Chris Englezou Archivi · Acquario.top La Scienza in Acquario. Mon, 25 Mar 2019 10:43:54 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 Dai torrenti di montagna alle paludi di mangrovie https://acquario.top/biotopi-acquatici-ghati-occidentali/ https://acquario.top/biotopi-acquatici-ghati-occidentali/#respond Wed, 20 Mar 2019 10:34:54 +0000 https://acquario.top/?p=3874 In questo articolo, Chris Englezou ci mostra alcuni biotopi indiani, molto diversi fra loro; in particolare vedremo alcuni corsi d’acqua nella catena montuosa dei Ghati e la zona circostante il lago Vembanad, il più grande lago dell’India. Ringraziamo Chris Englezou per averci consentito di tradurre il suo articolo e, senza perdere ulteriore tempo, andiamo a […]

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In questo articolo, Chris Englezou ci mostra alcuni biotopi indiani, molto diversi fra loro; in particolare vedremo alcuni corsi d’acqua nella catena montuosa dei Ghati e la zona circostante il lago Vembanad, il più grande lago dell’India.

Ringraziamo Chris Englezou per averci consentito di tradurre il suo articolo e, senza perdere ulteriore tempo, andiamo a scoprire questi luoghi di cui non si parla molto nell’acquariofilia generale.

Ghati Occidentali
I Ghati Occidentali si estendono negli Stati indiani Maharashtra, Goa, Karnataka, Tamil Nadu e Kerala.

Esplorando i biotopi acquatici nei Ghati Occidentali | Dai torrenti di montagna alle paludi di mangrovie

Siamo nel pieno della stagione secca, nei Ghati Occidentali. Sono qui, nel mezzo delle montagne dell’India meridionale, a 900 metri di altitudine, al confine fra due Stati, Tamil Nadu e Kerala, circondato da una fitta giungla.

La temperatura durante il giorno non è ancora rovente ma raggiunge in alcuni punti i 34 °C; le fronde mi tengono abbastanza all’ombra. Di notte la temperatura scende di oltre 20 °C e c’è rischio di subire shock termici.

Le zone attorno a me sono secche ma mi ricordano abbastanza i viaggi in Amazzonia, a esclusione dei giaguari, puma, anaconda e dei bushmaster [NdT: Lachesis spp.], qui sostituiti da tigri, pantere, pitoni e cobra. Ma nulla può replicare l’enorme maestosità del re della giungla, Elephas maximus indicus, l’elefante asiatico.

Mentre cammino lungo una traccia larga non più di mezzo metro, una polvere rossastra che impregna i rami degli alberi a livello degli occhi e alcuni mucchi di letame mi suggeriscono che le buche in cui ogni tanto inciampo sono le impronte degli elefanti: sto camminando dove sono passati i giganti.

Giungla indiana
Camminare tra le impronte degli elefanti selvatici lungo questo stretto sentiero nella giungla ti fa apprezzare l’abilità di questi enormi mammiferi nel muoversi nella giungla così delicatamente.

Continuo a seguire la mia mappa che, se ho studiato correttamente, dovrebbe portarmi ad un piccolo corso d’acqua poco prima di alcune ripide cascate. Si tratta di un tributario del fiume Maruthapuzha, nel bacido nel fiume Chaliyar; voglio studiare la zona prima delle cascate.

La giungla è stranamente silenziosa, eccetto per alcuni cinguettii di alcuni uccelli. Sebbene possa essere un’esperienza molto rilassante, c’è sempre l’amara incertezza di non sapere mai cosa ci sia davanti (o dietro) di te.
L’idea è quella di procedere speditamente, controllando l’ambiente ed emettendo quel senso di sinonimia con la giungla da ogni cellula del tuo corpo. La giungla non comprende altre lingue se non quella del corpo e la paura quindi diventa o potenza positiva o fallimento.

Corso acqua India

Mentre mi faccio strada lungo una discesa franata e scivolosa, vedo lo scorrere poco profondo e indisturbato di questo rivolo che serpeggia attraverso la giungla. Man mano che lo seguo, le cascate diventano sempre più visibili.

Sotto l’ombra di un enorme Artocarpus [NdT: Albero del pane], il corso d’acqua si allarga e forma una specie di piscina piena di rocce, al cui centro c’è un grumo lungo e intrecciato di alghe filamentose.
Ci sono dei punti in cui l’acqua si muove molto più lentamente, in particolare nelle zone sotto agli alberi e ai cespugli della zona ripariale.

Con un denso letto di foglie, acqua ricca di ossigeno e numerose radici a formare rifugi, questo punto ha tutti i requisiti per ospitare pesci e un piccolo riflesso iridescente mi suggerisce che sono proprio nel posto giusto.

Cascata
La cascata, piuttosto ripida, probabilmente funge da barriera ecologica fra alcune specie.

Mi fermo un momento per preparare il mio equipaggiamento e stringere i lacci delle scarpe: non c’è niente di peggio che perdere una scarpa in un metro di fango.
Procedo quindi lentamente nel corso d’acqua poco profondo e, non inaspettatamente, sprofondo fino al ginocchio nel limo e nelle foglie.
La mia posizione è comunque buona e, dopo il polverone innalzato all’inizio, la mia presenza inizia ad attrarre alcuni pesci iridescenti.

A prima vista sembrano essere qualche specie di Danio ma mi rendo subito conto che in realtà sono dei giovani Devario cf. malabaricus. Più in profondità e fra le rocce, con un retino catturo un meraviglioso esemplare adulto, che fotografo e rilascio immediatamente.

Corso d'acqua nella giungla indiana.
Qui il Sole è riuscito a penetrare il fogliame, consentendo alle alghe filamentose di crescere nel corso d’acqua. Haludaria e Devario si nascondevano fra le alghe.
Fondo ricoperto di foglie
Il fondo del corso d’acqua, in questo punto, è ricoperto da strati su strati di foglie dell’albero del pane, molto importanti per la sicurezza dei pesci adulti e giovani.

A fianco dei Devario vedo nuotare dei giovani barbi a strisce, che sospetto essere in particolare dei barbi melone (Haludaria fasciata); tuttavia i segni non sono molto corrispondenti a quelli che avevo visto in precedenza, oltre a mancare la striscia nera sul peduncolo caudale. H. fasciata è una specie piuttosto variabile, con numerose forme in base alla posizione, quindi suppongo di aver indovinato la specie.

Devario cf. malabaricus
In questo corso d’acqua Devario cf. malabaricus era presente in grande numero e tutti gli esemplari erano in ottime condizioni.
Haludaria fasciata
Giovanile di Haludaria fasciata dai confini montani fra Tamil Nadu e Kerala. Esemplare con solo tre strisce nere sul corpo.

Raccolgo un piccolo esemplare a strisce da un gruppo di circa cinquanta pesci, ma subito vedo un piccolo flash rosso con una punta di verde poco sotto una roccia. È un gruppo di 8-10 giovani maschi che nuota assieme in piena livrea riproduttiva.
Riesco a catturarne uno e a fotografarlo prima di lasciarlo ritornare ai suoi importantissimi affari.
Si tratta di una forma anomala, per questo posto, di H. fasciata, ma è davvero eccezionale. Purtroppo il colore rosso sbiadisce moltissimo togliendoli dall’acqua, quindi la foto non rende giustizia a questa meravigliosa creatura.

Haludaria fasciata
Questa forma interessante e anomala di Haludaria fasciata si può trovare ogni tanto nell’hobby acquariofilo.

Continuo a osservare e dopo un po’, con gli ultimi movimenti del retino, riesco a trovare un predatore del luogo, un carinissimo Snakehead (Channa cf. striata) nascosto in mezzo alle foglie. Stranamente mi lascia il tempo di fargli qualche foto e quindi, non appena rilasciato, torna rapidamente nel suo substrato.

Channa

Raccolgo le mie cose e mi preparo per un viaggio verso sud di circa 200 km, per raggiungere il lago Vembanad, un ampio bacino d’acqua salmastra lungo quasi 100 km (è il più lungo lago dell’India), tra Azheekkode e Alappuzha.

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Apistogramma lineata | Biotopo e prime foto dal vivo! https://acquario.top/apistogramma-lineata-biotopo-prime-foto/ https://acquario.top/apistogramma-lineata-biotopo-prime-foto/#respond Thu, 07 Feb 2019 14:31:17 +0000 https://acquario.top/?p=3788 In questo breve report di Chris Englezou osserviamo un biotopo di Apistogramma lineata, una specie di ciclide nano scoperta e descritta poco meno di dieci anni fa. Ringraziamo Chris Englezou per questo suo lavoro e per averci consentito di tradurlo per il pubblico italiano! Apistogramma lineata | Biotopo e prime foto dal vivo! Siamo nel […]

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In questo breve report di Chris Englezou osserviamo un biotopo di Apistogramma lineata, una specie di ciclide nano scoperta e descritta poco meno di dieci anni fa.

Ringraziamo Chris Englezou per questo suo lavoro e per averci consentito di tradurlo per il pubblico italiano!


Apistogramma lineata | Biotopo e prime foto dal vivo!

Siamo nel medio-basso Rio Atabapo, in Colombia, di ritorno da alcuni giorni di viaggio ed esplorazione della parte alta del fiume Atacavi, in Venezuela.

Ci fermiamo per preparare il pranzo nei pressi della comunità Piroa nativa a Guallovan Vitina. In questo villaggio troviamo i soli nativi Piroa mentre, nel resto del corso del fiume, i nativi sono conosciuti come Kuripaco.

Vista sulle foreste inondate con le montagne all'orizzonte.
Vista dall’isola sulle foreste inondate con le montagne all’orizzonte.

Mentre gli altri si accomodano per mangiare, mi arrampico sull’isola di origine vulcanica dove abbiamo ancorato la barca e passo un po’ di tempo alla ricerca di movimenti nell’acqua.

Decido di proseguire e dare un’occhiata da vicino e finisco per passare quasi due ore immergendomi nelle acque basse. Il substrato di sabbia è nascosto vari metri più in basso, dove l’acqua è più profonda, mentre il fondo nell’acqua bassa dove mi sono spostato è composto da rocce granitiche con qualche piccolo deposito di foglie in decomposizione.

Dove l’acqua è più profonda possiamo vedere emergere le cime degli alberi e la superficie rocciosa dell’isola è ricca di grotte e insenature sparse sia sopra sia sotto il livello dell’acqua.

Isola Apistogramma lineataIn una di queste cavità, a meno di un metro di profondità e nascosto dietro a una foglia, ho trovato, inaspettatamente, un esemplare di Apistogramma lineata.
Il giovane Apistogramma all’inizio si era nascosto da me ma, dopo aver spostato delicatamente la foglia che forniva lui protezione, ha iniziato a guardarmi direttamente, quasi sorpreso del fatto che non avessi intenzioni predatorie, mostrandosi interessato.
È stato un momento speciale per me.

Il senso di fiducia e affetto espresso al pesce mi ha consentito di spingere l’esemplare dall’eccezionale colorazione rossa nel mio retino e scattare, quindi, quelle che sono le prime fotografie dal vivo di questa specie che siano mai state pubblicate.
Come ringraziamento per la sua fiducia, mi sono ripromesso di riposizionare il pesce esattamente nello stesso punto in cui l’ho trovato, prima di lasciare definitivamente il posto.

I parametri dell’acqua sono i seguenti: temperatura 29.5 °C, pH 4.29 e conducibilità elettrica 12 μS/cm.
Specie simpatriche [NdT: che vivono nella stessa zona] osservate includono Mesonauta egregius in piccoli gruppi da 3-7 esemplari, osservati in acque leggermente più profonde.

Apistogramma lineataQuesta è una nuova locazione per Apistogramma lineata in questo fiume e A. lineata è una specie descritta solo recentemente, nel 2011, da Mesa e Lasso [1].
Hanno descritto Apistogramma lineata dall’olotipo [NdT: l’esemplare specifico su cui si basa la descrizione] e da paratipo [NdT: un esemplare della serie tipo, escluso l’olotipo] provenienti da Gaza e Chaquita, approssimativamente a 12 km di distanza: ora possiamo aggiungere questa locazione alla lista.

Biotopo Apistogramma lineata
Biotopo di Apistogramma lineata nel basso fiume Atabapo a Gualloval Vitina.
Mesonauta egregius
Mesonauta egregius si può trovare nei stessi luoghi.

Articolo ed immagini: © Chris Englezou – cefishessentials.com
Tutti i diritti sono riservati. L’articolo non può essere riprodotto, copiato, distribuito o usato senza l’esplicita autorizzazione scritta di Chris Englezou.

[1] NdT: Mesa S., L. M. y C. A. Lasso. 2011. III. Revisión del género Apistogramma Regan, 1913 (Perciformes, Cichlidae) en la cuenca del río Orinoco. Serie Editorial Recursos Hidrobiológicos y Pesqueros Continentales de Colombia. Instituto de Investigación de Recursos Biológicos Alexander von Humboldt. Bogotá, D. C., Colombia, 192 pp.

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Acquario di biotopo per beneficienza al The Fish Barn https://acquario.top/allestimento-acquario-biotopo-nhamunda/ https://acquario.top/allestimento-acquario-biotopo-nhamunda/#respond Sat, 26 Jan 2019 11:21:01 +0000 https://acquario.top/?p=3634 Il Nhamundá è un fiume tributario del Rio delle Amazzoni, molto particolare poiché è un corso d’acqua sia chiara, sia scura, a seconda della posizione in cui ci troviamo lungo il corso del fiume. In questo articolo, possiamo vedere l’allestimento di un acquario di biotopo per discus e altre specie, ambientato proprio in questo fiume. L’allestimento […]

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Il Nhamundá è un fiume tributario del Rio delle Amazzoni, molto particolare poiché è un corso d’acqua sia chiara, sia scura, a seconda della posizione in cui ci troviamo lungo il corso del fiume. In questo articolo, possiamo vedere l’allestimento di un acquario di biotopo per discus e altre specie, ambientato proprio in questo fiume.

Nhamunda
Posizione del Rio Nhamundá nel bacino del Rio delle Amazzoni

L’allestimento è a cura di Chris Englezou, tra le altre cose esperto di allestimenti di acquari di biotopo, e prevede uno studio attento degli ambienti naturali e delle specie animali e vegetali presenti.

Ringraziamo quindi Chris per la collaborazione che continua e andiamo a scoprire un esempio di allestimento di biotopo ben fatto e ben documentato.


Acquario di biotopo per beneficienza al The Fish Barn

La domenica appena trascorsa sono stato invitato dai ragazzi del famoso negozio The Fish Barn a Crawley (West Sussex) a partecipare alla loro “Giornata del Discus”.
L’evento è cominciato alle 10 del mattino ed è andato avanti fino a pomeriggio inoltrato e, oltre ad un enorme assortimento di prodotti pensati per i discus, c’era una grande varietà di discus selvatici e di allevamento.
La ragione del mio invito era quella di allestire un acquario di biotopo autentico per discus, come parte della Giornata e aiutare a raccogliere fondi per il Freshwater Life Project, l’organizzazione di beneficienza che ho co-fondato nel 2016, il cui obiettivo è quello di conservare gli ecosistemi d’acqua dolce con un’attenzione particolare (ma non esclusiva) ai pesci d’acqua dolce.

Sono arrivato al mattino attorno alle 10:30, non molto dopo l’inizio dell’evento, e, come al solito, Alan ed Elliott, il duo padre-figlio che gestisce il negozio, mi hanno dato un caloroso benvenuto.
C’era anche un buon numero di clienti in attesa dell’attrazione principale, quindi non ho perso ulteriore tempo e ho iniziato a darmi da fare.

Il giorno dell’invito io ed Elliott abbiamo discusso sul necessario per rendere questo allestimento biotopicamente-corretto; il tempo a disposizione era poco, con una sola settimana per procurare tutto il materiale, inclusi pesci e decorazioni. Nonostante questo, gli ho mandato una lista dettagliata e, sorprendentemente, in qualche giorno è riuscito a procurare la maggior parte di quanto richiesto, con solo alcuni piccoli rimpiazzi.

Freshwater Life Project
Il team padre-figlio composto da Alan ed Elliott ha fatto una donazione di 150 sterline al Freshwater Life Project come gesto di supporto. Ha inoltre aiutato a raccogliere ulteriori 115 £ di donazioni durante la giornata.

L’allestimento si sarebbe dovuto basare sul Lago Nhamundá, nella regione del basso fiume Nhamundá, che ospita popolazioni di discus blu e marroni (Symphysodon haraldi), oltre ad altre varie specie che elenco più avanti; quelle evidenziate sono state usate per questo allestimento e le altre formano biocenosi [NdT: comunità] nel biotopo, assieme ai discus.

Lago Nhamunda
La foresta a várzea lungo il lago Nhamundá mostra l’habitat in cui vivono i discus durante il periodo in cui è inondata.

Un aspetto molto interessante del fiume Nhamundá, un tributario di acque solitamente scure del Rio delle Amazzoni, è quello per cui salendo lungo il percorso del fiume, questo si restringe sempre di più, passando da una struttura simile a quella di un lago a quella più tipica di un corso d’acqua. Durante questo passaggio, diventa di acque sempre più scure e tinte dai tannini, poiché la portata d’acqua è più bassa e non c’è più inondazione della foresta a várzea da parte delle acque chiare del Rio delle Amazzoni.
Nelle parti più basse queste inondazioni con acque chiare hanno una notevole influenza nella composizione dell’acqua e questo contrasto nella composizione funge anche da barriera ecologica, controllando la distribuzione geografica dei discus che lì vivono.

Nella parte più larga e bassa, dove le acque scure si disperdono in quello che giustamente è chiamato lago Nhamundá e si mescolano (specialmente durante le inondazioni stagionali) con le acque chiare ma torbide del Rio delle Amazzoni, possiamo trovare i discus blu e marroni (Symphysodon haraldi).
Nella parte più alta, dove le acque del fiume Nhamundá sono più scure, possiamo trovare solo popolazioni di Symphysodon discus – il discus Heckel, una specie che finora è stata trovata solo in habitat d’acque scure.

C’è una sola eccezione a questa regola e la spiegazione è ancora motivo di dibattito. Si crede che sia il risultato di una cattiva pratica nella cattura e nel commercio dei pesci ornamentali, un commercio che costituisce un’importante fonte di reddito per le comunità locali e che incentiva la protezione degli habitat naturali, preservandoli dalla distruzione.
Ci sono state, infatti, introduzioni di discus Heckel nel lago Nhamundá, probabilmente da parte di pescatori, che hanno portato al miscuglio delle popolazioni e all’ibridizzazione delle due specie.
A onor del vero, devo aggiungere che, a causa del graduale cambiamento della composizione dei fiumi, questa ibridazione potrebbe essere naturale e devo ancora avere prove serie a conferma delle introduzioni da parte dell’uomo, nonostante si tratti di “cosa nota a tutti”.

Ad ogni modo, proprio per questa ragione, quando Elliott mi ha detto di avere un discus Heckel da solo e mi ha chiesto se si sarebbe potuto introdurre nell’acquario di biotopo, ho pensato che sarebbe potuta essere una buona idea, con lo scopo di evidenziare questo importante problema di conservazione delle specie. E così lo abbiamo messo!

Habitat discus
La distribuzione dei Symphysodon nel fiume Nhamundá non è troppo chiara tuttavia sembra che la variazione nella composizione delle acque costituisca una barriera ecologica tra S. discus e S. haraldi.

L’acquario era già ben maturo, con un sistema di filtraggio molto efficiente e dotato di un ingresso per acqua da osmosi inversa per i rabbocchi. I discus erano già presenti nell’acquario e sono stati spostati temporaneamente per il riallestimento. Da un punto di vista microbiologico, era perfetto.

Come impostazione generale, ho voluto ricreare un argine del fiume ai bordi della foresta a várzea; várzea è il termine brasiliano per descrivere la foresta che si allaga durante la stagione delle piogge.

Le sponde del fiume sono composte di un substrato di sabbia bianca e foglie in decomposizione provenienti dagli alberi soprastanti; ogni tanto sono presenti rocce lateritiche di colore rosso scuro/marrone/nero, dall’aspetto rozzo. Per simularle, ho chiesto ad Elliott di procurarsi delle rocce laviche e, con mia grande sorpresa, è riuscito a procurarsi delle rocce dei colori corretti (quelle laviche più comuni sono rosso chiaro) e questo ha reso l’hardscape molto più autentico.
In quest’area sono presenti anche tronchi caduti e radici, dovuti alla graduale erosione delle rive da parte dell’acqua, oltre alle radici della vegetazione ripariale [NdT: che vive sui bordi del corso d’acqua].

Sponda fiume

I parametri chimici dell’acqua sono piuttosto variabili a seconda del periodo dell’anno e altri fattori. Il pH può variare da 5.8 a 7.2, ma può abbassarsi fino a 3.9 durante la stagione secca. La conducibilità è attorno ai 30 µS/cm e la temperatura media è di 27.5 °C.
La torbidità si può considerare come bassa/moderata; la luce penetra in queste acque ma gli alberi, le foglie e le radici sommerse forniscono aree ombreggiate. La superficie dell’acqua è leggermente increspata.

Allestimento lago Nhamunda

Pesci compatibili con questo biotopo sono: Acarichthys heckelii, Agoniates halecinus, Ancistrus dolichopterus, Anostomoides laticeps, Astrodoras asterifrons, Auchenipterichthys longimanus, Auchenipterichthys nuchalis, Boulengerella maculata, Dekeyseria scaphirhyncha, Farlowella nattereri, Fluviphylax sp., Goeldiella eques, Hemigrammus coeruleus, Hemiodus immaculatus, Heros sp.*, Hypostomus carinatus, Hypoptopoma incognitum, Hypostomus macushi, Laemolyta sp., Lasiancistrus schomburgkii, Leporacanthicus galaxias, Leporinus fasciatus, Limatulichthys griseus, Loricaria cataphracta, Mesonauta guyanae, Metynnis hypsauchen, Peckoltia vittata, Pseudolithoxus sp., Pseudoloricaria laeviuscula, Pterophyllum scalare, Rineloricaria lanceolata, Scorpiodoras heckelii, Symphysodon haraldi, Tatia aff. musaica*, Tatia nigra, Triportheus albus, Uaru amphiacanthoides.
Le specie usate in questo allestimento sono evidenziate.
[NdT: le specie con * sono discusse più avanti]

Allestimento di biotopo

Un mio grande amico, Hudson Crizanto, nel 2009 ha registrato uno dei suoi viaggi per raccogliere discus blu e marroni nel lago Nhamundá (vedi sotto).
Filmato durante le loro spedizioni di raccolta notturne (quando i pesci sono addormentati e più facili da catturare), il video ci fa vedere molto bene come vivano e ci mostra molti habitat dove sono presenti rocce – una cosa non molto nota all’allevatore di discus medio.

Altre note interessanti riguardanti le specie per questo allestimento di biotopo sono:

  • ho incluso un discus Heckel come memento sulla conservazione delle specie (come abbiamo già visto in precedenza);
  • poiché non disponibile, ho sostituito l’Heros presente nel Nhamundá con Heros liberifer (quindi è corretto solo a livello di genere);
  • questa mattina Elliott mi ha informato che già dopo un solo giorno nel loro allestimento di biotopo una coppia si è formata;
  • la specie di Tatia usata è Tatia musaica mentre nel Nhamundá troviamo Tatia aff. musaica, che deve essere ancora formalmente identificata e assomiglia molto a T. musaica; vive anche assieme a dei Centromochlus sp. con un pattern molto simile – probabilmente ne beneficiano mutuamente;
  • anche Peckoltia vittata sfrutta gli spazi fra le rocce e le radici e i rami degli alberi.
Peckoltia vittata
Foto di Peckoltia vittata scattata nell’ambiente naturale. Foto proveniente dall’articolo https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4426332/ (CC BY 4.0).

Come substrato abbiamo usato della sabbia bianca fine e inerte e ho usato foglie di Magnolia per sostituire quelle di Licania sp., nativa della regione. Ho usato anche foglie di Psidium, un’altra specie nativa della regione e, sopra l’acquario, ho usato l’epifita terrestre Monstera deliciosa come sostituta della Monstera lechleriana. Ho lavato le radici della pianta, eliminando il terriccio, e le ho sommerse in acqua; il grosso della pianta è poggiato ai rami, sopra la superficie.

Dietro all’acquario e sopra la superficie dell’acqua ho usato delle palme (Dypsis sp.) in vasi, come sostitute per Euterpe oleracea, poiché le foglie sono praticamente uguali come morfologia. Questo ha creato il senso di “sicurezza” che volevo raggiungere, ma in maniera non invasiva.

Altri componenti botanici che ho usato sono gusci di semi di Lecythis elliptica (nativa dell’area), che ho lasciato galleggiare sulla superficie come fossero appena caduti dagli alberi; altre decorazioni sono state fornite da Tannin Aquatics appositamente per questo allestimento e devo ringraziarli per ciò.

Per quelli interessanti all’allestimento vero e proprio dell’acquario, c’è il video della diretta Facebook filmato da The Fish Barn nella loro pagina Facebook.

Dopo aver completato lo scape, sono riuscito a ritagliarmi un momento per sgranocchiare uno snack e osservare l’incredibile torta preparata dalla bravissima Anita, la moglie di uno degli spettatori; mi sono accertato di averne una fetta messa da parte per quando me ne sarei tornato a casa.

Allestimento

I pesci sono stati lasciati nei loro sacchetti una mezzora per l’acclimatazione. Mi accerto sempre che le temperature siano uguali prima di procedere al mescolamento delle acque; credo che questo metodo sia un po’ più rispettoso per i pesci e renda il loro adattamento un po’ più facile. Ho inserito i discus per ultimi così avrebbero visto altri pesci attorno a loro.

Tutte queste piccole cose concorrono ad un avvio di successo dell’acquario di biotopo – l’idea è quella di creare un senso di equanimità e poi dare credito alla natura per quanto fatto.

Per dire, i pesci si sono ambientati quasi subito e dopo i primi 4-5 minuti di ambientamento erano già fuori a ispezionare il loro nuovo biotopo in un modo così calmo e tranquillo che ho sentito un grande senso di emozione – specialmente dopo che Elliott aveva evidenziato che i loro colori erano diventati molto più intensi rispetto a prima.

Tannin Aquatics

Nel complesso, questo sforzo da parte di tutti con ottimi risultati e il caldo benvenuto hanno reso questa una delle migliori giornate che abbia passato ultimamente – quantomeno dal mio ultimo allestimento di biotopo.

P.S. Ragazzi, non dimenticate di fare una donazione! (cliccate sul banner qui sotto)

Freshwater Life Project


Articolo ed immagini: © Chris Englezou – cefishessentials.com
Tutti i diritti sono riservati. L’articolo non può essere riprodotto, copiato, distribuito o usato senza l’esplicita autorizzazione scritta di Chris Englezou.

Crediti

Mappa: Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=112927

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Workshop su un biotopo del Rio Nanay https://acquario.top/workshop-biotopo-rio-nanay/ https://acquario.top/workshop-biotopo-rio-nanay/#respond Sat, 29 Dec 2018 13:32:40 +0000 https://acquario.top/?p=3355 Traduzione dell'articolo "Rio Nanay Biotope Workshop at Maidenhead Aquatics in Melksham" di Chris Englezou.

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Con l’intento di far conoscere al pubblico italiano un altro autore che ammiriamo molto, siamo lieti di presentare quella che speriamo essere solo la prima di una lunga serie di traduzioni!
Si tratta di un workshop di Chris Englezou volto a ricreare l’ambiente tipico che abitano i discus (S. aequifasciatus) lungo il Rio Nanay.

Chris non ha certo bisogno di presentazioni ma noi siamo precisini e gliela facciamo lo stesso: ricercatore e naturalista, ha innumerevoli spedizioni zoologiche all’attivo, soprattutto in Amazzonia.
È la persona che sta dietro al portale C.E. Fish Essentials, pieno di spunti interessantissimi per noi appassionati (poveri, che le spedizioni non le possiamo fare… per ora), ha creato una linea di mangime estremamente curata e, soprattutto, è tra i fondatori di Freshwater Life Project, una no-profit volta alla salvaguardia della biodiversità acquatica, che coinvolge ricercatori e appassionati in tutto il mondo (se vi piace l’idea ci sono vari modi per supportare il progetto 😘).

Sperando di fare cosa gradita, finiamola con le chiacchiere, non prima di aver ringraziato Chris Englezou, e diamo la parola a chi i pesci li ha osservati per davvero!

 


Workshop su un biotopo del Rio Nanay nel negozio Maidenhead Aquatics a Melksham

Chris Englezou, 20 marzo 2017

Questo weekend sono stato invitato ancora una volta a Melksham dal negozio Maidenhead Aquatics per un’altra dimostrazione su un nuovo, autentico, acquario biotopo.

Durante la mia ultima visita ho mostrato come ricreare il Rio Atabapo durante la stagione delle piogge, mentre questa volta, dopo aver consultato il team di Maidenhead sulle possibili opzioni, ho dato la mia opinione e, una volta confermata la lista dei pesci, ho deciso per acquario biotopo basato su di un lago lungo il Rio Nanay nella stagione secca.

Il team di Melksham ha fatto di tutto perché fossero disponibili per la dimostrazione dei pesci interessanti e ho deciso per delle specie che coesistono in natura, che avrebbero convissuto felicemente assieme e di cui sarei realisticamente riuscito a soddisfare le esigenze di spazio, viste le dimensioni dell’acquario che avrei utilizzato.

È cruciale, in qualsiasi acquario-biotopo, che si ricrei la nicchia di ciascuna specie, per creare una reale armonia in vasca; questo, per giunta, promuove i comportamenti naturali!

In qualsiasi acquario biotopo, c’è spesso una specie regina – che si intende essere, cioè, il centro dell’attenzione.
In questo caso, si trattava di un piccolo gruppo di Discus “verdi” selvatici: Symphysodon aequifasciatus.

La storia dei discus del Rio Nanay è abbastanza interessante, in quanto si suppone che la popolazione non sia nativa della zona, ma introdotta dall’uomo, più o meno accidentalmente, una trentina di anni fa – probabilmente da esportatori che non volevano percorrere distanze così lunghe per pescarli.

Rio Nanay
Il Rio Nanay è un tributario di acque scure del Rio delle Amazzoni. La maggior parte del suo substrato è formata da sabbia bianca.

Per ogni acquario biotopo che creo, tendo a seguire una serie specifica di protocolli, che mi aiuta ad essere organizzato e sicuro che la vasca sia davvero accurata.
Uno dei più importanti processi che intercorrono nella creazione della vasca è la ricerca che c’è alla base, e per questo particolare set up ho cercato di portare il pubblico attraverso un viaggio immaginario.

Ho deciso di includere una certa varietà all’interno del letto di foglie, nel quale ogni tipo di foglia racconta la storia di una diversa specie di albero, e la relazione che quest’ultimo ha con questo habitat. Credo che il mio scopo principale fosse cercare di racchiudere tutto ciò che ho visto e sentito in Amazzonia attraverso queste creazioni, nella speranza di ispirare ad altri gli stessi sentimenti.

Una risorsa estremamente importante nella creazione di questo biotopo è stata la guida scientifica del Field Museum intitolata “Plantas comunes de la Tahuampa del Rio Nanay”, traducibile come “Piante comuni della foresta inondata stagionale del Rio Nanay”. Usando questo documento e alcune delle mie osservazioni personali ho potuto mettere assieme una interessante lista di foglie decorative, sia autentiche che in sostituzione delle originali (si guardi l’elenco poco più avanti).

Una cosa molto importante da ricordare quando si sperimenta con differenti specie di foglie e decori è accertarsi che siano “acquario-compatibili”.
Uno dei modi migliori per appurare ciò è usare il motore di ricerca accademico Google Scholar, per vedere quali studi sono stati eseguiti sulla specie che si sta considerando.
Per esempio, se pensate di utilizzare foglie di Catappa potete digitare quattro parole come “Terminalia” (NdT: il genere a cui appartiene la Catappa), “catappa”, “leaf” (NdT: “foglia” in inglese) e “toxicity” (NdT: “tossicità”), per scoprire quali ricerche scientifiche sono state fatte e a quali è possibile accedere.

NdT: Per la maggior parte non è possibile accedere gratuitamente agli studi scientifici. Molti sono pubblicati su riviste scientifiche che richiedono abbonamenti per essere fruibili. Fortunatamente è sempre accessibile l’abstract, che riassume la maggior parte delle informazioni fornite nell’articolo. Inoltre, molte università rendono disponibili, gratuitamente, dei mezzi ai propri studenti per accedere ad un numero maggiore di articoli, a seconda delle convenzioni che l’università stessa stringe con le singole riviste.
Se ne avete la possibilità, sfruttate questo tipo di servizi!

Allestimento dell’acquario

Pesci

  • Symphysodon aequifasciatus (Discus verde) × 8
  • Biotodoma cupido (Ciclide C222) 3+
  • Trachelyichthys exilis 1-2 coppie
  • Hyphessobrycon erythrostigma × 20+
  • Petitella georgiae × 20+
  • Carnegiella strigata × 12+

Piante

  • Philodendron sp. (in sostituzione di P. rimachii).
  • Monstera deliciosa (in sostituzione di M. dilacerata).

Prendere le piante in vaso e lavare via tutta la terra, lasciando le radici a penzoloni nell’acqua, facendole appoggiare ai rami di Magnolia.

Decorazioni

  • Sabbia silicea bianca.
  • Estratto di tannini (le pignette di ontano si dimostrano una valida soluzione).
    Le pigne possono essere posizionate nel filtro dentro una retina – meglio non metterle in acquario, poiché non sono “biotopicamente corrette”.
  • Rami (ottimi quelli di quercia).
  • Magnolia grandiflora, rami e foglie.
    Le foglie e i rami di Magnolia glandiflora sostituiscono Licornia sp. e Triplaris sp., che si trovano lungo il Nanay, essendo di aspetto molto simile.
  • Ceiba pentandra, foglie.
  • Persea americana, foglie.
  • Le foglie di Persea americana sostituiscono quelle di Persea nudigemma, nativa del Nanay.
    Le foglie di Terminalia catappa potrebbero sostituire quelle di Pouteria sp., volendo.
  • Phoenix canariensis, fronde (in sostituzione di Euterpe oleracea).
  • Chamaerops, frutti (in sostituzione dei frutti di Mauritia carana).
  • Eriobotrya japonica, foglie (in sostituzione di Couepia sp.).

Parametri

  • pH: 5.2 – 5.3
  • Conducibilità: 6.0 μS/cm
  • Temperatura: 27 – 28 °C
  • Ossigeno: 2.8 mg/l
  • Tipologia d’acqua: acque scure (blackwater)
  • Temperatura di colore della luce: ~ 6500 K

Le foglie di Ceiba e Persea sono state raccolte da piante coltivate e propagate da me (la Ceiba da semi che ho raccolto io stesso durante il mio ultimo viaggio).
L’aggiunta di vere foglie amazzoniche è sempre una gran soddisfazione. C’è qualcosa di così soddisfacente insito in questa operazione che mi mette a mio agio tutte le volte: qualche tipo di antropomorfica empatia, suppongo.

Allestimento Rio Nanay
Le due specie di Caracidi, Petitella georgiae e Hyphessobrycon erythrostigma formano i loro banchi, mentre i pescigatto Trachelyichthys exilis trovano rifugio nel denso letto di foglie e i pesci accetta, Carnegiella strigata, si aggregano in un gruppo al si sotto delle fronde a pelo d’acqua. I Discus e i Biotidoma nuotano felicemente dentro e fuori la loro zona sicura, tra i rami caduti e le foglie di palma, all’ombra dell'”albero”.

Avendo ricevuto molte richieste da parte di amici e follower di altre nazionalità che non potevano partecipare, ho deciso di azzardare una registrazione, cosicché l’intero processo potesse essere fruibile anche a posteriori attraverso una diretta Facebook di due ore.
Poco più sotto è possibile vedere anche un altro video che mostra l’aspetto finale dell’acquario.

Biotodoma
Ma la cosa che più mi ha ripagato degli sforzi compiuti per ricreare questo biotopo è stato il breve momento durante il quale ho potutto osservare un Biotodoma spiluccare un seme/frutto di Chaemarops. Essere in grado di osservare questi comportamenti naturali è una soddisfazione impareggiabile, qualcosa che una vasca “classica” non riesce a trasmettere.

Allestimento biotopo Rio Nanay
L’acquario alla fine appare come la rappresentazione di una zona ripariale di un lago d’acque scure lungo il Rio Nanay. Al di sotto delle fronde di Licania, con qualche pianta epifita a crescere attraverso i rami e radicare nell’acqua sottostante, un letto composto da varie foglie e legnetti provvede a fornire ulteriori microhabitat per le specie presenti. L’inclusione di frutta vera come decorazione è probabilmente una novità assoluta.

Felipe Cantera

Questo articolo è dedicato alla memoria di Felipe Cantera dall’Uruguay che è tristemente scomparso stamattina (20/03/2017): grazie per il tuo indimenticabile contributo al mondo della biodiversità acquatica.


Articolo ed immagini: © Chris Englezou – cefishessentials.com
Tutti i diritti sono riservati. L’articolo non può essere riprodotto, copiato, distribuito o usato senza l’esplicita autorizzazione scritta di Chris Englezou.

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