Abbiamo finalmente acquistato il nostro filtro e lo abbiamo montato!
Evviva!
E ora cosa facciamo per mantenere in buono stato il filtro e consentirgli di funzionare al meglio nel tempo? Come possiamo risolvere alcuni problemi comuni?
Per quanto riguarda la manutenzione dei filtri, la regola d’oro è:
TOCCARLO IL MENO POSSIBILE!
Toccando il filtro non più dello stretto necessario, preserveremo la flora batterica insediata al suo interno, nei materiali filtranti, evitando pericoli quali picchi di nitriti o alcune alghe o cianobatteri.
Può capitare però che sia necessario eseguire alcune operazioni sul filtro. Ho raccolto di seguito i problemi più comuni che possono succedere con i filtri e le rispettive soluzioni.
Pulizia del filtro
Di un filtro per acquari, solitamente si puliscono i materiali filtranti e la pompa.
Pulizia dei materiali filtranti
Se l’acqua ha difficoltà a passare attraverso i materiali filtranti, è necessario pulire la parte di filtraggio meccanico, solitamente composta da lana di perlon o spugne; bisognerà quindi estrarre tali materiali e lavarli in un contenitore contenenente acqua dell’acquario, che poi butteremo via.
Se invece di usare acqua dell’acquario, andassimo a lavare i materiali direttamente sotto al rubinetto, quasi certamente elimineremo una grande quantità dei batteri presenti sulle spugne e sulla lana.
Infatti, il cloro presente nell’acqua di rete può ucciderli senza tanti problemi.
I supporti biologici (cannolicchi, bioballs…) non vanno mai puliti: quello che chiamiamo “sporco” o “melma” è il substrato dove vivono i nostri amati batteri!
Solo nel caso improbabile di grave intasamento, si può asportare una parte dei supporti biologici, lavarli in acqua dell’acquario (come sopra) e poi rimetterli al loro posto.
Pulizia della pompa e della girante
Se la pompa muove visibilmente meno acqua o è addirittura bloccata, ovvero la pompa è collegata alla corrente ma sembra non funzionare, è necessario procedere alla sua pulizia, dopo aver staccato la spina.
Solitamente la girante si trova aprendo uno sportellino sul corpo nella pompa. Nel caso dei filtri esterni, è necessario prima staccare l’intera testata, ovvero la parte superiore del filtro.
La girante è composta da palette in plastica accoppiate magneticamente con la parte interna del motore; ruotando, le palette spostano l’acqua.
Una volta individuata, sarà sufficiente toglierla, lavarla e lavare la sua sede, aiutandosi con un bastoncino (o cotton-fioc) o con uno stuzzicadenti.
Una volta pulita la girante e il suo supporto si rimonta il tutto, facendo attenzione al corretto posizionamento di ogni elemento, in particolare al corretto posizionamento della girante.
In quasi tutti i casi questa pulizia risolve il blocco della pompa.
Altri problemi con i filtri per acquario
Segue una carellata dei problemi più comuni, con relative soluzioni, dei filtri per acquario.
Eccessivo movimento d’acqua
Un problema frequente è l’eccessivo movimento d’acqua, che può far piegare le piante o addirittura dar fastidio ai pesci, che sembrano affannarsi per nuotare contro-corrente.
Per risolverlo si può innanzitutto provare a ridurre la portata della pompa, agendo sull’apposita leva o rubinetto; se non basta o la pompa non è regolabile si possono adottare varie soluzioni.
La soluzione più semplice è quella di dirigere l’uscita del filtro verso un vetro, anche usando un gomito: il movimento d’acqua sarà ancora abbastanza rilevante ma non investirà direttamente le piante o i pesci.
Un’altra soluzione può essere quella di usare una cosiddetta spray-bar, ovvero un tubo forato, da collegare all’uscita del filtro; il flusso d’acqua sarà così diviso in tanti piccoli getti: avremo la stessa
portata ma divisa su una superficie maggiore.
La velocità dell’acqua sarà quindi inferiore e darà meno fastidio a piante e pesci.
Se non fornita di serie con il filtro come quella dell’immagine qua sopra, è possibile costruirsi facilmente una spray-bar forando un tubo di plastica o di gomma e tappandone l’estremità.
Gorgoglii dal filtro
Talvolta può accadere di sentire dei gorgoglii provenienti dal filtro: la pompa aspira aria.
Se si ha un filtro interno, non arriva acqua alla pompa: molto probabilmente una pulizia dei primi materiali filtranti e della girante risolverà il problema.
Meglio verificare anche le prese di aspirazione: potrebbero essere intasate da foglie o altri detriti.
Controlleremo anche il livello dell’acqua, specialmente con le black-box: di norma è indicato un livello minimo sotto alle quali non possono funzionare.
Se si ha un filtro esterno, probabilmente un po’ d’aria è rimasta intrappolata al suo interno; avviene di solito al primo avvio o appena dopo la pulizia. In tal caso sarà sufficiente inclinare leggermente il filtro per far sì che la pompa riesca ad aspirare le bollicine e farle uscire: in breve tempo la situazione dovrebbe tornare alla normalità.
In entrambi i casi (filtro interno od esterno), se si somministra anidride carbonica, eviteremo di inserirla prima dei materiali filtranti: può accadere con un diffusore a setto poroso posizionato davanti alle prese del filtro; oppure con un sistema Venturi sul tubo di aspirazione o direttamente sulla pompa.
Oltre a danneggiare i batteri nel filtro, l’anidride carbonica può accumularsi e dare problemi alla pompa.
Blackout
In caso di mancanza di corrente, il filtro non può funzionare.
Se l’interruzione della fornitura dura fino a qualche ora, quasi certamente non avremo alcun problema: basta mantenere i materiali filtranti in acqua, dove stanno, senza toccarli.
Se l’interruzione si protrae per un giorno o più, potremmo avere problemi; questi saranno tanto minori quanto più l’acquario sarà maturo, poiché i batteri saranno insediati anche in tutto il resto dell’acquario e non solo nel filtro.
In tale sfortunata evenienza, potremo limitare i danni cercando di non somminsitrare cibo ai pesci, riducendo, così il carico organico.
Si può anche provare ad ossigenare i batteri nel filtro; con un filtro interno, ad esempio, potremmo aspirare dell’acqua dall’acquario e spruzzarla nel filtro con una grossa siringa.
La soluzione non è molto praticabile, ma male non fa.
Sarà comunque necessario, al ritorno dell’energia elettrica, tenere monitorata la situazione: faremo caso, in particolare, ad eventuali segni di difficoltà di respirazione nei pesci (respiro accelerato, boccheggiamento in superficie); è possibile, infatti, che si verifichi un nuovo più o meno grande picco di nitriti, poiché il ciclo dell’azoto deve ripartire.