In questa breve scheda vediamo un tipo particolare di filtro, molto semplice ed economico ma con alcune interessanti caratteristiche: il filtro di Amburgo.
Il filtro di Amburgo, poco conosciuto, è diffuso principalmente in Europa, mentre al di fuori di questa è praticamente sconosciuto.
Come si può intuire dal nome, questo tipo di filtro nasce in Germania, negli anni Sessanta, probabilmente nella zona di Amburgo, da cui il nome originario Hamburger Matten Filter e la comune abbreviazione con cui è identificato, HMF.
Si tratta di una spessa spugna – mediamente sui 5 cm – di granulometria variabile, posizionata in un angolo dell’acquario in maniera da creare un quarto di cilindro.
Nello spazio interno è posizionata una piccola pompa elettrica o ad aria (usando lo stesso principio dei filtri ad aria), che aspira l’acqua attraverso la spugna per poi farla tornare nell’acquario.
Uno schema sarà sicuramente più esplicativo:
Volendo, nello spazio racchiuso dalla spugna è possibile posizionare anche un riscaldatore o altri accessori, nascondendoli alla vista.
Il vantaggio principale del filtro di Amburgo è la semplicità: si tratta infatti di non più di un foglio di spugna piegato e incastrato in un angolo.
Filtro di Amburgo non angolare
Si può mettere la spugna, anziché in un angolo, parallelamente ad un lato dell’acquario (solitamente quello corto), come si può osservare sul lato sinistro della foto seguente:
Questa disposizione è quella che venne adottata inizialmente: di fatto il filtro nasce anche come semplice divisorio in spugna degli acquari.
Tale posizionamento della spugna presenta, però, alcuni inconvenienti, come la piegatura della spugna verso l’interno del filtro, quando i detriti su di essa depositati diventano troppi.
La variante ad angolo (denominata HMEF – Hamburger Matten Eck Filter, Filtro di Amburgo angolare), invece, non soffre di questo problema, essendo più rigida.
Capacità di filtraggio del filtro di Amburgo
Analogamente al filtro ad aria, l’efficacia nel filtraggio biologico di un filtro di Amburgo ben regolato è elevatissima: potrebbe far concorrenza ai più elaborati filtri a letto fluido, considerati fra i migliori filtri biologici artificiali.
Lo spesso strato di spugna e il lento flusso d’acqua consentono, infatti, un ottimo insediamento batterico e un ambiente favorevole per questi organismi.
Il filtraggio meccanico è più modesto, poiché la pompa deve avere una portata abbastanza bassa. A livello chimico, come si può intuire, essendo la spugna inerte, non avremo alcun effetto.
Variando la grana della spugna possiamo favorire le differenti tipologie di filtraggio; buoni risultati si possono ottenere utilizzando delle spugne a grana media e grana fine accoppiate.
Così facendo, la spugna a grana grossa bloccherà i detriti più grossolani, mentre su quella fine si insedieranno soprattutto i batteri per il filtraggio biologico.
Il filtro di Amburgo rimane, comunque, prettamente biologico, nonostante queste modifiche.
Dimensionamento del filtro di Amburgo
Il filtro di Amburgo è sempre stato tarato più o meno empiricamente, con uno spessore di qualche centimetro e una superficie pari a quella del vetro del lato corto (essendo il filtro d’Amburgo ad angolo una tipologia successiva).
Con il tempo, sono stati osservati alcuni parametri importanti per determinare il dimensionamento di questo filtro.
I parametri di cui tenere conto sono, sostanzialmente:
- volume dell’acquario
- portata oraria della pompa (quanta acqua sposta in un’ora)
- flusso (quanto velocemente passa l’acqua attraverso la spugna)
È intuitivo, infatti, che l’acqua non debba scorrere troppo velocemente attraverso la spugna, altrimenti i batteri hanno difficoltà ad insediarsi ed elaborare le sostanze di rifiuto nella spugna.
Ciò si ottiene con una pompa di portata proporzionata al volume dell’acquario e con una spugna di superficie adeguata a questa portata (a parità di portata, più ampia è la spugna più bassa sarà la velocità di passaggio dell’acqua).
In rete, nei libri e nei cataloghi dei venditori di filtri d’Amburgo – ancora in voga all’estero – si trovano un gran ventaglio di parametri possibili.
Giusto per citare un esempio, il noto sito Seriously Fish, in un suo articolo, riporta una portata di 2-3 volte il volume dell’acquario per ora e una velocità di passaggio dell’acqua nella spugna di 5-10 centimetri al minuto.
Data la varietà di allestimenti e di carichi organici possibili, è comunque consigliabile testare l’adeguato funzionamento del filtro di Amburgo, qualora si decidesse di adottarlo.
Perché usare il filtro di Amburgo in acquario?
Il filtro di Amburgo ha, come abbiamo visto, ottime capacità di filtraggio biologico con richieste minime in termini di materiali e spese per l’acquisto.
Sono infatti sufficienti una spugna e una pompa (o un aeratore) per avere uno fra i migliori mezzi di filtraggio biologico artificiale in acquario.
La manutenzione del filtro è molto bassa, se non nulla: dato lo scarso potere di filtraggio meccanico, non si intasa con frequenza e, anzi, un rallentamento del passaggio dell’acqua dato dai detriti può essere gradito ai batteri.
Nel caso raro di forte intasamento, tale da impedire il passaggio dell’acqua o da far inclinare la spugna se il filtro è a parete, è sufficiente risciacquare sommariamente la spugna in acqua dell’acquario. Così facendo, 1) non si perdono tutti i batteri insediati sulla spugna e 2) non si uccidono i batteri usando acqua di rete contentente, molto probabilmente cloro o altri disinfettanti.
I principali svantaggi del filtro di Amburgo, invece, sono la mancanza di filtraggio meccanico e lo scarso movimento d’acqua provocato dalle basse portate del filtro (in realtà, questo può essere gradito, con certi allestimenti).
A livello estetico abbiamo l’occupazione di spazio nella vasca e una struttura di dimensioni relativamente importanti, in spugna, che però può essere mimetizzata con piante o arredi.
Riassumendo, il filtro di Amburgo può essere un filtro utilizzabile nei casi dove sia richiesto il suo potere filtrante biologico e non sia necessario un grande filtraggio meccanico (oltre a non essere un problema il suo aspetto).
Potrebbe essere usato nelle vasche per riproduzione, dove l’aspetto non è sempre così importante ma si bada più alla sostanza. Ad esempio, la separazione fra i vari compartimenti degli acquari potrebbe essere fatta proprio con spugne per filtro di Amburgo, facendo passare l’acqua da uno scomparto all’altro!
Fonti e Crediti
Immagini
Acquario con filtro di Amburgo: By Michael Skiba – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18056031
Schema filtro di Amburgo: CC0 (Public Domain)
Filtro di Amburgo angolare: Von Markus Hitt – Eigenes Werk, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6731057
Testi
Parametri per il dimensionamento del filtro di Amburgo: The HMF – What’s that? di Rüdiger Rautenberg, http://www.seriouslyfish.com/a-basic-guide-to-the-hamburger-mattenfilter/