Discus Archivi · Acquario.top La Scienza in Acquario. Mon, 28 Jan 2019 20:31:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 Acquario di biotopo per beneficienza al The Fish Barn https://acquario.top/allestimento-acquario-biotopo-nhamunda/ https://acquario.top/allestimento-acquario-biotopo-nhamunda/#respond Sat, 26 Jan 2019 11:21:01 +0000 https://acquario.top/?p=3634 Il Nhamundá è un fiume tributario del Rio delle Amazzoni, molto particolare poiché è un corso d’acqua sia chiara, sia scura, a seconda della posizione in cui ci troviamo lungo il corso del fiume. In questo articolo, possiamo vedere l’allestimento di un acquario di biotopo per discus e altre specie, ambientato proprio in questo fiume. L’allestimento […]

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Il Nhamundá è un fiume tributario del Rio delle Amazzoni, molto particolare poiché è un corso d’acqua sia chiara, sia scura, a seconda della posizione in cui ci troviamo lungo il corso del fiume. In questo articolo, possiamo vedere l’allestimento di un acquario di biotopo per discus e altre specie, ambientato proprio in questo fiume.

Nhamunda
Posizione del Rio Nhamundá nel bacino del Rio delle Amazzoni

L’allestimento è a cura di Chris Englezou, tra le altre cose esperto di allestimenti di acquari di biotopo, e prevede uno studio attento degli ambienti naturali e delle specie animali e vegetali presenti.

Ringraziamo quindi Chris per la collaborazione che continua e andiamo a scoprire un esempio di allestimento di biotopo ben fatto e ben documentato.


Acquario di biotopo per beneficienza al The Fish Barn

La domenica appena trascorsa sono stato invitato dai ragazzi del famoso negozio The Fish Barn a Crawley (West Sussex) a partecipare alla loro “Giornata del Discus”.
L’evento è cominciato alle 10 del mattino ed è andato avanti fino a pomeriggio inoltrato e, oltre ad un enorme assortimento di prodotti pensati per i discus, c’era una grande varietà di discus selvatici e di allevamento.
La ragione del mio invito era quella di allestire un acquario di biotopo autentico per discus, come parte della Giornata e aiutare a raccogliere fondi per il Freshwater Life Project, l’organizzazione di beneficienza che ho co-fondato nel 2016, il cui obiettivo è quello di conservare gli ecosistemi d’acqua dolce con un’attenzione particolare (ma non esclusiva) ai pesci d’acqua dolce.

Sono arrivato al mattino attorno alle 10:30, non molto dopo l’inizio dell’evento, e, come al solito, Alan ed Elliott, il duo padre-figlio che gestisce il negozio, mi hanno dato un caloroso benvenuto.
C’era anche un buon numero di clienti in attesa dell’attrazione principale, quindi non ho perso ulteriore tempo e ho iniziato a darmi da fare.

Il giorno dell’invito io ed Elliott abbiamo discusso sul necessario per rendere questo allestimento biotopicamente-corretto; il tempo a disposizione era poco, con una sola settimana per procurare tutto il materiale, inclusi pesci e decorazioni. Nonostante questo, gli ho mandato una lista dettagliata e, sorprendentemente, in qualche giorno è riuscito a procurare la maggior parte di quanto richiesto, con solo alcuni piccoli rimpiazzi.

Freshwater Life Project
Il team padre-figlio composto da Alan ed Elliott ha fatto una donazione di 150 sterline al Freshwater Life Project come gesto di supporto. Ha inoltre aiutato a raccogliere ulteriori 115 £ di donazioni durante la giornata.

L’allestimento si sarebbe dovuto basare sul Lago Nhamundá, nella regione del basso fiume Nhamundá, che ospita popolazioni di discus blu e marroni (Symphysodon haraldi), oltre ad altre varie specie che elenco più avanti; quelle evidenziate sono state usate per questo allestimento e le altre formano biocenosi [NdT: comunità] nel biotopo, assieme ai discus.

Lago Nhamunda
La foresta a várzea lungo il lago Nhamundá mostra l’habitat in cui vivono i discus durante il periodo in cui è inondata.

Un aspetto molto interessante del fiume Nhamundá, un tributario di acque solitamente scure del Rio delle Amazzoni, è quello per cui salendo lungo il percorso del fiume, questo si restringe sempre di più, passando da una struttura simile a quella di un lago a quella più tipica di un corso d’acqua. Durante questo passaggio, diventa di acque sempre più scure e tinte dai tannini, poiché la portata d’acqua è più bassa e non c’è più inondazione della foresta a várzea da parte delle acque chiare del Rio delle Amazzoni.
Nelle parti più basse queste inondazioni con acque chiare hanno una notevole influenza nella composizione dell’acqua e questo contrasto nella composizione funge anche da barriera ecologica, controllando la distribuzione geografica dei discus che lì vivono.

Nella parte più larga e bassa, dove le acque scure si disperdono in quello che giustamente è chiamato lago Nhamundá e si mescolano (specialmente durante le inondazioni stagionali) con le acque chiare ma torbide del Rio delle Amazzoni, possiamo trovare i discus blu e marroni (Symphysodon haraldi).
Nella parte più alta, dove le acque del fiume Nhamundá sono più scure, possiamo trovare solo popolazioni di Symphysodon discus – il discus Heckel, una specie che finora è stata trovata solo in habitat d’acque scure.

C’è una sola eccezione a questa regola e la spiegazione è ancora motivo di dibattito. Si crede che sia il risultato di una cattiva pratica nella cattura e nel commercio dei pesci ornamentali, un commercio che costituisce un’importante fonte di reddito per le comunità locali e che incentiva la protezione degli habitat naturali, preservandoli dalla distruzione.
Ci sono state, infatti, introduzioni di discus Heckel nel lago Nhamundá, probabilmente da parte di pescatori, che hanno portato al miscuglio delle popolazioni e all’ibridizzazione delle due specie.
A onor del vero, devo aggiungere che, a causa del graduale cambiamento della composizione dei fiumi, questa ibridazione potrebbe essere naturale e devo ancora avere prove serie a conferma delle introduzioni da parte dell’uomo, nonostante si tratti di “cosa nota a tutti”.

Ad ogni modo, proprio per questa ragione, quando Elliott mi ha detto di avere un discus Heckel da solo e mi ha chiesto se si sarebbe potuto introdurre nell’acquario di biotopo, ho pensato che sarebbe potuta essere una buona idea, con lo scopo di evidenziare questo importante problema di conservazione delle specie. E così lo abbiamo messo!

Habitat discus
La distribuzione dei Symphysodon nel fiume Nhamundá non è troppo chiara tuttavia sembra che la variazione nella composizione delle acque costituisca una barriera ecologica tra S. discus e S. haraldi.

L’acquario era già ben maturo, con un sistema di filtraggio molto efficiente e dotato di un ingresso per acqua da osmosi inversa per i rabbocchi. I discus erano già presenti nell’acquario e sono stati spostati temporaneamente per il riallestimento. Da un punto di vista microbiologico, era perfetto.

Come impostazione generale, ho voluto ricreare un argine del fiume ai bordi della foresta a várzea; várzea è il termine brasiliano per descrivere la foresta che si allaga durante la stagione delle piogge.

Le sponde del fiume sono composte di un substrato di sabbia bianca e foglie in decomposizione provenienti dagli alberi soprastanti; ogni tanto sono presenti rocce lateritiche di colore rosso scuro/marrone/nero, dall’aspetto rozzo. Per simularle, ho chiesto ad Elliott di procurarsi delle rocce laviche e, con mia grande sorpresa, è riuscito a procurarsi delle rocce dei colori corretti (quelle laviche più comuni sono rosso chiaro) e questo ha reso l’hardscape molto più autentico.
In quest’area sono presenti anche tronchi caduti e radici, dovuti alla graduale erosione delle rive da parte dell’acqua, oltre alle radici della vegetazione ripariale [NdT: che vive sui bordi del corso d’acqua].

Sponda fiume

I parametri chimici dell’acqua sono piuttosto variabili a seconda del periodo dell’anno e altri fattori. Il pH può variare da 5.8 a 7.2, ma può abbassarsi fino a 3.9 durante la stagione secca. La conducibilità è attorno ai 30 µS/cm e la temperatura media è di 27.5 °C.
La torbidità si può considerare come bassa/moderata; la luce penetra in queste acque ma gli alberi, le foglie e le radici sommerse forniscono aree ombreggiate. La superficie dell’acqua è leggermente increspata.

Allestimento lago Nhamunda

Pesci compatibili con questo biotopo sono: Acarichthys heckelii, Agoniates halecinus, Ancistrus dolichopterus, Anostomoides laticeps, Astrodoras asterifrons, Auchenipterichthys longimanus, Auchenipterichthys nuchalis, Boulengerella maculata, Dekeyseria scaphirhyncha, Farlowella nattereri, Fluviphylax sp., Goeldiella eques, Hemigrammus coeruleus, Hemiodus immaculatus, Heros sp.*, Hypostomus carinatus, Hypoptopoma incognitum, Hypostomus macushi, Laemolyta sp., Lasiancistrus schomburgkii, Leporacanthicus galaxias, Leporinus fasciatus, Limatulichthys griseus, Loricaria cataphracta, Mesonauta guyanae, Metynnis hypsauchen, Peckoltia vittata, Pseudolithoxus sp., Pseudoloricaria laeviuscula, Pterophyllum scalare, Rineloricaria lanceolata, Scorpiodoras heckelii, Symphysodon haraldi, Tatia aff. musaica*, Tatia nigra, Triportheus albus, Uaru amphiacanthoides.
Le specie usate in questo allestimento sono evidenziate.
[NdT: le specie con * sono discusse più avanti]

Allestimento di biotopo

Un mio grande amico, Hudson Crizanto, nel 2009 ha registrato uno dei suoi viaggi per raccogliere discus blu e marroni nel lago Nhamundá (vedi sotto).
Filmato durante le loro spedizioni di raccolta notturne (quando i pesci sono addormentati e più facili da catturare), il video ci fa vedere molto bene come vivano e ci mostra molti habitat dove sono presenti rocce – una cosa non molto nota all’allevatore di discus medio.

Altre note interessanti riguardanti le specie per questo allestimento di biotopo sono:

  • ho incluso un discus Heckel come memento sulla conservazione delle specie (come abbiamo già visto in precedenza);
  • poiché non disponibile, ho sostituito l’Heros presente nel Nhamundá con Heros liberifer (quindi è corretto solo a livello di genere);
  • questa mattina Elliott mi ha informato che già dopo un solo giorno nel loro allestimento di biotopo una coppia si è formata;
  • la specie di Tatia usata è Tatia musaica mentre nel Nhamundá troviamo Tatia aff. musaica, che deve essere ancora formalmente identificata e assomiglia molto a T. musaica; vive anche assieme a dei Centromochlus sp. con un pattern molto simile – probabilmente ne beneficiano mutuamente;
  • anche Peckoltia vittata sfrutta gli spazi fra le rocce e le radici e i rami degli alberi.
Peckoltia vittata
Foto di Peckoltia vittata scattata nell’ambiente naturale. Foto proveniente dall’articolo https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4426332/ (CC BY 4.0).

Come substrato abbiamo usato della sabbia bianca fine e inerte e ho usato foglie di Magnolia per sostituire quelle di Licania sp., nativa della regione. Ho usato anche foglie di Psidium, un’altra specie nativa della regione e, sopra l’acquario, ho usato l’epifita terrestre Monstera deliciosa come sostituta della Monstera lechleriana. Ho lavato le radici della pianta, eliminando il terriccio, e le ho sommerse in acqua; il grosso della pianta è poggiato ai rami, sopra la superficie.

Dietro all’acquario e sopra la superficie dell’acqua ho usato delle palme (Dypsis sp.) in vasi, come sostitute per Euterpe oleracea, poiché le foglie sono praticamente uguali come morfologia. Questo ha creato il senso di “sicurezza” che volevo raggiungere, ma in maniera non invasiva.

Altri componenti botanici che ho usato sono gusci di semi di Lecythis elliptica (nativa dell’area), che ho lasciato galleggiare sulla superficie come fossero appena caduti dagli alberi; altre decorazioni sono state fornite da Tannin Aquatics appositamente per questo allestimento e devo ringraziarli per ciò.

Per quelli interessanti all’allestimento vero e proprio dell’acquario, c’è il video della diretta Facebook filmato da The Fish Barn nella loro pagina Facebook.

Dopo aver completato lo scape, sono riuscito a ritagliarmi un momento per sgranocchiare uno snack e osservare l’incredibile torta preparata dalla bravissima Anita, la moglie di uno degli spettatori; mi sono accertato di averne una fetta messa da parte per quando me ne sarei tornato a casa.

Allestimento

I pesci sono stati lasciati nei loro sacchetti una mezzora per l’acclimatazione. Mi accerto sempre che le temperature siano uguali prima di procedere al mescolamento delle acque; credo che questo metodo sia un po’ più rispettoso per i pesci e renda il loro adattamento un po’ più facile. Ho inserito i discus per ultimi così avrebbero visto altri pesci attorno a loro.

Tutte queste piccole cose concorrono ad un avvio di successo dell’acquario di biotopo – l’idea è quella di creare un senso di equanimità e poi dare credito alla natura per quanto fatto.

Per dire, i pesci si sono ambientati quasi subito e dopo i primi 4-5 minuti di ambientamento erano già fuori a ispezionare il loro nuovo biotopo in un modo così calmo e tranquillo che ho sentito un grande senso di emozione – specialmente dopo che Elliott aveva evidenziato che i loro colori erano diventati molto più intensi rispetto a prima.

Tannin Aquatics

Nel complesso, questo sforzo da parte di tutti con ottimi risultati e il caldo benvenuto hanno reso questa una delle migliori giornate che abbia passato ultimamente – quantomeno dal mio ultimo allestimento di biotopo.

P.S. Ragazzi, non dimenticate di fare una donazione! (cliccate sul banner qui sotto)

Freshwater Life Project


Articolo ed immagini: © Chris Englezou – cefishessentials.com
Tutti i diritti sono riservati. L’articolo non può essere riprodotto, copiato, distribuito o usato senza l’esplicita autorizzazione scritta di Chris Englezou.

Crediti

Mappa: Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=112927

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Cure parentali dei discus https://acquario.top/cure-parentali-dei-discus/ https://acquario.top/cure-parentali-dei-discus/#respond Tue, 16 Oct 2018 15:30:39 +0000 https://acquario.top/?p=2295 I discus sono pesci piuttosto diffusi negli acquari, tanto che per diversi acquariofili l’allevamento dei discus è una tappa importante da raggiungere. Tuttavia, solitamente per questioni commerciali, raramente i discus vengono lasciati seguire i piccoli e le riproduzioni vengono fatte in acquari completamente spogli, senza nulla se non un asettico cono. Grazie ad una coppia […]

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I discus sono pesci piuttosto diffusi negli acquari, tanto che per diversi acquariofili l’allevamento dei discus è una tappa importante da raggiungere.

Tuttavia, solitamente per questioni commerciali, raramente i discus vengono lasciati seguire i piccoli e le riproduzioni vengono fatte in acquari completamente spogli, senza nulla se non un asettico cono.

Grazie ad una coppia formata che mi è stata data da un amico, che non poteva più tenerli, ho provato a lasciare portare avanti una riproduzione senza influenzarla (se non con l’alimentazione e una minima manutenzione).
Sono rimasto molto soddisfatto perché non solo la riproduzione ha avuto successo ma la coppia di genitori ha fatto le cure parentali per alcuni mesi.

Quindi, accantoniamo vasche spoglie, coni, boccioni di acqua per cambi cospicui e giornalieri, pastoni superiperproteici e vediamo insieme cosa è successo!

Informazioni sui discus e allestimento

La coppia di discus – due Snakeskin – è composta da due comuni discus commerciali (nulla di iper-selezionato, wild, F1…).

Due parole sull’acquario, prima di mostrare la riproduzione.

L’acquario è da 450 litri circa, 150 cm di lunghezza. L’allestimento è con fondo in lapillo-Akadama.
Come acqua uso acqua di rete filtrata e tagliata con osmosi per raggiungere durezze basse.

L’arredo è molto spartano con qualche legno, piante tranquille e galleggianti, così da non dover praticamente fertilizzare.

La gestione è tranquilla, senza un sacco di cambi consistenti, pulizie continue e così via. L’acqua rimane pulita, la conducibilità scende da sola e nitrati e fosfati sono quasi non misurabili. Questo grazie anche al non uso di interiora e altri cibi iperproteici per l’alimentazione dei pesci (cuore di bue, fegato etc), che è totalmente sbagliata per i discus – in natura sono sostanzialmente detrivori-vegetariani (vedi Appendice a fine articolo).

Durante la riproduzione e le cure parentali ho ridotto ulteriormente la manutenzione e le operazioni di pulizia, dove possibile. Ad esempio, non ho pulito i vetri, per non disturbare: ecco perché alcune foto sono più brutte del solito 😀

Deposizione e cura delle uova

La madre ha deposto le nuova su una foglia di Echinodorus, il padre le ha presto fecondate. Quindi entrambi hanno sorvegliato le uova, ventilandole e scacciando gli altri discus presenti nell’acquario.

Deposizione.
Deposizione.

In particolare, hanno avuto un po’ di noie con un discus che solitamente stava su quella foglia (i discus hanno un posto prediletto, in acquario) e voleva starci a tutti i costi. Ma la coppia continuava a mandarlo via e lui tornava puntualmente nel “suo” posto.

Riproduzione discus
Coppia di discus poco dopo la deposizione con un terzo discus che cercava di stare al “suo” posto, ma veniva regolarmente allontanato.

Dopo un paio di giorni le uova si sono schiuse e sono iniziate ad essere visibili le “codine” dei pesci. I genitori li hanno spostati, mangiandoli e sputandoli, varie volte.

Avannotti discus
Avannotti spostati sulla parte inferiore della foglia.

Cura degli avannotti

Appena gli avannotti hanno iniziato la fase di nuoto libero, subito hanno iniziato a nutrirsi delle secrezioni della pelle di entrambi i genitori. In questa fase ho alimentato praticamente solo i genitori (e gli altri discus adulti).

Piccoli che si nutrono delle secrezioni.
Piccoli che si nutrono delle secrezioni.

Appena ho iniziato a vedere i piccoli che iniziavano a stare un po’ meno sempre attaccati ai genitori, ho iniziato a nutrirli. Comunque avevano già iniziato a cercare microfauna presente nell’acquario; inoltre i genitori inghiottivano del cibo e lo risputavano sminuzzato, senza rimangiarlo (mentre di solito il discus mangia e sputa e rimangia varie volte). Probabilmente lo lasciavano ai piccoli?

Per quanto riguarda i ruoli, non ho notato particolari differenze tra maschio e femmina. Si alternavano abbastanza equamente sia nel seguire i piccoli sia nello scacciare gli altri adulti. Forse (ma non so se sia solo un’impressione), la femmina era un filino più aggressiva del maschio. Ma nulla di che. Non ho mai avuto pesci feriti o contusi.

L’alimentazione è a base vegetale (con un pastone che preparo) e di granulari a base di insetti e vegetali. Non ho usato alcun alimento contente cuore/fegato/carni e simili.

Come già accennato, nell’acquario è presente microfauna spontanea, che i piccoli cercavano.

Giovani discus

Con il tempo (un mese, mese e mezzo) i piccoli sono diventati più autonomi e hanno smesso di mangiare il muco dei genitori. O meglio, ne avevano ogni tanto la tentazione, ma i genitori li mandavano via. I genitori comunque li tenevano d’occhio e più o meno stavano tutti (genitori e piccoli) attorno ad una pianta che avevano eletto come “casa”.

Echinodorus piccoli discus
Echinodorus eletto a dimora dei piccoli.

I genitori avevano smesso di deporre per un paio di mesi dopo la nascita di questi piccoli. Al primo tentativo di deposizione, hanno scacciato gli adulti ma non i piccoli, che hanno mangiato le uova appena deposte. I genitori li hanno guardati ma non hanno fatto nulla.
Dopo un paio di settimane da questo episodio, hanno rideposto, ma stavolta hanno scacciato tutti, grandi e piccoli indifferentemente.

In seguito (dopo tre mesi e mezzo circa dalla nascita) i genitori hanno smesso praticamente di seguire i piccoli, ma senza attaccarli o altro.
Per quanto riguarda i rapporti con gli altri discus adulti presenti, i piccoli non hanno avuto problemi, eccetto quando tentavano di mangiare il muco degli altri adulti (che però semplicemente si spostavano, non li aggredivano).

Cure parentali discus
Due piccoli con un genitore.

Purtroppo ho dovuto cedere i “piccoli” poco tempo fa poiché iniziavano ad essere grandicelli e in numero non gestibile dall’acquario per dimensioni e carico. Inoltre, iniziavano a litigare con gli altri adulti che non li ignoravano più, a differenza di quel che avevano fatto fino a poco prima. Probabilmente iniziavano a vedersi come avversari.
Non ci sono mai stati, invece, litigi con i genitori.

Alcuni piccoli discus con i genitori.
Alcuni piccoli discus con i genitori.

Cosa si può trarre da questa esperienza?

Sicuramente la riproduzione è stata interessante da seguire, sia per i comportamenti dei genitori, che hanno guidato la crescita dei piccoli per varie settimane, sia per il vedere proprio i piccoli crescere.

È stato molto apprezzabile il fatto che una coppia di pesci proveniente da chissà dove sia riuscita a portare a termine con successo la riproduzione e le cure.
Questo specialmente quando la norma è, purtroppo, il tenere le coppie in riproduzione in acquari spogli di modeste dimensioni, separandoli dai piccoli e imbottendo i piccoli di alimenti totalmente diversi da quelli che troverebbero in natura.

Certo, ho avuto un modesto numero di piccoli (sei) che ce l’hanno fatta, di questo va dato atto: ma quei sei saranno più forti e, soprattutto, quasi sicuramente in grado di effettuare le cure parentali a loro volta, continuando a propagare questo interessantissimo comportamento che va perdendosi nei numeri e nella fretta di vendere pesci gonfiati.

Infine, non si può negare che talvolta succede di trovare coppie che non riescono a portare avanti le cure: hanno perso la capacità. Può essere utile lasciare provare per più tentativi: con i fallimenti, potrebbero riuscire a recuperare, almeno in parte, questo comportamento.

Chiudo, con la speranza che questo piccolo report sulla riproduzione e sulle cure parentali dei discus possa spingere quanti più acquariofili a tentare di preservare questi fantastici comportamenti, magari rinunciando ad avere riproduzioni numerose, ma rispettando questo pesce (e non solo questo!), che non è solo aspetto esteriore, ma anche comportamento.

Nel caso ci siano dubbi o vogliate portare la vostra esperienza, abbiamo un nuovissimo forum in cui discutere. Vi aspettiamo 🙂

(E, per la cronaca, la coppia ci sta riprovando!)

Discus con avannotti
Seconda covata.

Appendice – Alimentazione dei discus

Scrivo molto in breve, senza entrare nei dettagli, qualche informazione sull’alimentazione dei discus (magari vedrò di scrivere un articolo più esteso ed approfondito).

È comune alimentare i discus allevati con cibi molto proteici, quali carne di manzo, cuori e fegati di manzo, pollo, vitello e altro. Senza entrare nel merito dell’alimentazione dei pesci con carni di animali a sangue caldo, mi limito a riportare quanto è stato trovato negli intestini di discus (in particolare, Symphysodon haraldi), ad esempio, da Heiko Bleher [1].

Stagione secca: 39% detriti, 25% alghe, 22% invertebrati acquatici, 9% materiali vegetali* e 5% artropodi terrestri e arboricoli.

Stagione delle piogge: 44% materiali vegetali*, 22% artropodi terrestri e arboricoli, 16% invertebrati acquatici, 12% alghe e 6% detriti.

*: foglie, frutti, semi, fiori…


Bibliografia

[1] Bleher Heiko, Bleher’s Discus, Volume I, Aquapress, Italia, 2006.

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