Acquario.top

Trattamento dei pesci affetti da Camallanus e altri Nematodi

Questa è la traduzione dell’articolo Treating Fish for Camallanus and other Nematodes di Diana Walstad, nella sua versione attualmente più aggiornata di Dicembre 2017.
L’originale, in Inglese, è disponibile per il download sul sito web dell’autrice.

Si ringrazia vivamente la dottoressa Walstad per aver permesso la traduzione e la pubblicazione dell’articolo!

NOTA: Nell’articolo sono mostrati alcuni trattamenti farmacologici, qui riportati solo a fini illustrativi. È pertanto consigliabile il supporto di esperti, quali medici veterinari, per effettuare tali trattamenti.


Trattamento dei pesci affetti da Camallanus e altri Nematodi

Ho avuto a che fare con i Camallanus per tre volte, nel corso degli anni.
Ogni infestazione è cominciata poco dopo l’acquisto di nuovi guppy. Nel 1985 circa, i vermi sono apparsi per la prima volta in dei guppy appena acquistati dall’allevatore. Tutti i miei piccoli rimedi casalinghi, come allevare i piccoli in un acquario separato, sono falliti.
Scoraggiata, alla fine ho smantellato gli acquari e ho smesso per un periodo di tenere pesci.

Dopo aver ricominciato di nuovo, sempre con i guppy, la mia nemesi è ricomparsa nel 1998. Questa volta, però, ho cercato aiuto: mi sono consultata con Greg Lewbart, uno specialista in pesci alla scuola veterinaria dell’Università della North Carolina (Raleigh, NC). Il dottor Lewbart lavora in squadra con Edward Noga, un altro esperto di malattie dei pesci [1].
Diagnosi: i pesci avevano i Camallanus.

Camallanus fuoriuscenti dall’ano di questo pesce; rilasciano costantemente uova e larve vive nell’acquario. La trasmissione avviene quando un pesce mangia sul fondo e ingerisce le larve. Quando i vermi adulti sono visibili dall’esterno, in questo modo, significa che l’infestazione è molto pesante (molti pesci infetti non mostrano sintomi).

I pesci più giovani erano i più infetti e la loro crescita era quasi bloccata. Il trattamento prevedeva di preparare un cibo contenente Fenbendazolo, un potente antielmintico. I veterinari mi hanno dato la ricetta e una soluzione liquida del farmaco. Ho preparato il cibo medicato secondo le istruzioni e l’ho somministrato due volte al giorno, per una settimana, ai pesci; ho ripetuto il trattamento tre settimane dopo.
Questa cura ha eliminato permanentemente il problema senza effetti indesiderati.

Dopo un lungo periodo di allevamento di altri pesci, ho cominciato nuovamente, nel 2017, con i guppy. Non sono stata particolarmente sorpresa nel vedere Camallanus in alcuni dei nuovi guppy, anche se non c’erano segni dei vermi quando ho acquistato i pesci al negozio.
I pesci apparivano robusti e hanno fatto nascere un gran numero di avannotti nei due mesi successivi.
Ho scovato per la prima volta i vermi quando ho spostato le femmine dalla loro vaschetta e le ho osservate più da vicino. Una femmina aveva un paio di filamenti rossi uscenti un paio di millimetri dall’ano. Erano appena visibili, ma ehi, li conoscevo! Messa in allerta, ho notato presto i sintomi della presenza in un’altra femmina.
Dovevo affrontare il fatto che tutti i miei pesci e i miei acquari erano – o sarebbero presto diventati – infestati dai vermi.

Ho deciso che avrei provato a trattare per conto mio i pesci, anziché tornare alla scuola di veterinaria. Più tardi, spiegherò il trattamento; prima però vediamo un po’ qualcosa su questi vermi.

I vermi Camallanus

I Camallanus sono parassiti intestinali (vermi cilindrici, nematodi) associati ai guppy e ad altre specie vivipare, ma che possono colpire tutti i pesci. Numerose specie di Camallanus sono presenti negli ambienti naturali; ad esempio C. oxycephalus è stato trovato in pesci gatto, Lepodomis, Pomoxis, persici trota etc in un laghetto dell’Oklahoma [2].
La stessa specie di parassita è stata trovata in Lepodomis, Pomoxis, persici trota etc in un lago dell’Ohio [3] e nelle stesse specie in una riserva dell’Arkansas [4].
Nel frattempo, ricercatori hanno scoperto che i Camallanus affliggevano lucci e spinarelli nella Germania settentrionale [5] e pesci nativi nella Cina centrale [6].

C. cotti è stato osservato per la prima volta in pesci d’acqua dolce in Giappone, nel 1927, ma da allora si è diffuso in tutti i continenti e minaccia le specie native di pesci. Questo fastioso nematode è ora endemico in vivipari selvatici nei corsi d’acqua delle Hawaii [7] e nei guppy selvatici del Crocodile River, in Sudafrica [8].
Poiché si trasmette direttamente da pesce a pesce [9], C. cotti è particolarmente problematico per il commercio di pesci d’acquario. (Le altre specie di Camallanus richiedono la presenza di un ospite intermedio, solitamente un uccello o un crostaceo; la trasmissione della malattia a pesci non infetti è bloccata una volta che i pesci sono trasferiti in un centro o in un acquario dove gli ospiti intermedi sono assenti).

Camallanus cotti. I vermi adulti qui visibili sono lunghi circa un centimetro e hanno estremità appuntite. Foto gentilmente fornita da Charles Harrison.

Le infezioni da C. cotti sembrano essere relativamente comuni nei guppy d’importazione. Ad esempio, dei ricercatori australiani hanno campionato 37 spedizioni di pesci; 10 pesci sono stati presi da ogni spedizione di 2000-6000 pesci. Delle 8 spedizioni di guppy provenienti da Singapore, tre erano infette da C. cotti. Al contrario, non c’era alcun parassita nelle 29 spedizioni di platy, neon, cardinale etc [10].

Un’indagine separata in 8 allevamenti coreani ha identificato C. cotti nel 14% dei 153 guppy esaminati mentre non è stato trovato in scalare, tetra neri, molly, platy, portaspada etc [11].
La mortalità dei guppy è arrivata, in un allevamento coreano, quasi al 30% [12]. Le prove suggeriscono che l’origine dell’infezione provenisse da guppy importati dall’Indonesia.

I farmaci più comuni ed efficaci contro i Camallanus sono il Fenbendazolo e il Levamisolo [13]. Il Fenbendazolo si aggiunge al cibo; il Levamisolo può essere aggiunto indifferentemente al cibo o all’acqua. Entrambi i principi attivi sono specifici contro i vermi cilindrici e hanno un ampio margine di sicurezza.

Levamisolo cloridrato

Il Levamisolo HCl (sale cloridrato del Levamisolo) è una forma solubile in acqua del principio attivo ed è quella usata nei trattamenti dei pesci. Il Levamisolo cloridrato è relativamente stabile in acqua, indipendentemente dal pH.

Una volta che i pesci infestati perdono appetito, il trattamento dell’acqua è l’unica strada percorribile. I pesci assorbono rapidamente il Levamisolo attraverso la pelle e le branchie, il quale entra nel circolo sanguigno. I Camallanus, che si nutrono del sangue, sono costretti a ingerire il farmaco, che paralizza i vermi, facendoli uscire poi dall’intestino dei pesci.
La concentrazione raccomandata per il trattamento degli acquari è di 2-13 mg/litro [1, 13, 14].

La concentrazione letale di Levamisolo (LC50/24 ore) è di 250 mg/l quando testata sulle anguille [15]. Pertanto, per la maggior parte dei pesci, c’è un rischio bassissimo di sovradosaggio.
Tuttavia, sembra che i gamberetti e i cobitidi siano particolarmente sensibili a dosi maggiori di 2 mg/l di questo farmaco [16].
Dosi maggiori potrebbero essere superflue [17].

Negli Stati Uniti il Levamisolo è difficile da ottenere. Al momento, un esperto di nematodi (Charles Harrison) fornisce Levamisolo cloridrato ad un prezzo ragionevole, con dettagliate istruzioni per l’uso acquariofilo [18].
Il Levamisolo è un farmaco conveniente ed efficace per liberare i pesci dai Camallanus. Quando i pesci sono fortemente infestati e non mangiano più, può essere l’unica scelta possibile.

NdT: In Italia, il Levamisolo cloridrato è venduto con il nome di Ascarilen dietro presentazione di prescrizione veterinaria.
Il tipico formato è una soluzione liquida iniettabile, 100 ml di tale soluzione contengono 2.8 grammi di Levamisolo cloridrato (=2.34 mg/100 ml di Levamisolo).

Preparazione di cibo medicato con Fenbendazolo

Preferisco una rimozione lenta e stabile dei Camallanus rispetto ad una rimozione rapidissima.
Se tutti i parassiti nell’intestino dei pesci venissero uccisi contemporaneamente, potrebbero putrefare e minacciare la sopravvivenza del pesce.
Oltre a questo, i miei acquari hanno un substrato di terriccio contentente popolazioni di nematodi inoffensivi, che verrebbero pure loro uccisi se aggiungessi  il Levamisolo all’acqua. La morte improvvisa di questi nematodi rilascerebbe in colonna sostanze dannose, rendendo necessari notevoli cambi d’acqua e pulizie degli acquari.

Guppy con Camallanus. Ho usato questa femmina infestata per vedere se il mio cibo medicato fosse efficace. Ha espulso il verme che si vede fuoriuscire dall’ano dopo qualche giorno dall’inizio della cura; si è ripresa bene. Poiché il verme espulso conteneva larve vive, inattaccabili dal farmaco, ho pulito il fondo dell’acquario.

Ho trovato delle ricette per incorporare i farmaci nei cibi per pesci, ma erano più applicabili agli allevamenti che agli acquari (spesso i dosaggi sono espressi in mg/giorno/peso del pesce).
In questo articolo, mostro precisamente come abbia incorporato il Fenbendazolo nel cibo per pesci in maniera da estirpare i Camallanus dai miei acquari.

Quando è scoppiato il problema dei Camallanus nel 2017, non avevo più a disposizione il Fenbendazolo liquido fornitomi dalla scuola di veterinaria.

Nel mio primo tentativo, ho usato un antielmintico per cani (Safeguard®), contenente Fenbendazolo, usato per uccidere una varietà di vermi gastrointestinali nei cani e negli allevamenti.

La mia prima preparazione di cibo medicato non ha funzionato. Dopo sei giorni, potevo ancora vedere dei Camallanus vivi a penzoloni sulle guppy femmina. Apparentemente, 221 mg di Fenbendazolo (una confezione) o non erano sufficienti o non ho mescolato bene la polvere insolubile nel cibo.
Infatti, dopo aver esaminato in un secondo momento il cibo medicato, ho trovato dei grumi bianchi di farmaco. Per un cane, basta spargere il farmaco sul cibo e il cane mangia tutto; per i pesci, invece, è necessario mescolare molto bene la polvere nel cibo.

Ho ricominciato daccapo usando una forma diversa di Fenbendazolo (Fish Bendazole), sempre con la stessa ricetta fornitami dalla scuola di veterninaria nel 1998. È buona, i pesci la amano e le sardine sott’olio forniscono dei grassi omega-3 molto nutrienti. L’olio, inoltre, aiuta a sciogliere meglio la polvere del farmaco.

Fish Bendazole. Nel settembre 2017 ho acquistato questo prodotto da revivalanimalhealth.com. Un barattolo contiene 10 bustine con 250 mg di principio attivo ciascuna.

Durante il primo trattamento nel 1998, avevo notato che i pesci avevano cominciato ad espellere i vermi 3 giorni dopo aver somministrato il cibo medicato. Ora, nel 2017, questo è il metro di paragone per valutare l’efficacia del trattamento.

La preparazione del cibo medicato richiede circa un’ora. Il fattore critico è l’accertarsi che la polvere di Fenbendazolo sia perfettamente mescolata con gli altri ingredienti.

Il trattamento consiste nel nutrire i pesci con il cibo medicato almeno una volta al giorno per una settimana, ripetendo poi il trattamento 15-20 giorni dopo.
Ho pulito il fondo degli acquari e sifonato i detriti, poiché il farmaco non uccide le larve all’interno dei vermi. Volevo liberarmi del maggior numero possibile di larve, che possono vivere almeno tre settimane fuori da un ospite [9].

Il cibo medicato è molto nutriente e non ha effetti indesiderati sui pesci; è tuttavia tossico per le lumache [1].
Dopo aver finito il trattamento programmato, ho continuato a dare il cibo medicato finché non l’ho finito. Così facendo, mi sono assicurata che se qualche pesce non avesse mangiato il cibo, specialmente gli avannotti, prima o poi lo avrebbe mangiato e sarebbe stato sverminato.
In questo modo, ho eliminato i vermi da tutti i miei pesci e acquari.

Preparazione del cibo medicato con Fenbendazolo

Ricetta

In un mixer da cucina, preparare un composto denso con:

Quindi aggiungere:

Incorporare con cura la polvere nell’impasto, facendo attenzione a pulire le pareti del frullatore. Frullare per almeno 3 minuti, pulendo di tanto in tanto le pareti.

Scaldare 120 ml di acqua quasi ad ebollizione ed immergervi 7 grammi di gelatina. Mescolare l’acqua e la gelatina, eventualmente scaldando un po’ ma senza arrivare ad ebollizione, finché la gelatina non è completamente dissolta.

Incorporare il composto con Fenbendazolo nella gelatina sciolta, ancora calda. Mescolare bene e mettere in frigorifero.

Questo cibo medicato si può congelare; ho preparato delle porzioni usando uno stampo per cubetti di ghiaccio. Il giorno successivo ho rimosso i cubetti dallo stampo e li ho rimessi in congelatore. Ogni due settimane ho tirato fuori un cubetto, sufficiente per alimentare i pesci.
Il cibo non ha un aspetto per noi particolarmente appetitoso, ma i pesci lo adorano.

Preparazione illustrata passo-passo

Discussione

Quello dei Capillaria è un altro genere di nematodi che può dar problemi agli acquariofili. Sia i Camallanus cotti sia i Capillaria si trasmettono direttamente da pesce a pesce, senza dover passare attraverso uccelli, copepodi o lumache.
A differenza dei Camallanus, i Capillaria colpiscono più frequentemente discus, scalare, pesci gatto, danio, gourami etc [1].

La diagnosi e il trattamento non sono così facili come per i Camallanus, che producono piccoli vivi – senza uova.
Oltre a questo, i Camallanus hanno un breve e ben definito ciclo vitale di 21 giorni circa.
Un’infezione da Capillaria non è facile da vedere, poiché non ci sono vermi rossi fuoriuscenti dall’ano dei pesci.
Solo un esame al microscopio del pesce o delle feci può individuare le uova marroni, a forma di barilotto, distintive dei Capillaria.

Per il trattamento dei pesci con Capillaria, il Fenbendazolo e il Levamisolo sono in grado di uccidere i vermi adulti ma non le uova.
Le uova di Capillaria pterophylli richiedono circa tre settimane – a 20-23 °C – prima di svilupparsi a sufficienza da essere infettivi quando ingeriti dai pesci. Altri tre mesi potrebbero essere richiesti dalle uova per diventare vermi adulti [13].
Per questi motivi, i trattamenti possono diventare lunghi.
La somministrazione prolungata di cibo medicato con Fenbendazolo – secondo me – può essere un trattamento ragionevole.

Un’altra possibilità… il potente antielmintico Flubendazolo uccide anche le uova di nematodi ed è molto sicuro per i pesci e gli avannotti [19].
Per il trattamento, va aggiunto all’acqua dell’acquario, non al cibo. Ucciderà le lumache (a 2 ppm) [1] ed è poco solubile in acqua.
Il Flubendazolo non è facilmente disponibile negli Stati Uniti; per ottenere il farmaco e consigli per l’uso, contatterei Charles Harrison [18].

Molto pesci per acquario in vendita sono stati allevati in laghetti esterni, nei Paesi tropicali, dove possono venire infettati da C. cotti e altri nematodi da crostacei, uccelli etc infetti.
Negli ambienti naturali e nei laghi, i pesci comunemente ospitano una pletora di parassiti, inclusi i nematodi [2, 3, 4]. Le infezioni sono solitamente di modesta gravità e l’impatto dei parassiti sulla popolazione dei pesci trascurabile. Ad esempio, un buon 28% dei 26 Lepomis presi come campione in una riserva erano infestati da Camallanus oxycephalus ma il numero medio di Camallanus per pesce era solo di 1.2 [2].
Tuttavia negli acquari, dove i pesci sono ristretti e talvolta stressati, la popolazione di nematodi può aumentare e causare gravi problemi.

Per prevenire le infezioni da nematodi che richiedono un ospite intermedio, è sufficiente evitare la somministrazione di alimenti vivi sospetti. Vermi Tubifex, crostacei, pesci vivi (o congelati) sono tutti potenziali portatori di tali parassiti [1].

Se i pesci adulti vengono infestati, è lecito supporre che tutti gli avannotti e i pesci giovani lo siano altrettanto.
Degli studiosi hanno trovato numerosi C. cotti negli avannotti e nei giovani guppy in colonie infette [6]. Sebbene generalmente associati con i guppy femmina, i ricercatori li hanno trovati ugualmente presenti anche nei maschi [12].

Non tutti i nematodi sono parassiti dei pesci. Tant’è vero che i microworms (vari Panagrillus sp.) o le anguillole dell’aceto (Turbatrix aceti) sono eccellenti cibi vivi.
È normale aspettarsi che questi piccoli vermi cilindrici siano presenti in molti acquari. Si nutrono di batteri, funghi, radici delle piante, protozoi etc.
I nematodi sono considerati un componente maggiore della popolazione di invertebrati nei sedimenti naturali; nelle giuste condizioni, possono raggiungere densità nell’ordine dei 750 vermi per litro di substrato [20].

Potenti antielmintici, quali il Levamisolo, aggiunti all’acqua uccidono non solo i parassiti dei pesci ma anche gli altri nematodi presenti negli acquari.
L’improvvisa morte di questi vermi può causare problemi ai pesci. Questo potrebbe spiegare le cause di nebbie o picchi di ammonio negli acquari, in seguito alla somministrazione di questi farmaci nell’acqua.

Quando ho dovuto affrontare i Camallanus per la prima volta attorno al 1985 sono stata devastata.
Ora, invece, ho realizzato che sverminare i pesci non è un così grande problema. Rimuovere i parassiti è diventata una routine per chi ha un cane o altri animali.
Come acquariofili, siamo fortunati ad avere a disposizione questi farmaci per liberare i pesci da questi parassiti.

Riferimenti

1. Noga EJ. 2010. Fish Disease: Diagnosis and Treatment. Wiley-Blackwell (Hoboken, NJ), 536 pp.
2. Spall RD. 1968. The endoparasitic helminthes of fishes from Lake Carl Blackwell, Oklahoma. Proc Okla Acad Sci
1968: 91-99. http://ojs.library.okstate.edu/osu/index.php/OAS/article/viewFile/4666/4337
3. Bangham RV. 1941. Parasites from fish of Buckeye Lake, Ohio. Ohio J Sci 41: 441-448. https://kb.osu.edu/dspace/bitstream/handle/1811/3199/V41N06_441.pdf?sequence=1
4. Becker DA and WC Houghton. 1969. A survey of the helminth parasites of selected game fishes of Lake Fort Smith, Arkansas. J Arkansas Acad Sci 23: 110-17.
5. Krobbach CK et al. 2007. Infectivity of two nematode parasites, Camallanus lacustris and Anguillicola crassus, in a paratenic host, the three-spined stickleback Gasterosteus aculeatus. Dis Aquat Org 74: 119-26.
6. Wu S et al. 2007. Occurrence of Camallanus cotti in greatly diverse fish species from Danjiangkou Reservoir in central China. Parasitology Res 101: 467-71.
7. Font WF. 2007. Parasites of Hawaiian stream fishes: Sources and impacts. Bishop Museum Bull. Cultural Environ. Studies 3: 157-69.
8. Tavakol S et al. 2017. Guppies (Poecilia reticulata) introducing an alien parasite, Camallanus cotti (Nematoda: Camallanidae) to Africa, the first report. Parasitol. Res. 116: 3441-45.
9. Levsen A. 2001. Transmission ecology and larval behavior of Camallanus cotti (Nematoda, Camallanidae) under aquarium conditions. Aquarium Sci. Conservation 3: 301-311.
10. Evans BE and RJG Lester. 2001. Parasites of ornamental fish imported into Australia. Bull. Eur. Ass. Fish Pathol. 21: 51-55.
11. Kim J-H et al. 2002a. Parasitic infections in live freshwater tropical fishes imported to Korea. Dis Aquat Org 52: 169-73.
12. Kim J-H et al. 2002b. Nematode worm infections (Camallanus cotti, Camallanidae) in guppies (Poecilia reticulata) imported to Korea. Aquaculture 205: 231-235.
13. Yanong RPE. 2006 (revised). Nematode (roundworm) infections in fish. Univ. Florida/IFAS Extension http://edis.ifas.ufl.edu/pdffiles/FA/FA09100.pdf
14. Harrison, Charles. http://www.inkmkr.com/Fish/CamallanusTreatment/TreatmentProcedure.html
15. Taraschewski H et al. 1988. Treatment of fish parasites. 3. Effects of levamisole HCl, metrifonate, fenbendazole, mebendazole, and ivermectin on Anguillicola crassus (nematodes) pathogenic in the air bladder of eels. Parasitology Res. 74: 281-89.
16. Discussion (2013) at UK Aquatic Plant Society https://www.ukaps.org/forum/threads/levamisole-hydrochlorideshrimp-and-water-clarity.28000/
17. Quote from Roy Yanong, DVM (2007) at http://www.loaches.com/Members/shari2/levamisole-hydrochloride-1
18. Charles Harrison provides Levamisole HCl, Fenbendazole, and Flubendazole via his website at: http://www.inkmkr.com/Fish/ItemsForSale.html
19. Mackenzie, Charles. After 2010. Review on Flubendazole. Michigan State Univ. (Lansing, MI) http://www.dolf.wustl.edu/wp-content/uploads/A-review-of-flubendazole-Report.pdf
20. Wetzel RG. 2001. Limnology. Lake and River Ecosystems (Third Ed.). Academic Press (New York), p. 671.

Diana Walstad è l’autrice di Ecology of the Planted Aquarium (2013). Per maggiori informazioni sui suoi libri, https://dianawalstad.com/

Crediti

Immagine di copertina: By Bob Goldstein, UNC Chapel Hill http://bio.unc.edu/people/faculty/goldstein/ – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6797591

Exit mobile version