, il capitolo II (“Piante come purificatrici d’acqua) mostra l’assorbimento da parte delle piante di metalli pesanti, ammoniaca e nitriti. Il capitolo IV (“Batteri”) tratta l’elaborazione delle tossine da parte dei batteri nel substrato. Il capitolo VII (“Ecologia e nutrizione delle piante”) documenta il notevole assorbimento di ammoniaca tossica da parte delle piante acquatiche.

Allestimento della boccia

Materiali necessari

  • Bocce da circa 4 litri.
  • Terriccio – ho usato il terriccio per vasi Miracle Gro’s Organic Choice.

    Terriccio da vasi. Sebbene qualsiasi terriccio non fertilizzato possa funzionare, ho ottenuto buoni risultati usando il Miracle Gro’s Organic Choice. Contiene materia organica ben compostata e ha un rapporto NPK graditamente basso, pari a 0.10-0.05-0.05. Non contiene fertilizzanti chimici (solfato di ammonio, nitrato di ammonio…) che possano generare tossine come nitriti o acido solfidrico. Non genera inoltre troppa torbidità e non contiene fastidiosi pezzi di perlite che galleggiano in superficie.

  • Sabbia – ho usato sabbia per filtri da piscina, presa in ferramenta.
  • Piante – ho scelto piccole piante che conosco essere affidabili quanto a velocità di crescita.
  • Acqua – ho trattato l’acqua con un biocondizionatore che neutralizza i metalli pesanti. (I gamberetti sono piuttosto sensibili ai metalli pesanti, più dei pesci. Le 0.8 ppm di zinco della mia acqua di pozzo potrebbero uccidere i gamberetti).
  • Luce – luce ambientale e una lampada a braccio da 25 cm con una lampadina fluorescente compatta da 14 watt.
  • Fotoperiodo di 14 ore con 3-4 ore di pausa (afternoon Siesta) a partire da mezzogiorno.
    • Le piante necessitano di almeno 12 ore di luce al giorno per simulare la stagione estiva di massima crescita. Durate inferiori del fotoperiodo (es: 8-10 ore) potrebbero simulare l’arrivo dell’inverno e quindi spingere le piante a crescere meno [1]. La siesta consente di ripristinare i livelli di anidride carbonica cosicché le piante possano avere CO2 durante il pomeriggio. Questo bilancia luce e CO2 per una migliore crescita delle piante.
  • Temperatura –  ho allestito le bocce all’inizio dell’estate, quando le temperature erano ottimali (22-27 °C). Temperature inferiori a 18 °C possono impedire la crescita della maggior parte delle piante tropocali.

Procedura

Per prima cosa ho rimosso rametti e altri pezzetti di legno dal terriccio. Quindi ho posizionato due tazze di terriccio sul fondo delle bocce, in maniera che la profondità fosse di non più di un paio di centimetri. Quindi ho aggiunto una tazza d’acqua –  sufficiente per inumidire il terriccio ma senza inzupparlo – e posizionato le piante.

Ho ricoperto il terriccio e le radici delle piante con la sabbia. Si potrebbe usare anche il ghiaino, ma la sabbia è più adatta per piccoli allestimenti; è più facile per i gamberetti smuovere i granelli di sabbia rispetto a quelli di ghiaino, che per loro sono degli enormi massi!

Ho usato circa una tazza di sabbia, giusto quella sufficiente per trattenere le particelle di terriccio.

Nota: Se il terriccio si è seccato nel sacchetto, può essere messo in ammollo per una notte, così non galleggia durante l’allestimento.

Le delicate radici delle piante più piccole saranno capaci di penetrare più facilmente un sottile strato di sabbia, rispetto ad uno spesso strato di ghiaino.
Un sottile strato, inoltre, renderà più improbabile l’inibizione degli scambi di ossigeno tra substrato e acqua; se il substrato diventa troppo anaerobico, potrebbe danneggiare o uccidere le radici delle piante.

Ho aggiunto l’acqua, facendo attenzione a non smuovere il fondo. Uso sempre una mano o un altro oggetto per rompere il getto d’acqua.
Quindi ho fatto piccoli aggiustamenti, come rimuovere le foglie sprofondate nella sabbia, aggiungere qualche altro stelo di piante e aggiungere qualche altro cucchiaino di sabbia dove il terriccio non era coperto a sufficienza.
La prima acqua che ho aggiunto era diventata un po’ sporca e aveva particelle di terriccio in sospensione, quindi ho continuato a fare cambi d’acqua finché non è diventata limpida.
Per completare l’allestimento, ho aggiunto qualche lumaca e qualche gamberetto.

Le bocce non hanno avuto problemi:

Boccia appena avviata. Ho usato piante da potature di altri acquari che sapevo si sarebbero ambientate. Sono piante a rosetta e a pratino (Sagittaria subulata, S. graminae, Echinodorus tenellus, E. radicans). Per quanto riguarda le piante a stelo, ho usato Bacopa monnieri e Rotala rotundifolia. In un secondo momento ho inserito della Ludwigia arcuata, muschio di Java (Vesicularia dubyana) e Riccia fluitans.
Bocce stabili. La foto mostra due bocce dopo sette mesi dall’allestimento (gennaio 2010). La crescita delle piante è stata rapida sin dall’inizio; ciò ha permesso un superamento senza alcuna difficoltà dei primi periodi. La Bacopa monnieri è in crescita emersa in una boccia. Ho dovuto fare solo una minima manutenzione, come potatura delle piante e rabbocchi d’acqua. La boccia sulla destra ha un po’ di alghe che rimuovo dal substrato con delle pinzette.

Procedura per l’avvio all’asciutto (DSM – Dry Start Method)

Nel 2009, ho avviato una coppia di acquari per gamberetti con piante da pratino, piccole piantine basse che ricoprono il fondo, usando il metodo dell’avvio all’asciutto [2]. L’avvio all’asciutto richiede la crescita iniziale delle piante in condizioni da pseudo-terrario. Solo dopo che le piante si sono ben ambientate e cresciute a sufficienza (servono almeno sei settimane, di solito), le ho sommerse.

Acquari avviati all’asciutto. Ho fatto questa foto dall’alto dei due acquari da 8 litri ciascuno appena dopo l’allestimento. Le piante sono identificate da delle sigle in rosso con le seguenti abbreviazioni: AN = Anubias nana, HC = Hemianthus callitrichoides, EA = Eleocharis acicularis, GE = Glossostigma elatinoides. L’acquario A è quello in alto.

Il DSM ha diversi vantaggi significativi rispetto al metodo di avvio usuale.
Le piante emerse crescono spesso 4-10 volte più velocemente delle piante sommerse. Le piante sviluppano rapidamente un esteso apparato radicale. Poiché le piante non sono sommerse, non devono competere con le alghe. Le piane emerse non devono adattarsi alle condizioni sommerse ed emettere nuove foglie.
Nel frattempo, il substrato ha subìto diverse settimane di decomposizione (o mineralizzazione) prima di venir sommerso; sarà quindi più stabile e meno prono a rilasciare grandi quantità di nutrienti che stimolino la crescita delle alghe.

Per gli acquari avviati col DSM, ho lavorato con alcuni ostacoli che svantaggiano i neofiti. Ovvero, ho allestito con piante coltivate in forma emersa e ho usato piante di cui avevo poca familiarità o con cui non avevo avuto molto successo in passato negli acquari più grandi.

A causa dell’allestimento emerso, sono stata meno cauta con il fondo. Ad esempio, ho mescolato tipologie diverse di substato, combinandone uno di tipo minerale (terra del giardino) con uno di tipo organico (terriccio da vasi).
In queste condizioni, la terra rilascerebbe il suo abbondante ferro nell’acqua e stimolerebbe fortemente le alghe. Tuttavia, nel DSM le alghe non sono un problema.
Una volta riempito d’acqua, ho pianificato di aggiungere piante galleggianti, che hanno necessità di assorbire ferro dall’acqua, e i terricci minerali ne sono pieni!

Le piante emerse in realtà crescono meglio in un terriccio minerale rispetto ad un terriccio organico [3]. Tuttavia, avevo bisogno della materia organica per fornire CO2 alle piante, dopo il riempimento.
La decomposizione delle sostanze organiche rilascia, infatti, notevoli quantità di anidride carbonica nell’acqua.
Ho anche aggiunto del fertilizzante, cosa che non farei mai nei miei soliti allestimenti.

Nota: Quando un terriccio viene sommerso, i fertilizzanti inorganici non solo stimolano le alghe ma possono causare problemi a piante e pesci [4].

Materiali e fattori chiave

  • Acquari da 8 litri.
  • Coperchi in vetro per mantenere temperatura e umidità.
  • Substrato minerale (terra del giardino); ho usato la terra del giardino di casa mia, nel Piedmont sud-orientale.
  • Substrato organico per vasi (ad esempio, il Miracle Gro’s Organic Choice “Potting Mix”).
  • Pastiglie fertilizzanti contententi piccole quantità di nitrato di potassio, fosfato di monoammonio etc.
  • Sabbia per filtri da piscine, presa da un ferramenta.
  • Acqua di rete trattata con biocondizionatore per neutralizzare i metalli pesanti.
  • Luce con una lampada a pinza da 25 cm con una CFL da 14 watt. La lampada è appoggiata direttamente ai coperchi in vetro dei due acquari.
  • Fotoperiodo – durante la fase emersa, ho tenuto le luci accese per 14 ore al giorno. Dopo il riempimento, ho messo gli acquari nello stesso regime della Siesta che uso per le bocce.
    • Per le piante emerse, più luce è presente, tanto meglio. Possono infatti usare una luminosità sempre maggiore, fino alla piena luce solare, per la fotosintesi. Al contrario, le piante sommerse possono utilizzare solo un decimo circa della piena potenza del Sole.
  • Riscaldatori (dopo il riempimento) – mini-riscaldatori Hydor da 7.5 watt.
  • Aeratori (dopo il riempimento) regolati in maniera da rilasciare una singola bolla d’aria alla volta per fornire un delicato movimento d’acqua senza far sfuggire la preziosa anidride carbonica.
  • Piante – la maggior parte sono pratini come Anubias nana, Hemianthus callitrichoides, Eleocharis acicularis, Glossostigma elatinoides e Marsilea quadrifolia.
    Ho ordinato queste piccole piantine che ricoprono il fondo online, da Aquariumplants. Le piante, arrivate in condizioni eccellenti, sono della serra Florida Aquatic Plant Nurseries. Le piante erano in forma emersa. Dopo il riempimento, ho aggiunto altre mie piante in eccesso, quali Limnnobium laevigatum, Hemianthus micranthemoides e Riccia fluitans.

Procedura

Poiché avrei piantato piccole piante delicate, ho usato un substrato fine e poco profondo.
Per prima cosa ho rimosso rametti e altri pezzi di legno dal terriccio per vasi. Nell’acquario A ho inserito 4 tazze di terra del giardino e una tazza e mezza di terriccio da vasi. Nell’acquario B, ho inserito 2 tazze di terra da giardino e tre tazze e mezza di terriccio da vasi.
Non ho mescolato i terricci e mi sono assicurata che il terriccio da vasi stesse nella parte superiore, dove potesse ricevere più ossigeno.
Ho spezzettato e sparso un paio di pastiglie di fertilizzante in ciascun acquario.

Ho quindi aggiunto una o due tazze di acqua invecchiata da altri acquari – sufficiente per inumidire il terriccio ma senza inzupparlo. Ho rimosso ogni eccesso d’acqua. Con un cucchiaio ho posizionato la sabbia e posizionato le piante.

Per le successive 10 settimane, ho tenuto i coperchi di vetro ben chiusi e mi sono assicurata che il terreno stesse umido. Ogni settimana circa ho aggiunto acqua.
Quasi tutte le mattine, gli acquari avevano acqua condensata sui vetri, a dimostrazione che erano sufficientemente umidi.
Verso la fine, quando le piante stavano crescendo velocemente ma ingiallendo, ho aggiunto un altro paio di pastiglie di fertilizzante spezzettate nell’acqua usata per inumidire.

Dopo 10 settimane, ho finalmente aggiunto l’acqua e sommerso le piante. Ho cambiato il 100% dell’acqua due volte nei due giorni successivi per rimuovere gli eccessi di fertilizzante.

Una settimana dopo, ho aggiunto dei gamberetti Red Cherry all’acquario A e dei gamberetti d’acqua dolce [NdT: Palaemonetes] all’acquario B.
Probabilmente avrei potuto inserirli prima, ma non ero sicura di cosa sarebbe potuto succedere.

Risultati

Durante le 10 settimane antecedenti il riempimento, l’H. callitrichoides e la E. acicularis si sono moltiplicate e hanno formato un esteso apparato radicale.
La sommersione non sembra averle danneggiate e non hanno perso le foglie. Ad essere onesti, sembra stiano prosperando dopo il riempimento.

Acquari avviati con il DSM dopo il riempimento. Tre settimane dopo il riempimento, i pratini stanno crescendo molto bene. Hanno formato un tappeto così fitto che posso mettere l’acqua nell’acquario senza disturbare il fondo. L’acquario a destra ha i gamberetti Red Cherry mentre quello sulla sinistra ha dei gamberetti nativi d’acqua dolce.
Acquari avviati all’asciutto dopo 10 settimane. HC e EA si sono allargate considerevolmente rispetto alla situazione iniziale. Al contrario, dopo alcuni giorni dalla piantumazione, la GE è diventata marrone ed è morta. Le foglie della Marsilea quadrifolia sono diventate marroni (come si vede nell’acquario in basso). L’AN è cresciuta molto lentamente. La foto è stata fatta appena prima di riempire l’acquario. L’acquario A è in alto, il B in basso.

La M. quadrifolia sembra crescere meglio dopo il riempimento, con meno foglie marroni.

Gli acquari con molte piante piccole e delicate sono estremamente vulnerabili alle alghe. In meno di 10 giorni dal riempimento, ho osservato della crescita algale sui vetri laterali.
Ho agito rapidamente: 1) pulendo i vetri, 2) cambiando l’acqua, 3) alzando la lampada di qualche centimetro, 4) aggiungendo lumache, 5) aggiungendo delle galleggianti, Phyllantus e Riccia.

Limnobium alla riscossa! Ho rimosso i coperchi in vetro per fare questa foto (6 settimane dopo il riempimento) che mostra il Limnobium galleggiante e la Riccia. Le alghe minacciavano di invadere l’acquario dopo alcuni giorni dal riempimento. Considero il Limnobium fondamentale per controllare le alghe in questi acquari.

Dopo che il Limnobium ha cominciato a crescere e le alghe si sono ritirate, ho rimesso la lampada dov’era, appoggiata ai coperchi di vetro.

Nota: le piante emerse e galleggianti hanno diversi vantaggi sulle alghe che gli acquariofili possono sfruttare [6].

L’acquario A con il 27% di terriccio per vasi ha meno materia organica dell’acquario B, con il 67%. La differenza non sembra rilevante.

Discussione

Le bocce non erano riscaldate ed ero preoccupata che le piante e i gamberetti avessero difficoltà durante l’inverno. Di notte, la temperatura della stanza è fra i 15 e i 18 °C, mentre di giorno la temperatura raramente supera i 21 °C.
Sembra che i gamberetti possano tollerare temperature fra 1 e 30 °C. Tuttavia presumibilmente non si riproducono a temperature inferiori a 20 °C.

Ho allestito le bocce a maggio quando la temperatura dell’acqua era ottimale per la crescita delle piante. Non sono certa che avrei allestito in inverno, con bocce non riscaldate.
La temperatura ottimale per la maggior parte delle piante d’acquario è fra i 22 e i 27 °C ma la temperatura più bassa avuta in inverno non sembra aver influenzato la crescita nelle bocce.
Quando in gennaio ho misurato la concentrazione di CO2 durante il giorno nelle bocce, ho registrato un rapido consumo paragonabile a quello misurato a settembre. Questo consumo di anidride carbonica significa che alcune piante – nonostante le temperature più basse – stavano compiendo attivamente la fotosintesi.

Per quanto riguarda gli acquari da 8 litri… erano coccolati.
Li ho riscaldati con dei mini-riscaldatori e ho usato un’aerazione molto delicata per aiutare la diffusione del calore del riscaldatore.
Le temperature non sono scese sotto ai 21 °C in questi due acquari.
I gamberetti Red Cherry nell’acquario riscaldato sono stati gli unici a riprodursi in inverno. Ho visto frequentemente dei baby-gamberetti passeggiare sul riscaldatore.

Per un paio di settimane dopo il riempimento ho fatto funzionare l’acquario B senza riscaldatore. Le piante a pratino avevano un bell’aspetto. Tuttavia ho notato che il Limnobium stava ingiallendo e non si moltiplicava, mentre nell’acquario A, riscaldato, era rigoglioso.
Poiché questi acquari dipendono dal Limnobium per il controllo delle alghe, ho rapidamente aggiunto un riscaldatore e un aeratore, identici a quelli presenti nell’acquario A. Il Limnobium è tornato verde e ha cominciato a moltiplicarsi.
(Questo Limnobium era una specie tropicale – Limnobium laevigatum, non quello nativo degli Stati Uniti sud-orientali – Limnobium spongia – che cresce bene anche a temperature basse).

I neofiti spesso cominciano con piante a loro sconosciute e appena acquistate; molti commercianti vendono piante in forma emersa.
Alcune specie di piante si adattano meglio di altre alla forma sommersa, ma devono comunque adeguarsi.
Se le piante non crescono bene nei primi quindici giorni dall’avvio e le alghe sono consolidate, l’acquario potrebbe non avere successo. Questo perché la massa di alghe rimuove rapidamente tutta l’anidride carbonica dall’acqua, rendendo la vita difficile alle piante.

Nota: Le alghe possono crescere con concentrazioni di anidride carbonica più basse [7] e usare i bicarbonati, come fonte di carbonio, in maniera più efficiente delle piante [8].

Ho allestito gli acquari con il DSM per vedere come il metodo funziona con piante difficili, ovvero i pratini. Li considero difficili per gli allestimenti low-tech, senza somministrazione artificiale di CO2.

Nota: gli acquari high-tech hanno solitamente somministrazione articifiale di anidride carbonica. C’è CO2 sufficiente per tutte le piante, incluse quelle meno competitive nell’ottenerla. Nei miei acquari, le piante competono per una presenza limitata e dunque non tutte le piante riescono a crescere al meglio.

Queste piante, infatti, non mi hanno dato buoni risultati negli acquari più grandi, dove dovevano competere con Cryptocoryne ed Echinodorus. Tuttavia, nei piccoli acquari, da sole, e in condizioni adeguate per minimizzare la dispersione di CO2, si sono sviluppate molto bene.

Le piante a pratino H. callitrichoides e E. acicularis piantate con il DSM sono cresciute bene. Oltre a questo, l’avvio all’asciutto non ha praticamente richiesto manutenzione (o altre preoccupazioni). Per 10 settimane, tutto quello che ho fatto è stato aggiungere ogni tanto un po’ di acqua per tenere il terriccio bagnato e l’aria umida.

G. elatinoides e M. quadrifolia hanno avuto invece problemi. Sospetto che l’etilene, un gas ormone delle piante, prodotto in grandi quantità dalle piante danneggiate o stressate, abbia causato questi problemi.
L’etilene può indurre imbrunimento delle foglie, morte delle piante e indurre quindi una ancora maggiore produzione di etilene.
Le due specie potrebbero essere quindi più sensibili all’etilene o maggiormente danneggiate durante la piantumazione.
La circolazione dell’aria aiuta a diluire il gas. Dovessi ritentare il DSM, tratterei le piante con maggiore cura, rimuovendo subito le foglie danneggiate e arieggerei più frequentemente gli acquari.

Non raccomando i pratini ai neofiti: queste piante non sono competitive. Ho piantato queste specie in condizioni ideali e quindi ho fornito loro un ambiente controllato.
Ad esempio, la più grande e robusta Hemianthus micranthemoides in un acquario si è sovrapposta alla più delicata H. callitrichoides.
Le piante da pratino avranno migliori possibilità se accompagnate da piante galleggianti. I pratini – da soli – non sono in grado di rimuovere sufficienti nutrienti dall’acqua per prevenire le alghe (o pulire l’acqua per i gamberetti). Le piante galleggianti, inoltre, proteggono i pratini senza entrare in competizione per la CO2. Infatti, le piante galleggianti prelevano la CO2 dall’aria e non dall’acqua [9].

I miei acquari hanno richiesto maggiore manutenzione rispetto alle bocce; ho dovuto cambiare l’acqua ogni settimana per le prime sei settimane dopo il riempimento. Ogni tanto, ho dovuto rimuovere piccoli grumi di alghe, con uno spazzolino, che minacciavano di estendersi sopra ai pratini.
Dopo che il Limnobium e la Riccia hanno iniziato a crescere, gli acquari si sono stabilizzati e hanno continuato a funzionare con minima manutenzione.

Per gli acquariofili più esperti che vogliono provare, il DSM è un’opzione interessante per acquari grandi e piccoli. Se funziona per i pratini più schizzinosi, dovrebbe funzionare anche con le altre piante.
La crescita emersa è comune per le piante acquatiche durante la stagione asciutta, nei loro habitat naturali. La stragrande maggioranza di piante per acquario (varie specie di Anubias, Echinodorus, Sagittaria, Cryptocoryne, Bacopa, Ludwigia, Rotala, Myriophyllum, Microsorum etc) possono crescere in forma emersa e, pertanto, prestarsi per un avvio all’asciutto.
Solo poche specie non hanno una forma emersa; fra queste ci sono specie di Aponogeton, Najas, Crinum, Ceratophyllum, Blyxa, Elodea, Lagarosiphon e Vallisneria.

Ho usato acquari da 8 litri perché questi avevo sotto mano. Tuttavia un acquario da 15-20 litri sarebbe meno costoso e più adatto per una lampada a pinza.

In questo articolo ho descritto due modi per allestire acquari con piante per gamberetti.
Le bocce sono facili e semplici – un modo carino ed economico per cominciare.
Il DSM (avvio all’asciutto) è più impegnativo ma è un’alternativa interessante agli allestimenti tradizionali e che val la pena provare.

Fonti e riferimenti

1. Kasselmann, Christel. 2003. Aquarium Plants. (Krieger Publishing; Malabar, FL), p. 51.
2. Barr, Tom. 2009. Dry-Start Method. Freshwater and Marine Aquarium (Dec issue), pp. 54-61.
3. Barko JW and Smart RM. 1983. Effects of organic matter additions to sediment on the growth of aquatic plants. Journal of Ecology 71: 161-175.
4. Walstad, Diana. 2013. Ecology of the Planted Aquarium (3rd Edition). Echinodorus Publishing (Chapel Hill, NC), pp. 138-39.
5. Walstad (2013), p. 146.
6. Walstad (2013), p. 165.
7. Sand-Jensen K and Borum J. 1991. Interactions among phytoplankton, epiphyton, and macrophytes in temperate freshwaters and estuaries. Aquatic Botany 41: 137-175.
8. Simpson PS and Eaton JW. 1986. Comparative studies of the photosynthesis of the submerged macrophyte Elodea canadensis and filamentous algae Cladophora glomerata and Spirogyra sp. Aquatic Botany 24: 1-12.
9. Walstad (2013), p. 144.

Il libro di Diana Walstad Ecology of the Planted Aquarium contiene più informazioni sulla gestione di acquari naturali piantumati.

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